«Cos’è l’arte – si interroga retoricamente al riguardo il Mazzucchelli -, se non il tentativo di dare forma ai propri pensieri e condividerli con gli altri? L’arte, per me, è sempre stata uno scambio, prima ancora che un oggetto fisico. Il manufatto è solo l’inizio di un viaggio che si apre all’infinito, spingendosi oltre me stesso e oltre il tempo presente».
UN DIALOGO INEDITO
Fino alle sei del pomeriggio di oggi Palazzo Belvedere apre dunque eccezionalmente al pubblico per un solo giorno in occasione della mostra “In-Natura”, esposizione delle opere di Franco Mazzucchelli curata da Sabino Maria Frassà. Si tratta di un evento del tutto particolare, poiché è un’istallazione site specific allestita nelle sale affrescate da Luca Giordano, massimo esponente della pittura barocca napoletana. Viene infatti proposto un dialogo inedito tra l’arte gonfiabile dell’artista milanese, l’architettura seicentesca della dimora partenopea e il design essenziale del nuovo forno Expressive della Gaggenau.
TERZO LUOGO DEL CICLO FORMÆ
Dopo quelle di Milano e Firenze, questa iniziativa costituisce la terza tappa del ciclo Formæ, avviato dal brand di design segmento lusso Gaggenau in collaborazione con Cramum e Italy Sotheby’s International Realty, un conduzione attraverso la direzione artistica di Sabino Maria Frassà nei più affascinanti palazzi italiani, dove avviene una metamorfosi della materia in forma, pensiero e bellezza. Mazzucchelli, riconosciuto a livello internazionale come il «maestro dei gonfiabili», in questo percorso espositivo rivela la sua identità più profonda, egli infatti, come sostiene Sabino Mari, «da oltre cinquant’anni è il sarto dell’invisibile».
IL QUESITO ALLA BASE DELLA RICERCA
Le sue celebri sculture gonfiabili invadono le sale storiche del Palazzo, ingenerando così il quesito centrale alla base della sua ricerca: cos’è davvero naturale? È ciò che ha una forma definita oppure ciò che muta, respira, si adatta? Afferma Frassà che «Mazzucchelli ci costringe a ripensare radicalmente il concetto di forma. La sua arte è movimento puro, un’azione che dà corpo all’aria, senza mai indulgere nella decorazione o nella retorica del peso. Così come nei dipinti di Luca Giordano, attraverso il mito di Niobe, si manifesta una riflessione sulla misura e sull’equilibrio tra grandezza e consapevolezza, anche Mazzucchelli ci ricorda, con poetica leggerezza, che la vita, al apri dell’arte, non è che un continuo respiro: fragile, impermanente, vitale».
MATERIA INFORME NON È ASSENZA
«La scelta di esporre soltanto opere trasparenti altera radicalmente la percezione dello spettatore – prosegue il curatore dell’evento napoletano -, poiché queste opere ci avvolgono, ci attraversano, ci costringono a ripensare lo spazio come entità viva, in trasformazione. In questo contesto, ogni forma è provvisoria, ogni visione è relativa, ogni certezza per sua natura destinata a mutare. Il gesto artistico di Mazzucchelli, assoluto eppure intrinsecamente leggero, si intreccia con forza al pensiero di Aristotele, secondo cui la materia è potenza, possibilità di essere, e la forma è atto realizzazione concreta di quell’essere. La materia informe non è assenza, ma apertura alla trasformazione, come scrive Aristotele nella Metafisica».