SOCIETÀ, calcio e spettacolo. My name is my story: l’Inter si racconta a un nuovo pubblico ricorrendo a Spike Lee

Il club calcistico milanese si apre ulteriormente a livello globale indirizzando il proprio messaggio a un universo eterogeneo

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Milano, 10 giugno 2025 – Alla vigilia della partecipazione alla FIFA Club World Cup, l’Inter presenta My name is my story, il manifesto identitario concepito allo scopo di presentare e raccontare il Club calcistico milanese a un nuovo pubblico internazionale ed eterogeneo.

RACCONTARE L’INTER ALLE NUOVE GENERAZIONI IN TUTTO IL MONDO

Afferma al riguardo Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di FC Internazionale Milano: «In previsione del nostro arrivo negli Stati Uniti per la FIFA Club World Cup abbiamo pensato a un modo innovativo e originale per raccontarci in modo autentico alle nuove generazioni di americani, attraverso la nostra storia che risale a più di cento anni fa ma che risulta allo stesso tempo estremamente attuale. Riuscire a presentarci a un pubblico internazionale attraverso il contributo di un regista di fama mondiale come Spike Lee è un traguardo straordinario e rappresenta una grande opportunità per rendere il nostro brand sempre più rilevante a livello globale».

MY NAME IS MY STORY

I valori fondanti, la visione e l’eredità culturale dell’Inter vengono ripercorsi ed esaltati con uno stile narrativo finalizzato a dialogare con le nuove generazioni, unendo la legacy dell’Inter alla sua visione di futuro. Alla base c’è l’esplosione semantica del termine «internazionale», non solo come nome storico, ma come manifesto. Il lancio di #MyNameIsMyStory è stato affidato a Spike Lee, regista americano due volte premio Oscar, simbolo di sport, passione e autenticità narrativa che racconta la storia del Club con la sua inconfondibile energia a un pubblico globale. Il mid-form video (prodotto da Inter Media House e presentato il 10 giugno scorso, prima della partenza dell’Inter per la FIFA Club World Cup) racconta l’Inter e la sua interpretazione del futuro, incarnata nel suo atto fondativo. La visione del Club nerazzurro racconta uno sport che spinge oltre le frontiere, innova, diventa sinonimo di identità condivise.

TUTTO INIZIÒ NEL 1908

Giorgio Muggiani: un’eredità che diventa futuro. Tutto parte dal 1908, CON Giorgio Muggiani, artista e cartellonista, con gli altri fondatori del Club si oppose alla regola che imponeva solo giocatori nazionali nel neonato campionato italiano. In un contesto già multiculturale quale quello della Milano di inizio secolo, scelse di dare vita a un Club aperto al mondo. Il nome «Internazionale» nasce da un gesto visionario, ribelle, profondamente moderno. Oggi, più di un secolo dopo, quel gesto si conferma al centro di una nuova narrazione strategica e Spike Lee, raccontandolo, lo rende universale. «Si chiamerà Internazionale, perché siamo fratelli e sorelle del mondo».

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, STORYTELLING E INNOVAZIONE

Nel video le immagini d’archivio e la storica foto dei fondatori scattata al ristorante L’Orologio vengono animate grazie all’intelligenza artificiale. La Milano del 1908 prende vita in modo sorprendente: storico e futuribile, tangibile ed emozionante. Una scelta non solo estetica, ma strategica: dimostrare che l’Inter sta investendo nella sperimentazione creativa e nella cultura dell’innovazione, parlando direttamente alle nuove generazioni e aprendo nuove strade nel marketing sportivo. Si tratta di un progetto integrato dagli impatti sui piani culturale e commerciale. La piattaforma si articola su molteplici touch points: contenuti video, attivazioni, OOH, social storytelling, e asset digitali. Tutti elementi che abilitano un nuovo ciclo di comunicazione, crescita e branding, con una visione fortemente identitaria, radicata nella storia ma proiettata nel futuro.

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