24 luglio 2025 – Il comunicato stampa è stato diffuso da Bir Lahlou (Bir Lehlou), località situata nel nordest del Sahara Occidentale, a oriente del sistema difensivo marocchino (il cosiddetto Muro), all’interno dei territori controllati dal Fronte Polisario. In esso si afferma che «unità dell’Esercito popolare di liberazione saharawi hanno preso di mira il quartier generale di un corpo d’armata dell’esercito di occupazione (l’Esercito marocchino o Armée royale, n.d.r.) nel settore di Bakari, causando gravi perdite di vite umane e proprietà (…) i distaccamenti avanzati dell’Esercito popolare di liberazione saharawi hanno effettuato ieri, mercoledì 23 luglio 2025, un bombardamento concentrato, prendendo di mira il quartier generale del Corpo nel settore di Bakari». Nel comunicato diffuso dalla Sahara Press Agency (organo di stampa ufficiale della RASD) si sostiene inoltre come le unità attaccanti abbiano causato «ingenti perdite umane e materiali» al nemico.
ENNESIMO ATTACCO AL DISPOSITIVO DIFENSIVO MAROCCHINO
Ad avviso di Rabat, questa azione, presentata nelle forme di un «bombardamento intensivo effettuato da distaccamenti avanzati», costituirebbe in realtà l’ennesima dimostrazione dell’escalation militarista del movimento separatista sahrawi, «che sta moltiplicando le provocazioni armate in una regione monitorata dall’Onu e dall’amministrazione statunitense presieduta da Donald Trump». Negli ultimi tempi, numerose agenzie di intelligence occidentali e africane hanno segnalato l’intercorrere di stretti legami tra elementi del Polisario e gruppi jihadisti attivi nella regione del Sahel, in particolare ai salafisti del Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (GSIM, noto anche come Jama’at Nusrat al-Islam wal-Muslimin – JNIM) e al-Qāʿida nel Maghreb islamico (AQIM ovvero AQMI). Sulla base dei report diffusi dai citati servizi di informazione si evincere che queste liaison rinverrebbero la loro causa in interessi di natura finanziaria, logistica e financo ideologica. Altri collegamenti verrebbero ricondotti a reti islamiste radicali attive in Medio Oriente e con milizie sciite iraniane presenti in alcune aree instabili, orientate al contrasto dello Stato di Israele.



