ARTE, eventi. Massa: Gigi Guadagnucci e Giò Pomodoro «conversazione sulla natura»

Un disegno inedito dello scultore marchigiano e una dichiarazione inedita di quello toscano: opening domani, sabato 21 giugno 2025, solstizio d’estate, alle sei del pomeriggio; la preview avrà invece luogo due ore prima. Fino al prossimo 21 agosto sarà possibile intraprendere questo percorso espositivo e culturale allestito presso il Museo Gigi Guadagnucci di Villa Rinchiostra, in Via dell’Acqua, 175 a Massa

Massa, 20 giugno 2025 – Ebbene, la città toscana si appresta a vivere un’estate all’insegna dell’arte, poiché a partire da domani, 21 giugno, fino al 21 agosto il Museo Gigi Guadagnucci a Villa Rinchiostra ospiterà la grande mostra “Gigi Guadagnucci Giò Pomodoro: conversazione sulla natura”, iniziativa di elevato profilo che intende porre in dialogo i due scultori di fama internazionale, approfondendo il loro rapporto con la natura e, in modo particolare, con il sole.

DUE ARTISTI E LA NATURA

Un tema centrale nelle ricerche e nella esecuzione delle opere di questi due artisti, che viene posto in risalto non soltanto attraverso le loro straordinarie sculture, ma anche simbolicamente, in virtù dalla scelta della data di avvio di questo evento, il giorno del solstizio d’estate. All’interno del maestoso giardino con geometria settecentesca e all’esterno della Villa, i visitatori avranno l’opportunità unica di ammirare diciotto capolavori realizzati dai due artisti e provenienti da fondazioni e collezioni pubbliche e private, dei quali tredici sculture e cinque disegni. Elemento di elevato prestigio che impreziosirà questa, già di per sé, straordinaria mostra sarà la presentazione, per la prima volta in esclusiva, del disegno inedito di Giò Pomodoro “Senza titolo” (Tensioni), realizzato nel 1963 con inchiostro di china su carta.

LO SCRITTO INEDITO DEL GUADAGNUCCI

Altro valore aggiunto che conferisce originalità all’evento è l’esposizione di una dichiarazione inedita di Gigi Guadagnucci, scritta di suo pugno e condivisa dalla moglie Ines Berti. Scriveva il Guadagnucci: «Scolpire vuol dire, per me, aver acquisito tanta familiarità con le forme della natura, attraverso il disegno… ma lo scultore non deve imitare la natura, deve procedere, nella creazione, come la natura». La frase affiancherà uno scatto realizzato dal celebre fotografo Romano Cagnoni, che ritrae lo scultore davanti a un suo fiore di marmo, una immagine in grado di  approfondire il rapporto che egli aveva con l’arte e porlo in relazione con quello di Giò Pomodoro. L’esposizione è stata infatti concepita allo scopo di mettere in relazione i due maestri, inducendo a una riflessione sulla natura attraverso le loro opere.

Giò Pomodoro: Folla (1962)

 

 

«L’OSSESSIONE DI OGNI VERO SCULTORE»

Ad avviso del curatore dell’evento, Mirco Taddeucci, tra Pomodoro e Guadagnucci si riscontrano sia similitudini che differenze. «Guadagnucci e Pomodoro – egli sostiene – condividono non solo la ricerca sul rapporto con l’elemento naturale ma possiedono anche una profonda padronanza tecnica e un’enorme curiosità, elementi che hanno permesso loro di sperimentare materiali particolari, come ad esempio la pietra di Trani, il marmo statuario delle Apuane e il bronzo, fino a realizzare anche opere su carta. Gli esiti formali delle opere dei due artisti sono simili per certi versi, ma seguono percorsi differenti: all’approccio più emozionale di Gigi Guadagnucci si contrappone quello più razionale e fedele allo studio di Gio’ Pomodoro». La natura che celebrano e indagano i due artisti viene intesa sia come quella facente parte del luogo nel quale hanno operato per molto tempo, ai piedi delle Alpi Apuane, che anche natura quale pretesto per parlare di movimento, strutture architettoniche, spazio e rapporti tra pieno e vuoto, che sono, per dirla col Pomodoro, «l’ossessione di ogni vero scultore».

LE OPERE D’ARTE IN ESPOSIZIONE: UN «PONTE» CON LA CITTÀ DI MASSA

Ulteriore elemento di prestigio del progetto espositivo è  la creazione di un ponte con la Villa grazie all’installazione dell’opera monumentale in bronzo “Sole Deposto”, di Giò Pomodoro, nel centro storico cittadino, in Via Dante, presso l’obelisco meridiana di Piazza Aranci. La mostra, ideata dall’Amministrazione comunale di Massa, in particolare dall’Assessorato alla Cultura, come accennato è curata da Mirco Taddeucci, che si è avvalso della collaborazione di Bruto Pomodoro (figlio dello scultore e vicepresidente dell’Archivio Giò Pomodoro, diretto da Rossella Farinotti); a presentare i testi critici sarà invece Paolo Bolpagni, storico dell’arte e direttore della Fondazione Ragghianti. Nella giornata dell’inaugurazione verrà inoltre rappresentato lo spettacolo “Bianchisentieri”, primo appuntamento della rassegna Palcoscenici Stellati, in programma alle ore 18:00 nel giardino della Villa; ideazione di Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari, coreografia di Patrizia de Bari, composizioni originali di Sabino de Bari; una produzione Giardino Chiuso realizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus.

INFO

Gigi Guadagnucci Giò Pomodoro: conversazione sulla natura, evento curato da Mirco Taddeucci in collaborazione con Bruto Pomodoro: Massa, Museo Gigi Guadagnucci Villa Rinchiostra, Via dell’Acqua 175;

aperto al pubblico dal 21 giugno (alle ore 18:00; preview per la stampa alle ore 16:00) al 21 agosto 2025 nei giorni di martedì e mercoledì dalle ore 09:00 alle ore 13:00, dal giovedì alla domenica dalle ore 17:00 alle ore 21:00; inoltre, sono previste aperture serali fino alla mezzanotte in occasione di eventi; ingresso gratuito;

organizzazione: Navigo Toscana;

Museo Gigi Guadagnucci:

+390585490204

museoguadagnucci@comune.massa.ms.it

guadagnuccipomodoro@gmail.com

https://www.museoguadagnucci.it/

https://www.facebook.com/museoguadagnucci

https://www.instagram.com/museo_gigi_guadagnucci/

immagine in testa all’articolo: Gigi Guadagnucci, Passaggio di meteora (foro Enrico Amici)

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