GIUSTIZIA, caso al-Masri. La replica del ministro Nordio in Parlamento e il parere dell’avvocato De Vita

Il 26 marzo scorso si è discussa alla Camera dei Deputati la mozione di sfiducia presentata nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Nel corso della replica, il titolare del Dicastero di Via Arenula ha citato alcuni pareri relativi alla controversa vicenda del generale libico al-Masri. Tra questi, anche l’opinione tecnica espressa dall’avvocato Roberto De Vita

pubblicato su “De Vita Law” il 29 marzo 2025, https://www.devita.law/almasri-min-nordio-parere-avv-de-vita/ «(…) Ora, prima di rifarmi alla lettura della legge, che secondo noi è l’unico criterio ermeneutico per dipanare questa matassa, vorrei far presente che l’argomento è così complesso, tra l’altro è stato portato per la prima volta all’attenzione, che nell’occasione di questi dibattiti, sono state espresse da parti autorevolissime le posizioni più strane. Ne ho raccolte alcune, ma ce n’è una valanga. Per esempio, Cuno Tarfusser, che è stato vicepresidente della Corte Penale Internazionale, ha detto che chi ha sbagliato veramente è stata la Corte d’Appello: “Credo sia errata, non so se per ignoranza o per buona fede, dovevano convalidare l’arresto e tenere in carcere l’arrestato”. Il dottor Dubolino,  Presidente di Sezione Emerito della Corte di Cassazione, ha detto che più che atto dovuto era un atto incompleto, e anche qui ha bacchettato un po’ tutti, certo, ha bacchettato anche il Governo, ma ha bacchettato anche la Corte».

UNA OSSERVAZIONE OLTREMODO CRITICA

La più critica osservazione è arrivata però dall’avvocato Roberto De Vita, che è avvocato presso la Corte Penale Internazionale, proprio la stessa Corte di cui oggi parliamo, e ha detto che anche qui «anno sbagliato tutti», questo è il titolo. Ha sbagliato Nordio e ha sbagliato la Corte d’Appello, cioè secondo lui la Corte d’Appello avrebbe «potuto e dovuto intervenire anche senza l’intervento del ministro», perché non era necessario. «Ora io non voglio affatto accusare la Corte – sostiene De Vita -, anche perché la nostra posizione è ben chiara e poi la spiego; però, è anche vero che se abbiamo questa valanga di…, poi c’è quella di Di Pietro. Di Pietro è stata un’icona della nostra magistratura, anche lui ha detto che tutto sommato l’errore maggiore l’ha fatto la Corte. Bene, non voglio certamente accusare la Corte perché la nostra posizione è chiara, ora la spiegherò».

CERTEZZE «METAFISICHE» PRIVE DI RAGION D’ESSERE

Però, è soltanto per dire che dal professor Nappi al professor Dubolino, al giudice Tarfusser, all’avvocato, tanti autorevolissimi e inseriti in questo settore, a pieno titolo, hanno dato di questo dovere del ministro interpretazioni completamente diverse. Quindi, tutta quella sicurezza assoluta, quella certezza quasi religiosa, metafisica, che abbiamo sentito, non ha ragion d’essere. Ma l’avallo finale arriva da quello che secondo me è il nostro costituzionalista, oso dire, più autorevole, comunque più prestigioso, anche per ragioni di anzianità, che è il professor Sabino Cassese, che in una ricca intervista ha detto chiaro e tondo quello che sosteniamo noi, cioè che il Governo, il ministro della Giustizia soprattutto, aveva una ampia discrezionalità nel decidere se approcciare o non approcciare la Corte (…)».

di seguito è possibile ascoltare l’intervista concessa sul caso al-Masri dal professore avvocato Roberto De Vita a Radio Radicale: https://www.radioradicale.it/scheda/750937/caso-almasri-intervista-allavvocato-roberto-de-vita

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