A seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa che dal gennaio impone un regime fiscale penalizzante per dipendenti e aziende che scelgono vetture a benzina o diesel, mentre favoriscono elettriche e plug-in. Quattro fleet manager su dieci hanno scelto di rinviare il rinnovo del proprio parco veicoli; la stragrande maggioranza prevede nel medio periodo di mutare la composizione della propria flotta e si attendono forti aumenti dei costi e lamentele da parte dei dipendenti, questo mentre un futuro grigio si preannuncia per le auto full hybrid, colpite dalla nuova disciplina.
VERSO UN GRIGIO FUTURO
Sono questi i principali dati e trend registrati dalla instant survey “Caro Fisco ti scrivo”, presentati nel corso dell’undicesima edizione del Fleet Motor Day, evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso a Roma e presso l’autodromo di Vallelunga, da LabSumo (spin-off della casa editrice Sumo Publishing specializzato nella promozione di studi, analisi, eventi e iniziative di formazione sui temi della mobilità aziendale), con la partecipazione dell’Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio delle associazioni ANIASA e UNRAE. Al centro della edizione 2025 la delicata fase attraversata dal settore, alle prese anche con la stretta fiscale sulle auto in fringe benefit decisa dal Governo Meloni nell’ultima Legge di Bilancio, disposizione che sta ingenerando molta incertezza e confusione nel mondo delle imprese.
INCERTEZZE DEL MOMENTO
Lo studio presentato ha visto il coinvolgimento di un campione di 98 fleet e mobility manager che gestiscono complessivamente circa 83.000 veicoli. Obiettivo dell’analisi è stato indagare come le nuove aliquote sui veicoli aziendali in fringe benefit stanno impattando concretamente sulle loro scelte di mobilità e su quelle dei driver. Dall’analisi emerge come l’entrata in vigore a gennaio 2025 della nuova normativa abbia spinto oltre quattro aziende su dieci a rinviare il rinnovo della flotta, propendendo per un allungamento dei contratti in essere, mentre l’11% abbia proceduto a una rinegoziazione con la società di noleggio per cambiare l’auto o la motorizzazione contrattualizzata per sceglierne una più conveniente. La survey ha fotografato anche quali saranno i cambiamenti prodotti dalla nuova normativa nel medio-lungo periodo. In questo caso sei fleet manager su dieci hanno espresso la volontà di cambiare la propria car list e car policy nei prossimi mesi, due su dieci la lasceranno inalterata mentre uno su dieci è pronto al bando delle auto termiche.
FLOTTE AZIENDALI: MUTANO CAR LIST E CAR POLICY
Le risposte dei fleet e mobility manager appaiono meno polarizzate se si chiede loro di prevedere cosa comporterà questa scelta sul mercato: circa il 25% prevede un forte aumento dei costi dei canoni di noleggio, per il 23% cresceranno le lamentele dei driver, per il 20% esploderanno i costi di ricarica. Solo l’8% del campione ritiene che questa decisione darà finalmente un forte impulso all’elettrificazione delle flotte. Un ultimo focus è stato dedicato al futuro delle auto full hybrid, da molti ritenute la via più concreta e diretta alla decarbonizzazione del parco circolante, ma fortemente penalizzate dalla nuova normativa. Un fleet manager su tre non ha dubbi, le escluderà dalle nuove car list, il 22% dei rispondenti allungherà i contratti in essere finché sarà possibile per sfuggire agli effetti delle norme e il 22% le manterrà comunque in flotta. Osserva al riguardo Luca Zucconi, membro del Comitato scientifico di LabSumo: «All’interno di un clima di grande incertezza, alimentato dalla normativa sulle auto aziendali in fringe benefit, le aziende, come si evince dai risultati della survey che ha coinvolto quasi cento fleet e mobility manager, ridurranno gli investimenti sul welfare dei dipendenti per sostenere il costo superiore delle auto del 20 o 30 per cento».
FLEET MOTOR DAY 2025 A VALLELUNGA
Come da tradizione l’evento ha visto protagonisti test drive e test Adas di duecento autovetture (di sessantacinque marchi automobilistici), oltre a undici anteprime, sui cinque circuiti in pista e off-road dell’autodromo di Vallelunga. Questi i numeri record dell’edizione 2025: sono stati oltre 380 i fleet e mobility manager presenti, un totale di più di 950 partecipanti, 1.220 test drive effettuati. Tra le numerose vetture presenti anche l’A6 Avant, alla sua prima uscita ufficiale, dopo l’anteprima mondiale degli scorsi giorni alla Milano Design Week. Nel corso dei talk operatori del noleggio veicoli, case auto e player della telematica si sono confrontati su diversi temi strategici per la mobilità e sui risultati della survey illustrata. Alberto Viano, presidente di ANIASA, in apertura dei dibattiti ha dichiarato che «gli ultimi dati evidenziano una frenata delle immatricolazioni a noleggio e palesano la forte incertezza determinata dalla normativa sulle auto aziendali in fringe benefit, con gran parte delle aziende che rinviano il rinnovo del proprio parco veicoli. Evidenti le conseguenze: minori immatricolazioni, rallentamento nel ricambio del circolante e minori entrate fiscali per lo Stato».
FRENO DELLE IMMATRICOLAZIONI A NOLEGGIO
Antonella Bruno (Country Manager di Stellantis in Italia) ha altresì osservato come «Stellantis è a fianco delle aziende e il cliente B2B è al centro della nostra strategia. I risultati commerciali lo dimostrano. La parte di volumi B2B è molto importante per Stellantis. In particolare, nel primo trimestre 2025 la divisione B2B di Stellantis ha raggiunto una quota, auto più veicoli commerciali leggeri, del 32,9% in crescita rispetto allo scorso anno». Fabrizio Faltoni (presidente e amministratore delegato di Ford Italia) ha evidenziato che «occorre rimodulare detraibilità e deducibilità sulla base delle emissioni dei veicoli, spostando l’attenzione sull’elettrificazione. Negli ultimi tre anni Ford ha lavorato proprio su questo, ampliando la gamma elettrificata per offrire oggi nove veicoli elettrici e sei ibridi. Questa offerta ci posiziona come il partner ideale per ogni tipo di impresa e flotta».