Roma, 21 giugno 2025 – «Il Piano Mattei rappresenta una visione strategica dell’Italia che punta a costruire un partenariato autentico con il continente africano, basato su rispetto reciproco, responsabilità condivisa e interessi comuni. Si tratta di una iniziativa ambiziosa che si distingue per l’approccio non estrattivo, bensì cooperativo, promuovendo investimenti mirati in settori cruciali come le infrastrutture, l’energia, la formazione, la salute e l’agricoltura». È il commento a caldo espresso da Youssef Balla, Ambasciatore del Marocco presso la Repubblica Italiana, raccolto a caldo poco dopo il termine dei lavori del vertice internazionale di Villa Pamphilj a Roma. Il Regno nordafricano, che sta attualmente attraversando una fse di intenso sviluppo, rientra tra i quattordici paesi partner dell’Italia nel quadro del Piano Mattei. egli è intervenuto in merito agli obiettivi, alle strategie e alla cooperazione tra Roma e Rabat in questo specifico ambito a un anno dall’avvio dell’iniziativa.
APPROCCIO COOPERATIVO E VALORE CONDIVISO
«Le relazioni tra Italia e Marocco rivestono un ruolo centrale – ha sottolineato il diplomatico marocchino -, il nostro paese è da tempo un attore stabilizzatore e proattivo nella regione e oggi più che mai si conferma quale piattaforma naturale per una cooperazione triangolare tra Europa, Mediterraneo e Africa subsahariana. Attraverso progetti comuni, come quelli dello sviluppo delle energie rinnovabili, il gasdotto che collega la Nigeria al Marocco o l’Iniziativa Atlantica, siamo in grado di generare valore condiviso, rafforzando la sicurezza energetica e l’integrazione regionale». Egli ha poi affrontato il tema del vertice romano: «Esso ha confermato la volontà italiana di rendere partecipi gli Stati africani quali partner a pieno titolo e il Marocco ha accolto con favore questa impostazione, poiché riconosce le potenzialità locali e al contempo valorizza l’esperienza di paesi che, come il nostro, investono da anni nella transizione energetica, nella formazione e nell’innovazione tecnologica. Italia e Marocco, uniti da un’amicizia storica, possono dunque essere protagonisti di questo nuovo capitolo».