DESIGN, industria e arte. Formae di Gaggenau

Un viaggio esperienziale tra arte, filosofia e design che prende avvio dalla Milano Design Week 2025. Il brand tedesco ha dato vita a un’esperienza sensoriale che attraversa spazio e tempo, ispirata alla metamorfosi aristotelica, dove la bellezza si rivela nel suo continuo divenire

4 aprile 2025, a cura di Crm – Formæ è il viaggio esperienziale sospeso tra arte, filosofia e design nel quale Gaggenau ci accompagna per celebrare il debutto della nuova linea di forni di design Gaggenau Expressive. Un percorso in cui la materia si fa parola, si plasma e si trasforma in linguaggio, prendendo vita in occasione della Milano Design Week nel cuore della città, per poi proseguire nei prossimi mesi tra i più affascinanti palazzi storici di Firenze, Napoli e Verona, eccezionalmente aperti al pubblico per l’occasione.

FORMAE: UN VIAGGIO ESPERIENZIALE

Ideato in collaborazione con Italy Sotheby’s International Realty, Cramum e sotto la direzione creativa di Sabino Maria Frassà, Formæ prenderà avvio il giorno 8 aprile con Genesi dell’Ente, un’installazione site-specific realizzata dall’artista Lorenzo Gnata, prima tappa del progetto visitabile fino al 17 luglio. Le tappe successive saranno arricchite dalle opere dei maestri Franco Mazzucchelli, Fulvio Morella e Carla Tolomeo. Il brand tedesco ha così dato vita a un’esperienza sensoriale che attraversa spazio e tempo, ispirata alla metamorfosi aristotelica, dove la bellezza si rivela nel suo continuo divenire.

I PERCORSI

Partendo dall’idea che ogni autentica trasformazione nasce dall’interno, specchio e finestra di ciò che è fuori, gli artisti Lorenzo Gnata, Franco Mazzucchelli, Fulvio Morella e Carla Tolomeo, selezionati dal direttore creativo del progetto (Sabino Maria Frassà), condivideranno nelle diverse tappe le proprie visioni e percorsi che invitano a una comprensione più profonda della realtà della quale l’umanità è parte. Le opere d’arte trovano nel nuovo forno Expressive non solo un custode, bensì un concetto e un’estensione del proprio linguaggio. Questi elementi di design, in dialogo con l’arte si trasformano in vere e proprie sculture della scultura, incubatori di materia, forma e bellezza. Le loro geometrie minimali portate all’estremo richiamano la riflessione di Kandinsky in Punto, linea, superficie, dove ogni elemento geometrico si fa veicolo di espressione e significato, amplificando e completando il senso stesso delle opere, in un equilibrio perfetto tra struttura e visione.

MATERIA COME POTENZA E FORMA QUALE ATTO

Se, come scrisse Aristotele nella “Metafisica”, «la materia è potenza, la forma è atto. E ciò che è in atto è sempre superiore a ciò che è solo in potenza», allora ogni opera d’arte è il risultato di questo passaggio essenziale: la materia grezza prende vita attraverso la forma, che le conferisce identità e significato nel mondo sensibile. In questo dialogo tra materia e spirito, Formae trova la sua essenza più profonda: non un semplice esercizio estetico, ma una ricerca dell’autenticità dell’esistenza, un atto creativo che si manifesta come gesto primordiale e universale al tempo stesso. Lorenzo Gnata e Carla Tolomeo reinterpretano questa visione, facendo proprio il pensiero di Michelangelo, che con straordinaria lucidità affermava che «ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla». La creazione artistica diventa così un atto di rivelazione, un dialogo intimo con la materia per liberare la forma nascosta al suo interno. Dalla scultura classica alla modernità, dalla pittura rinascimentale al Bauhaus, il processo di dare forma è sempre stato il cuore della creazione artistica.

UNA TRASFORMAZIONE MAI STATICA

Nel suo Diario di una teoria della forma (Schöpferische Konfession, 1920), Paul Klee espresse questo principio in modo illumina nte, con parole che risuonano anche nella ricerca di Fulvio Morella e Franco Mazzucchelli: «L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è». Ed è proprio qui che si colloca Formae, un pensiero che si fa visibile e non un’astrazione distante. Una presenza concreta che diviene condivisione, seme di cambiamento e matrice di infinite nuove forme. Una trasformazione mai statica, sempre in divenire, in costante dialogo con il mondo. Come la bellezza di una scultura si rivela togliendo il superfluo, così Formae invita a un viaggio interiore ed estetico, alla riscoperta di ciò che è già presente nella materia e in noi stessi, trasformando l’osservatore in partecipe artefice della forma perfetta che verrà.

GENESI DELL’ENTE

Prima tappa alla Milano Design Week. La materia si trasforma in bellezza attraverso il calore, lo stesso principio che, secondo il primo artista Lorenzo Gnata, rende i nuovi elementi di Gaggenau strumenti di creazione. L’installazione Genesi dell’Ente, che completa il senso della sua mostra Cosmogonie, si sviluppa in un dialogo inedito tra interno ed esterno del forno: l’artista colloca all’interno del nuovo Expressive quattro sculture bianche, chiamate Rifugi, in relazione con l’opera inedita Medusa, situata all’esterno. Gnata esplora l’idea che ognuno di noi sia un creatore, capace di dare forma a nuovi mondi e significati. Tuttavia, questi mondi restano fragili, immersi nel caos del reale, evocato dalla figura della Medusa: simbolo di minaccia e, al tempo stesso, di possibilità infinite. Un concetto che risuona con il pensiero di Donna Haraway in Staying with the Trouble, dove la nostra duplice natura e il rapporto tra materia e tecnologia si rivelano in un equilibrio precario, in cui bene e male coesistono come due facce della stessa medaglia.

I RIFUGI NEL FORNO AL CALORE DELLA CREAZIONE

L’artista, collocando i suoi Rifugi all’interno del nuovo forno Expressive di Gaggenau, incarna il principio espresso da Anna Tsing ne Il fungo alla fine del mondo: «Un avvenimento è più della somma delle sue parti; un assemblage è una storia di contaminazioni multiple». L’opera diventa così il risultato di una contaminazione generativa con il contesto domestico e tecnologico del forno, arricchendosi di nuovi significati e dando vita a un dialogo tra arte, design e funzione. Il forno stesso si trasfigura: da semplice strumento a fucina alchemica, luogo di trasformazione in cui la materia, esposta al calore della creazione e dell’ingegno umano, si evolve e si rinnova. In questo incontro, Gnata accoglie l’imprevedibilità del cambiamento, lasciando che l’opera si modifichi attraverso l’innovativa illuminazione del forno e lo sguardo dello spettatore, che dapprima la intravede attraverso l’oblò. La contaminazione, lungi dall’essere un limite, diventa così il motore stesso di una creazione resiliente.

LA CONDIZIONE PER COMPRENDERE

In questo inedito dialogo risiede il cambio di punto di vista necessario per la nascita e la trasformazione. Solo allora sarà possibile comprendere la vera natura della Medusa: non più una figura ostile, ma una figura tentacolare di connessione e appartenenza, un elemento inscindibile di un equilibrio più ampio, di cui non possiamo fare parte in cui ogni forma è in costante divenire. La tecnica di Lorenzo Gnata Il disegno è solo il punto di partenza della peculiare tecnica sviluppata da Lorenzo Gnata per fare scultura, con l’obiettivo di indagare il rapporto tra essere umano e natura, tra immagine e scultura. Partendo dall’immagine, inizialmente l’artista isolava la figura, spesso di origine fotografica, dallo sfondo, ma col tempo è stato il disegno a farsi matrice dei contorni, successivamente definiti con una penna 3D che impiega un filamento organico. L’opera prende forma attraverso elementi realizzati con questa tecnologia, che permette di tracciare linee liberandole dalla necessità di un supporto fisico permanente. Dopo l’estrusione su un piano orizzontale, il materiale organico in PLA solidifica e si stacca dalla superficie originaria, abbandonando la bidimensionalità per trasformarsi in un oggetto tridimensionale che occupa lo spazio.

