a cura di Roberto Pagano, pubblicata il 13 maggio 2025 dal quotidiano online “Avanti!”, https://www.avantionline.it/africa-minniti-europa-garantisca-cooperazione-economica-e-sicurezza/ – In Africa è necessario rispondere a livello europeo, oltreché da parte dell’Italia, alle «nuove sfide» su demografia, terre rare e questione sicurezza. Il Piano Mattei proposto da Roma è da intendere come una «scelta strategica» per una cooperazione «paritaria e libera» con i Paesi africani e da proporre su larga scala da parte dell’Unione europea, inoltre, garantendo loro l’aspetto della sicurezza e stabilità.
L’INCOGNITA AFRICANA
Marco Minniti, oggi presidente della Fondazione Med-Or, riflettendo sul Piano proposto dal Governo, in un recente focus ad hoc a Montecitorio, oltre a sottolineare l’importanza delle nostre missioni militari, ha anche sollecitato la massima attenzione internazionale sul ruolo di Pechino e Mosca nel Continente africano. L’ex ministro dell’Interno e già vice ministro della Difesa, approfondendo il tema, in questa intervista concessa all’Avanti! ritiene soprattutto «inaccettabile» da parte dell’Occidente «lasciare che l’Africa divenga una zona di influenza economica alla Cina e, dal punto di vista militare, alla Russia».
AVANTI! – Presidente Minniti, l’Italia ha ideato e sta implementando il Piano Mattei, in direzione dell’ulteriore sviluppo delle relazioni economico-commerciali, del consolidamento dei legami politici e sociali con i diversi Stati africani e dando impulso allo sviluppo interno, con in prospettiva la riduzione della pressione migratoria verso il Vecchio Continente. Temi anche al centro dell’attività della Fondazione da lei presieduta. Ma qual è la sua valutazione?
Marco Minniti
MARCO MINNITI – Il piano Mattei è una scelta strategica, direi sacrosanta. Nel senso che nei prossimi venti anni il futuro dell’Africa, come anche dell’Europa e quindi anche dell’Italia, porrà tre grandi temi all’attenzione di tutti e che sono fortemente intrecciati: gli squilibri demografici, la questione della terra, dall’acqua ai minerali critici, e la dimensione della sicurezza. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante, ben sapendo che alcune aree del Continente africano sono un incubatore del terrorismo islamista, come si è anche visto in Afghanistan. Quindi noi abbiamo la necessità di costruire un percorso di valorizzazione e di costruzione di legami economici, ma abbiamo anche bisogno di saper parlare al cuore e al cervello di quei popoli. Per l’appunto, con un’idea e una progettualità assolutamente paritaria e libera.
AVANTI! – A queste sfide si aggiungono nuovi e inattesi elementi, in primis la guerra commerciale ingaggiata dai nostri tradizionali alleati, gli Stati Uniti, con l’Unione europea e, soprattutto, con la principale potenza concorrente, la Cina Popolare. Uno scenario mutato a cui ci si deve attrezzare, ma in che modo?
MARCO MINNITI – Sì, il tema è esattamente questo. E proprio nel momento in cui stiamo discutendo dei dazi commerciali, stiamo appunto anche discutendo della possibilità di costruire mercati alternativi. L’Africa, in questo senso, costituisce un gigantesco mercato alternativo verso il quale rivolgersi. L’Italia lo sta già facendo con il Piano Mattei, ma è tutta l’intera Europa che deve indirizzarsi verso questo Continente. E ben sapendo che non si tratta affatto di una missione di carità, ma al contrario, esso rappresenta uno straordinario investimento che può ritornare moltiplicato, anche per quanto riguarda la possibilità della crescita economica dell’Unione Europea nel suo complesso.
AVANTI! – Quanto è poi strettamente connessa la questione della sicurezza interna, tra tensioni e crisi interstatali, oltre il mantenimento della stabilità di molte leadership locali? Oltretutto, con Washington che ha assunto un approccio assai differente con il Cremlino riguardo non solo il conflitto con l’Ucraina, ma paventando la messa in discussione degli equilibri interalleati o della stessa NATO?
MARCO MINNITI – Sì, c’è questo tema, molto rilevante, che riguarda la sicurezza. In Africa, purtroppo, sono in corso in più aree, sia guerre civili che conflitti di diversa natura e matrice. Vi è quindi la necessità di trasmettere a quei popoli un messaggio estremamente importante, chiaro ed amichevole: che un rapporto commerciale ed economico con l’Italia e con l’Europa, rappresenta ed è anche un rapporto che consente di garantire loro la propria sicurezza. Per questo, nel momento in cui è ragionevole pensare che gli Stati Uniti nel prossimo futuro non guarderanno molto all’Africa ed è anche molto difficile immaginare un ruolo della NATO in quel Continente, e questo anche per una ragione semplicissima: perché a volte anche l’Alleanza Atlantica viene percepita non del tutto adeguatamente; c’è bisogno che l’Europa si attezzi in tal senso. Voglio dire che il Vecchio Continente deve essere capace di mettere in campo un realistico progetto di Difesa europea e che sia anche in grado di garantire la sicurezza dei popoli africani.
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