a cura di Gialat – Il docufilm narra la storia di quattro attivisti ambientali provenienti da diversi paesi che si recano in Vaticano per parlare con Papa Francesco dell’Enciclica Laudato si’. Tra loro un indigeno dell’Amazzonia (Brasile), un rifugiato climatico del Senegal, una giovane attivista indiana e due biologi statunitensi. L’incontro evidenzia l’importanza del dialogo e della partecipazione collettiva nell’affrontare la crisi socio-ambientale, ispirandosi al messaggio della Laudato Si’ che si pone quale riferimento per numerose iniziative a favore della natura e ispirazione per progetti politici e sociali.
LA SETTIMANA LAUDATO SI’
Tenutosi durante la Settimana Laudato si’ (che ha luogo dal 24 al 31 maggio 2025), l’evento è stato organizzato e coordinato dalla scrittrice, giornalista e brasilianista Antonella Rita Roscilli e dal direttore per la Comunicazione dell’IMC, padre Jaime C. Patias. L’iniziativa ha inteso rendere omaggio a tre grandi personaggi internazionali recentemente scomparsi e che hanno posto la tutela dell’ambiente al centro della loro vita: Papa Francesco, Pepe Mujica e Sebastião Salgado. Erano grandi esseri umani che, di fronte a sfide urgenti, ci hanno dato speranza e coraggio per continuare a lottare per un mondo migliore. Nella Laudato si’ Papa Francesco ci invita ad ascoltare «il grido della Terra e il grido dei poveri». Egli propone il modello di San Francesco (nel Cantico delle Creature), dal quale apprendiamo che «la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore sono inseparabili». Francesco invoca una «solidarietà universale» per «unire l’intera famiglia umana alla ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale». Nell’Enciclica il Papa non si rivolge solo ai cristiani, bensì «a tutte le persone che abitano il Pianeta».
NUOVO PARADIGMA DI GIUSTIZIA
Tra i punti evidenziati nella introduzione al docufilm, Antonella Rita ha ricordato che uno dei sogni di Papa Francesco è stato proprio quello che l’ecologia Integrale divenga un nuovo paradigma di giustizia, perché l’essere umano è connesso alla natura e la natura non è «una mera cornice» per le nostre vite. Non esistono due crisi distinte, una ambientale e una sociale, bensì un’unica e complessa crisi socio-ambientale. L’analisi dei problemi ambientali è inscindibile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi e del rapporto di ogni persona con sé stessa. Le soluzioni devono quindi essere pensate e decise insieme, partendo da piccoli gruppi per coinvolgere l’intera società. Siamo tutti sulla stessa barca e non possiamo restare indifferenti. Dopo la proiezione i partecipanti all’incontro hanno evidenziato alcune immagini e frasi sulla dura realtà mostrata, suggerendo iniziative per affrontare la crisi ecologica che colpisce tutti: combattere l’indifferenza e non abituarsi mai alle tragedie della morte, l’importanza di fare rete, ascoltare gli altri, unirsi e far sì che teologi e scienziati continuino insieme il percorso per salvare la nostra casa comune, l’urgenza di mantenere viva la speranza, sviluppare una coscienza morale in grado di impedire che ogni cosa diventi lucro e commercio.
IL DOCUFILM
L’allestimento dell’auditorium che ha ospitato l’incontro, presso la casa generalizia dell’IMC, ha mostrato alcuni simboli che richiamavano il Sinodo per l’Amazzonia, tenutosi a Roma nel 2019: una canoa con una rete e due remi, oltre ad alcune foto di martiri per la difesa dei Diritti Umani e dell’ambiente. Prodotto dal team vincitore del premio Oscar Off the Fence (My Octopus Teacher) in collaborazione con il Movimento Laudato si’, il docufilm è stato diretto da Nicolas Browz, regista vincitore del premio Emmy. “La Lettera” è stato realizzato in collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione e il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale.