ENERGIA, petrolio. Prezzi al barile, quotazioni a 57 dollari: compagnie Usa in affanno su costi di estrazione

L’analisi è di Federpetroli Italia, che si è espressa mediante il suo elemento apicale, il presidente Michele Marsiglia, intervenuto a seguito della diffusione dei dati relativi alla quotazione sui mercati internazionali del greggio Wti (Westen Texas Intermediate), che in mattinata si è attestato a 57,49 dollari, una flessione che si trascina ormai da giorni; medesimo trend per il Brent, greggio di riferimento, a quota 61,28 dollari al barile. «In questo momento – sostiene Marsiglia - i dazi stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa»

Le quotazioni del petrolio Wti aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a 57,49 dollari a barile, dunque, nelle prime ore in calo sui mercati internazionali come avviene per altro da giorni. Medesimo trend anche per il greggio di riferimento, il Brent, che ha toccato quota 61,28 dollari a barile.

OIL COMPANIES IN SOFFERENZA

Ad avviso del presidente di Federpetroli Italia, Michele Marsiglia, «negli Stati Uniti d’America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un break-even, cioè il cosiddetto “punto di pareggio”, sull’operatività aziendale, considerato che si viaggia in un range tra i 48 e i 62 dollari a barile. In questo momento i dazi stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d’America che l’Europa. Sicuramente, come dichiarato dal presidente Donald Trump, la partita si gioca su quanta energia e l’Europa acquisterà dagli Usa».

Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli Italia

 

 

ITALIA ED EUROPA ATTUALI «NEMICI STRATEGICI» DELLA CASA BIANCA

«Il nemico peggiore degli americani dunque non è soltanto la Cina Popolare – prosegue il presidente di Federpetroli Italia -, ma anche Italia e Europa, forti ormai di una propria energia che è stata diversificata anni fa e consolidata attraverso il Piano Mattei per l’Africa e, all’intensificarsi degli investimenti in Egitto, Emirati Arabi Uniti e altri Paesi africani e mediorientali, partner commerciali strategici che hanno declassificato l’America a potenza minore per i nostri consumi energetici».

IN ATTESA DEL VIAGGIO A WASHINGTON

Conclude al riguardo Marsiglia che «l’Italia è forte nell’acquisto di gas e petrolio, nostra politica industriale energetica anche in Libia inizia a dare fastidio. Attendiamo l’incontro del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni con Donald Trump a Washington, fiduciosi del forte rapporto con l’amministrazione statunitense».

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