GUERRA, disinformazione e controinformazione. Verità e propaganda nel conflitto di Gaza

Nel territorio palestinese il conflitto prosegue con i suoi risultati dichiarati e i suoi dubbi. Le operazioni delle forze armate israeliane sono attualmente concentrate sulla città che da il nome alla Striscia, Gaza. Un’area che, nonostante questi anni di guerra, permane ancora densamente antropizzata, così come i gaziani rimangono intrappolati sotto il dominio di Hamas, da cui non hanno possibilità di sottrarsi. Nel frattempo il Governo dello Stato ebraico prosegue determinato e noncurante dalle pressioni e dagli appelli che gli pervengono dal mondo nella sua azione distruttiva della città (registrazione audio insidertrend.it A746-18SET25)

Roma, 18 settembre 2025 – Una vittoria più volte annunciata che fa però i conti con la realtà dei fatti, cioè l’attiva presenza dei miliziani armati sul campo di battaglia. E nel mezzo c’è la popolazione civile, sia quella che con Hamas sono (o sono stati in passato) è stata sodale e connivente, che quella che invece ha sopportato le crudeltà e il pugno di ferro dell’autorità dell’organizzazione islamista radicale. Si tratta di molta gente, tutta priva di concrete prospettive e angosciata, oltreché per il presente, anche per il futuro.

GUERRA NELLA STRISCIA DI GAZA

Nel frattempo sono ripartite le flottiglie dei «Pro Pal», con il loro carico di idealisti e di cinici. Fanno rotta verso la costa della Striscia. Un’operazione simbolica, si afferma, riguardo alla quale, tuttavia, alcuni (del fronte opposto, quello israeliano) ne hanno ripercorso le origini sottolineandone in seguito le non poche liaison dangereuse. Intanto Israele continua a perdere la guerra della comunicazione. Netanyahu e i suoi parrebbero non curarsene, ma questo è un problema serio emerso nell’immediatezza dell’occupazione da parte di Tsahal della Striscia. Le difficoltà in questo campo sono numerose e di vario genere. Soprattutto di questi aspetti si è parlato nel corso del convegno che ha avuto luogo nel primo pomeriggio di oggi a Roma al Senato della Repubblica, presso la Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama, un evento organizzato dall’associazione Italia-Israele di Savona del quale insidertrend.it è in grado di fornire la registrazione audio integrale (A746-18SET25).

INFORMAZIONE E VERITÀ NEL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE

È stata un’operazione di controinformazione effettuata mediante la disamina di due dettagliati rapporti, il primo concernente le attività (ritenute dai relatori «lobbystiche filopalestinesi») poste in essere dalla Relatrice speciale delle Nazioni Unite (Special Rapporteur Upt), Francesca Albanese, il secondo relativo allo stretto controllo esercitato da Hamas sulle scuole della striscia di Gaza e le connesse distorsioni dell’operato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East, UNRWA), organizzazione che Thomas Sandell (direttore dell’European Coalition for Israel) ha definito «parte del problema e non la soluzione di esso». I relatori – come è possibile ascoltare direttamente dalle loro voci nella registrazione audio insidertrend.it A746-18SET25 -, hanno inoltre inteso sottolineare la sproporzione nella considerazione (in termini quantitivi di risoluzioni Onu votate) delle violazioni dei diritti umani da parte di diversi Stati membri delle Nazioni Unite rispetto a quelle di cui è stato oggetto lo Stato di Israele.

RISOLUZIONI DELL’ONU E VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI

«Hamas viola continuamente la Convenzione di Ginevra e provoca la motrte di bambini nella Striscia – ha argomentato al riguardo Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch, intervenuto al convegno -,  ma nei suoi confronti non c’è stata alcuna menzione all’Onu, e questo è come un incoraggiamento a ripetere il pogrom del 7 ottobre». I relatori intervenuti hanno posto in particolare risalto l’azione propagandistica di Hamas nella striscia di Gaza, resa possibile dal totale controllo del sistema educativo e dei mezzi di informazione. Dagli interventi sono emersi infine alcuni cruciali interrogativi che pongono incognite sui futuri scenari della Palestina: il riconoscimento dello Stato di Palestina (al momento ipotizzabile solo nominalmente, date le oggettive condizioni di quei territori) comporterà necessariamente un negoziato con Hamas, magari attraverso il Qatar? E inoltre, sono sormontabili i dubbi relativi a una soluzione «due Popoli due Stati»?

A746 – GUERRA, DISINFORMAZIONE E CONTROINFORMAZIONE: VERITÀ E PROPAGANDA NEL CONFLITTO DI GAZA. Nel martoriato Territorio palestinese il conflitto prosegue con i suoi risultati dichiarati e i suoi dubbi. Le operazioni delle forze armate israeliane sono attualmente concentrate sulla città che da il nome alla Striscia, Gaza. Un’area che, nonostante questi anni di guerra, permane ancora densamente antropizzata, così come i cosiddetti «gaziani» rimangono intrappolati sotto il dominio di Hamas, da cui non hanno possibilità di sottrarsi.
Nel frattempo il Governo dello Stato ebraico prosegue determinato e noncurante dalle pressioni e dagli appelli che gli pervengono dal mondo nella sua azione distruttiva della città. Ma Israele continua però a perdere la guerra della comunicazione. Netanyahu e i suoi parrebbero non curarsene, ma questo è un problema serio emerso nell’immediatezza dell’occupazione da parte di Tsahal della Striscia. Le difficoltà in questo campo sono numerose e di vario genere. Soprattutto di questi aspetti si è parlato nel corso del convegno che ha avuto luogo il 18 settembre 2025 presso il Senato della Repubblica a Roma, evento organizzato dall’associazione Italia-Israele di Savona.
Si è trattato di un’operazione di controinformazione effettuata mediante la disamina di due dettagliati rapporti, il primo concernente le attività poste in essere dalla Relatrice speciale delle Nazioni Unite (Special Rapporteur Upt) Francesca Albanese, il secondo relativo allo stretto controllo esercitato da Hamas sulle scuole della striscia di Gaza e le connesse distorsioni dell’operato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East, UNRWA).
Sono emersi infine alcuni cruciali interrogativi che pongono incognite sui futuri scenari della Palestina: il riconoscimento dello Stato di Palestina (al momento ipotizzabile solo nominalmente, date le oggettive condizioni di quei territori) comporterà necessariamente un negoziato con Hamas, magari attraverso il Qatar? E inoltre, sono sormontabili i dubbi relativi a una soluzione «due Popoli due Stati»?
Sono intervenuti alla conferenza: MATTEO ANGIOLI (attivista politico per i diritti umani e lo stato di diritto; moderatore), GIULIO TERZI DI SANT’AGATA (senatore della Repubblica; audio dell’inetervento non ottimale), CRISTINA FRANCO (presidente dell’Associazione Italia-Israele), ANTONIO STANGO (presidente della FIDU), HILLER NEUER (direttore esecutivo di UN Watch; intervento in lingua inglese), THOMAS SANDELL (direttore dell’European Coalition for Israel), FIAMMA NIRENSTEIN (giornalista; intervento in video collegamento da Gerusalemme), ANGELO VACCAREZZA (membro del Consiglio della Regione Liguria).
Ascolta gli audio allegati:
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