ARTE, eventi. Art Basel 2025, in esposizione le opere presentate dalla Galleria Raffaella Cortese

Parcours 2025, curato da Stefanie Hessler, sarà aperto al pubblico dal 16 al 22 giugno presso School Garden, Claraplatz. Quest’anno il tema centrale dell’evento sarà quello complesso e stratificato dell’allontanamento. Nella sezione esterna si segnala inoltre la partecipazione di Francesco Arena con le sue celebri altalene in bronzo

In occasione della sua settima partecipazione ad Art Basel a Basilea la Galleria Raffaella Cortese di Milano presenterà Dialogues of Estrangement, uno stand curato con opere di artisti che indagano il tema sfaccettato dell’allontanamento.

UNTITLED (DIE): AL CENTRO IL TEMA DELL’ALLONTANAMENTO

Fulcro della presentazione è Untitled (Die) (1992) di Roni Horn, opera cardine composta da sedici solidi, cubi in alluminio e plastica lavorati a macchina, ciascuno inciso con la parola in lingua inglese «is». Le superfici blu dei cubi richiamano la celebre serie Waters, sempre di Horn, simbolo di fluidità e mutamento. Di fronte a questa installazione è stata collocata una grande opera di Silvia Bächli, contraddistinta da linee delicate e frammentate in sfumature di blu, in risonanza cromatica con l’universo visivo di Horn. Si è cercato uno scambio visivo tra colori e forme al fine di instaurare un dialogo dinamico tra le due opere, ponendo al contempo in evidenza consonanze e contrasti.

CONSONANZE, CONTRASTI E FORTI IMPOSIZIONI

Sulla sinistra, Hy$terya di Monica Bonvicini si impone con forza. Estesa per quattro metri, questa lastra in alluminio sulla quale campeggia il titolo dell’opera, allude alla personale dell’artista al Belvedere 21 di Vienna nel 2019. L’inserimento del simbolo del dollaro nel titolo è teso a sottolineare la connessione tra disagio economico e disagio psicologico, ad avviso dell’artista incisivo elemento di critica nei riguardi delle crisi esistenziali e finanziarie. Paesaggio dopo la battaglia, di Francesco Arena, propone invece una sedia a sdraio pieghevole in bronzo incisa su entrambi i lati recante le seguenti frasi: «Un giorno moriremo tutti, Snoopy» ed «È vero, ma in tutti gli altri giorni non moriremo» . Si tratta di un cenno struggente all’interazione tra vita e morte che ricorda ironicamente allo spettatore la vitalità duratura dell’esistenza quotidiana.

ENTITÀ TOTEMICHE E PAESAGGI PARALINGUISTICI

In esposizione anche i disegni più recenti di Joan Jonas, che quest’anno è una dei Medalist Icon Artist degli Art Basel Awards 2025. Sono opere che celebrano la sua ricerca ecologica e del marino, che egli descrive come «un’entità poetica, totemica e naturale; una fonte di vita». L’installazione video-sonora di Gabrielle Goliath, Personal Accounts: Deinde Falase, presentata per la prima volta alla Sessantesima Biennale di Venezia nel 2024, amplia la serie Personal Accounts dell’artista. L’opera rinviene quale protagonista il presentatore nigeriano Deinde Falase, costretto all’esilio a causa della criminalizzazione delle relazioni omosessuali nel suo paese. Ripreso su sfondo blu da tre diverse angolazioni, egli non parla: è la stratificazione sonora di respiri, sospiri, risa e ronzii a immergere lo spettatore in un paesaggio paralinguistico che celebra la resilienza delle comunità emarginate, nere, marroni, indigene, femminili, queer, non binarie e trans.

CRISTALLIZZATA L’ETERNITÀ

Di fronte al corridoio c’è Trionfo dell’Aurora di Marcello Maloberti, opera ritraente un giovane intento a ritagliare frammenti di riproduzioni iconiche della tradizione occidentale. Seduto in uno spazio invaso da carte, l’uomo viene colto nel pieno del gesto creativo. Le immagini, un tempo animate da una performance dal vivo, sono ora cristallizzate in una sequenza fotografica. Qui l’eternità non si trova nel simbolo statico, ma nel gesto stesso: l’immagine diviene rituale, arcadica tuttavia attuale. Come Maloberti ha notato altrove, «il collage non è semplicemente piatto o fisso, ma dinamico, vitale, sempre in divenire». Chiudono il percorso espositivo alcuni dipinti di Anna Maria Maiolino, appartenenti alla serie Ações Matéricas (Matter Actions). In queste opere, è la forza di gravità a guidare il fluire della pittura sulla superficie, determinandone la composizione. Il gesto diventa così parte essenziale del processo, nella continua indagine sulla materialità e la fisicità del fare pittorico. Distribuite su tre pareti, le opere formano un fregio coerente che avvolge lo spettatore in un’immersione visiva e concettuale nello straniamento.

INFO

Galleria Raffaella Cortese:

Francesco Arena: Parcours 2025, curato da Stefanie Hessler;

in esposzione al pubblico dal 16 al 22 giugno 2025 dalle ore 10:00 alle ore 20:00 presso School Garden, Claraplatz, Basel, Svizzera.

galleria@raffaellacortese.com

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