Riyadh, 14 maggio 2025 – Un incontro certamente importante quello avvenuto stamani a Riyadh tra il presidente degli Stati Uniti d’America e il nuovo leader siriano, Ahmed al-Sharaa. Un evento che ha avuto luogo in Arabia Saudita il giorno dopo che la Casa Bianca aveva annunciato la fine delle sanzioni imposte al Paese arabo fino a pochi mesi fa governato dagli Assad, da poco uscito da tredici 13 anni di guerra civile. Una svolta definita dallo stesso Trump «necessaria per dare loro un’opportunità».
L’INCONTRO A RIYADH MEDIATO DAI SAUDITI
Donald Trump ha invitato al-Sharaa a normalizzare le relazioni con lo Stato di Israele facendo aderire anche la Siria agli Accordi di Abramo. L’incontro di Riyadh è stato organizzato dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e a esso ha partecipato in video collegamento anche il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che ha elogiato la decisione dell’amministrazione statunitense di rimuovere le sanzioni contro Damasco e si è inoltre detto disponibile a collaborare con i sauditi per favorire la pace in quel paese. Dal canto suo, Mohammed bin Salman ha definito «coraggiosa» la decisione presa dalla Casa Bianca. Trump ha ringraziato entrambi, sia Erdoğan che bin Salman, per la loro collaborazione, quindi, rivolgendosi ad al-Sharaa, ha sottolineato la «straordinaria opportunità di realizzare qualcosa di storico» per la Siria.
CINQUE ESORTAZIONI DI TRUMP AD AL-SHARAA
Egli ha infine esortato Al Sharaa a lavorare per il bene del popolo siriano, proponendogli cinque azioni concrete: aderire agli Accordi di Abramo con Israele, espellere i terroristi stranieri presenti nel Paese, deportare i miliziani palestinesi, collaborare con gli Stati Uniti d’America al fine di prevenire una rinascita di Islamic State; assumere la responsabilità dei centri di detenzione per terroristi nel nordest della Siria. Secondo il resoconto del colloquio fatto dalla Casa Bianca, al-Sharaa ha ringraziato gli interlocutori di Riyadh per l’iniziativa e ha riconosciuto l’opportunità costituita dal ritiro delle forze iraniane dal territorio siriano, parlando di «interessi comuni con Washington nella lotta al terrorismo e nell’eliminazione delle armi chimiche».
INTERESSI COMUNI A DAMASCO E WASHINGTON
Il presidente siriano ad interim ha altresì ribadito il suo impegno al rispetto dell’accordo di disimpegno con Israele del 1974, esprimendo l’auspicio che il suo paese possa divenire un nodo strategico nei collegamenti commerciali tra Oriente e Occidente. Infine, ha invitato le società statunitensi dell’Oil & Gas a investire nel settore energetico in Siria. In seguito, intervenendo al vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, Trump ha dichiarato che « Paesi del Golfo rappresentano l’avanguardia per la nascita di un Medio Oriente stabile, pacifico e prospero. Il mondo intero guarda al Medio Oriente e molti lo fanno con invidia, qui sta accadendo qualcosa di davvero speciale». Il presidente americano ha poi criticato l’Iran, pur sottolineando di voler raggiungere un’intesa sul nucleare: «Non ho nemici permanenti – ha al riguardo dichiarato – e gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di normalizzare le relazioni con il nuovo governo siriano». Nel corso degli incontri sono stati affrontati anche i temi relativi ai conflitti in atto in Ucraina e nella striscia di Gaza.