SIRIA, terrorismo jihadista e fosse comuni. Ritrovato il cadavere di Padre Dall’Oglio

I resti mortali del religioso erano all’interno di una fossa comune. L’Ambasciata italiana a Damasco è in contatto con le autorità del Paese arabo. La notizia è stata diffusa dal settimanale “Oggi” che ha sua volta ha citato quale fonte il vescovo di Qamishli, tuttavia, fino a pochi minuti fa la Nunziatura Apostolica di Damasco non aveva ancora ufficialmente confermato la notizia

Damasco, 3 Giugno 2025 – Il corpo di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita scomparso il 19 luglio del 2013 nel nord della Siria, sarebbe stato ritrovato in una fossa comune nei pressi di Raqqa, al tempo del sequestro del religioso territorio sotto il controllo di Islamic State. La notizia è stata rilanciata dal settimanale italiano “Oggi”, che ha citato quale propria fonte il vescovo di Qamishli.

IN ATTESA DELLA CONFERMA UFFICIALE

Non è tuttavia ancora possibile attribuire una conferma ufficiale al fatto, poiché gli elementi disponibili, anche a causa dell’ubicazione del luogo del ritrovamento, non risultano sufficienti a farlo. Infatti, questa è anche la posizione assunta dal nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari, secondo il quale le indicazioni sulla località e sull’identificazione di Padre Dall’Oglio «non sono ancora precise». Egli ha inoltre aggiunto di avere contattato i gesuiti presenti sul territorio ma senza ottenere adeguati riscontri in grado da poter confermare la tragica notizia.

LA FOSSA COMUNE

La fossa comune all’interno della quale sarebbe stato trovato il cadavere del religioso gesuita è stata scoperta da un gruppo di persone riferibili alle Forze democratiche siriane, coalizione di milizie a maggioranza curda sostenute dagli Stati Uniti d’America. Secondo quanto appreso, il vescovo della locale diocesi ha chiesto l’intervento del capo di questa organizzazione politico-militare, Mazloum Abdi, allo scopo di far effettuare le verifiche necessarie. Per il momento, dunque, non vi sono ancora conferme definitive. L’Ambasciata d’Italia a Damasco è in contatto con il vescovo e con le autorità siriane per gli aggiornamenti del caso.

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