LA TRIDIMENSIONALITÀ DEL FILAMENTO

È il filamento stesso a conferire tridimensionalità alle figure bidimensionali che l’artista traduce in forme plastiche e installative. Le sue opere non sono perciò sculture modellate o plasmate, ma disegni che si fanno volume: un disegno aerospaziale che nasce con un approccio grafico bidimensionale e si evolve in una dimensione tridimensionale. Non è casuale la scelta del nero come colore predominante del filamento, evocando il tratto essenziale del disegno e dello schizzo. Questa pratica artistica rende così tangibile il segno grafico, sottraendolo alla superficie per liberarlo nello spazio. Nel momento in cui il segno esprime la sua vera essenza grafica, cessa di essere tale per trasformarsi in un oggetto scultoreo. L’opera di Gnata si mu ove in una dimensione fluida, collocandosi all’incrocio tra disegno, pittura, scultura, installazione e fotografia, senza che nessuna di queste discipline prevalga sulle altre.

LORENZO GNATA

Lorenzo Gnata è nato a Biella il 7 ottobre 1997. Nel 2022 ha conseguito il diploma accademico di secondo livello in pittura, presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, diplomandosi col massimo dei voti. Attualmente vive e lavora a Cossato, in provincia di Biella. La sua ricerca artistica tenta di indagare l’esistenza contemporanea in relazione a ogni elemento circostante, in una costante tensione poetica concettuale-figurativa che si serve di immagini e metafore per parlare di questioni ben oltre il mero visibile. Dall’inizio della sua carriera, ha esposto in numerose mostre e partecipato a progetti ambiziosi. Da menzionare, il workshop di ZonArte con Cesare Pietroiusti, il cui esito è stato la performance di Gnata Qual è l’ultima cosa che hai imparato? presso Artissima 2015, la collaborazione con Michelangelo Pistoletto GuardiAMOci, la cui opera è stata presentata presso La Triennale di Milano, nel 2016, le collettive Passione Bipolaree Neapolis: nuova città nuove arti, rispettivamente presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e la Fondazione Treccani di Napoli. Sostenitore convinto di una forma di arte impegnata, nel 2018 realizza Res Humanae, installazione site responsive pensata per il ponte della tangenziale di Biella. L’opera rimase esposta per quattro mesi. Nel 2021 presenta un’altra grande installazione, Come le rondini, presso i Giardini della Reggia di Venaria, all’interno della rassegna RigenerArti. Con grande curiosità verso tutte le forme espressive della contemporaneità, Gnata esplora anche il mondo delle avanguardie digitali e della new media art, venendo selezionato da Tate Collective per la collettiva Cyborg Futures, con l’opera EX INFINITO presentata presso la Tate Britain in occasione del Late, ne, settembre 2022. Seguendo il medesimo filone di ricerca, partecipa come coprotagonista al docufilm Questo spazio può essere tuo dedicato alla figura di Andrea Villa, regia di Alessandro Bernard, prodotto da Fargo Film e disponibile dal 2024. Nel 2025, l’artista vince il Premio Marca Corona. Le sue ultime due mostre personali hanno visto come protagonista l’invenzione di Gnata del disegno realizzato a penna 3D, conducendo l’artista ad esplorare con energia questa declinazione della sua poetica.

INFO

Formae – Genesi dell’Ente:

di Lorenzo Gnata;

evento a cura di Sabino Maria Frassà;

Gaggenau DesignElementi Hub: Corso Magenta 2 (cortile interno citofono 33), Milano; l’esposizione sarà aperta al pubblico per le visite senza prenotazione durante la Milano Design Week, dall’8 al 12 aprile 2025, dal martedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 17:00, il sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00, quindi, fino al giorno 17 luglio al seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 19:00; ingresso consentito ai visitatori soltanto a seguito di previo appuntamento fissato per e-mail o telefonicamente,

gaggenau@designelementi.it,

infocramum@gmail.com,

+390229015250 (interno 2)

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