Bangkok, 26 agosto 2025 – Sbloccata dunque la vicenda relativa alla fornitura alla Royal Thai Air Force di velivoli da combattimento Saab Gripen E/F. Il gruppo aerospaziale svedese ha stipulato ieri un contratto con la Swedish Defence Materiel Administration (FMV) relativo all’ordine alle quattro macchine precedentemente ordinate dalla Difesa di Bangkok, operazione il cui perfezionamento era stato in seguito congelato e il cui valore in termini econoici ammonta a 5,3 miliardi di corone svedesi (poco più di 550 milioni di dollari Usa). Ora le consegne dei caccia dovrebbero venire effettuate tra il 2025 e il 2030.
SAAB FORNISCE I GRIPEN E/F ALLA RTAF
Il contratto prevede la fornitura di tre Gripen E e un Gripen F, oltre alle relative attrezzature per il supporto e l’addestramento. Il contratto include anche un pacchetto di compensazione a beneficio di Bangkok, che sul lungo termine porterà a trasferimenti di tecnologia nel settore della Difesa oltreché ad attività di cooperazione industriale e nuovi investimenti. Attualmente, l’aeronautica militare thailandese (Kongthap Akat Thai o Royal Thai Air Force) schiera in linea uno squadroon di caccia multiruolo Gripen C/D, macchine che verranno integrate dalle versioni E/F una volta consegnate.
IL SOTTOMARINO DI WUHAN PROPULSO DA UN APPARATO CINESE
Contestualmente, in campo navale si ha avuto notizia che Bangkok sembrerebbe orientata a riconsiderare in senso positivo il proposito di acquisizione del sottomarino a propulsione diesel elettrica di produzione sino popolare S26T, rivitalizzando dunque il progetto che dal 2021 pareva accantonato ufficialmente per cause tecniche, con la commessa iniziale che risaliva al 2017. Si tratta di una macchina derivata da quelle classe Yuan Type 039 in linea con la Marina dell’Armata Popolare di Liberazione cinese. Infatti, i dubbi della Difesa thailandese vertevano sulla capacità della cantieristica della Repubblica Popolare di procurarsi motori diesel MTU 396 realizzati in Germania da installare su quel tipo di battello (Berlino negò l’autorizzazione alla fornitura), dato che Pechino era in grado soltanto di fornire eventuali alternative realizzate dalla propria industria, i propulsori CHD620.
LE RAGIONI DI QUELL’UNICA COMMESSA
Tuttavia, lo scorso 5 agosto il Governo thailandese ha approvato un emendamento al contratto iniziale che pone nelle condizioni di proseguire nel processo di acquisizione del sistema d’arma. Un alone di mistero ammanta anche le ragioni alla base dell’acquisizione di una sola unità da immettere in linea nella Royal Thai Navy (RTN), poiché la contrazione della commessa alla Wuchang Shipbuilding Industry Group di Wuhan da tre a un sottomarino, apparentemente anomala, viene motivata dalle ristrettezze di bilancio del Regno del sudest asiatico. A seguito dell’effettuazione di una serie di studi e della successiva certificazione da parte cinese dei propulsori CHD620V16H6, testati nel corso di seimila ore di attività al fine di garantirne l’affidabilità, la RTN ha deciso di acquisire il battello.
BANGKOK GUARDA A PECHINO
In virtù dei termini contrattuali Pechino è ora impegnata a garantire alla RTN il supporto per la manutenzione per un periodo della durata da due a otto anni, oltre alla fornitura di equipaggiamenti e armi nel futuro e dei simulatori per l’addestramento dell’equipaggio. È previsto che il sottomarino venga consegnato alla marina militare thailandese entro il 2028, il costo dell’operazione è di circa 400 milioni di dollari.



