Bufera politica nella Repubblica federale tedesca, dove poche ore dopo la presentazione dell’esecutivo di coalizione, precaria soluzione frutto dell’accordo tra i partiti cristiani conservatori Cdu e Csu e i socialdemocratici del Spd appena usciti dalla crisi di governo dell’esecutivo «semaforo», il parlamento si vedrà costretto a rivotare la fiducia alla compagine governativa di Friedrich Merz in un secondo scrutinio.
SCHARFSCHÜTZE
Questo accade mentre nello scenario politico tedesco Alternativa per la Germania (AfD) si rafforza sempre di più (nei sondaggi viene indicata come primo partito in Germania), con ogni probabilità anche a causa delle non sempre cristalline operazioni di ostracismo politico, giudiziario e poliziesco intentate ai suoi danni negli ultimi mesi, che si stanno rivelando oltremodo controproducenti. Chi ha inteso edulcorare questa sconfitta del partito che fu del cancelliere, signora Angela Merkel, e di Helmut Kohl, ha definito lo scivolone di Merz in parlamento come «una maggioranza sfiorata», tuttavia, il fatto che il candidato cancelliere sia stato impallinato dai franchi tiratori (gli sono mancati 18 voti, poiché ne ha ottenuti soltanto 310) è un fatto senza precedenti nel Paese.
VACILLA LA «GROßE KOALITION»
A seguito di questo infortunio la seduta al Bundestag è stata sospesa e aggiornata allo scopo di consentire ai vari gruppi parlamentari di consultarsi in vista del prossimo voto. Intanto è iniziato il gioco al rimpallo, con le varie formazioni partitiche che negano responsabilità in ordine al mancato conferimento del sostegno sufficiente al candidato cancelliere di questa «Grossa Coalizione» (in realtà vacillante e di dimensioni ridotte, composta dai due partiti di riferimento di cattolici e luterani (tradizionalmente di orientamento conservatore, ma nel passato a volte anche con sfumature tendenti al reazionario) e i socialdemocratici reduci dalla esperienza traumaticamente interrotta del precedente variegato esecutivo. Insomma: oggi pomeriggio Merz si ripresenterà in parlamento per chiedere la fiducia (che significa maggioranza assoluta dei voti) alla sua coalizione di centrodestra-centrosinistra.
NEL POMERIGGIO IL SECONDO SCRUTINIO
L’articolo 63 della Legge fondamentale della Rft in materia statuisce che se il candidato cancelliere non viene eletto, il Bundestag può eleggerne uno entro quattordici giorni dallo scrutinio con il voto di più della metà dei suoi membri. Ma, a questo punto l’interrogativo che ci si deve porre è il seguente: quante volte sarà disposto a ricandidarsi Merz qualora non dovesse raggiungere il numero di consensi necessari a fargli ottenere una maggioranza al secondo turno? Per l’elezione di un cancelliere dal terzo turno sarebbe sufficiente una maggioranza semplice, quindi verrebbe eletto il candidato che otterrebbe più voti, tuttavia per il cristiano democratico in uno scenario del genere sul piano politico tutto diverrebbe difficilmente praticabile. Nel frattempo Afd sogghigna e, pur dichiaratasi favorevole a una seconda votazione, chiede comunque a gran voce elezioni anticipate.