28 marzo 2025 – Il tribunale penale di Dar El Beida, località sita nei pressi della capitale del Paese nordafrciano, ha emesso ieri la propria condanna a carico dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, cinque anni di reclusione in carcere in quanto ritenuto colpevole «di aver posto a repentaglio la sicurezza nazionale dell’Algeria» per aver messo in discussione i confini storici del Paese nel corso di un’intervista concessa ai media francesi nella quale l’intellettuale ottantenne aveva parlato della frontiera con il Regno del Marocco.
CARCERE E DINAMICHE INTERNAZIONALI SI INTRECCIANO
Si era espresso sull’argomento dalle pagine del quotidiano francese “Frontières Morocco” intervenendo sulla delicata e controversa questione dell’asserita «amputazione di alcune regioni del suo paese ai tempi della colonizzazione francese». Sansal è recluso in carcere dal 16 novembre del 2024 e il suo caso ha alimentato la più grave crisi diplomatica in atto tra Parigi e Algeri dagli ultimi decenni. ha riferito il suo editore, Gallimard, che egli si è presentato in aula con i capelli rasati e indossando una giacca verde, apparendo in buona forma nonostante sia malato di cancro. Le tensioni tra Algeri e Parigi hanno registrato un incremento a seguito del sostegno francese al Piano di autonomia di Rabat per il Sahara occidentale, poiché è noto che Algeri sostiene il Fronte Polisario, controversia che ha indotto Algeri a ritirare il proprio ambasciatore dalla Francia e a ingaggiare con Parigi una complessa battaglia diplomatica.
IL PROCESSO IN ALGERIA
Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso il desiderio che Boualem Sansal «torni a essere un uomo libero», aggiungendo di «contare sulla lucidità del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune», sottolineando al riguardo come le accuse poste a carico dello scrittore dissidente «non sono gravi». Durante il processo, Boualem Sansal si è difeso negando di aver avuto l’intenzione di danneggiare l’Algeria, che è il suo paese, spiegando altresì di avere semplicemente esercitato la propria libertà di espressione. Egli ha tuttavia ammesso di «aver sottovalutato la portata delle sue affermazioni». Oltre agli appelli lanciati dall’Eliseo e da numerose cancellerie del mondo, si aggiunge anche quello di un’associazione italiana riconducibile a Fratelli d’Italia, Riva Destra, che per bocca del suo fondatore, Fabio Sabbatani Schiuma, ha reiterato la propria richiesta alle autorità algerine di concedere a Sansal la possibilità di recarsi in Italia.
APPELLI PER LA LIBERAZIONE DELL’INTELLETTUALE INCARCERATO
«Rinnoviamo l’appello all’Ambasciata algerina in Italia – ha dichiarato Schiuma -affinché interceda presso il governo nazionale per consentire a Bualem Sansal, scrittore franco-algerino, anziano e malato, processato in Algeria e condannato a cinque anni di reclusione, e per il quale il tribunale aveva chiesto dieci anni di carcere, di venire in Italia. Sansal è invitato in Italia per ritirare il premio dedicato in occasione dell’ottava Festa Nazionale Tricolore, evento dedicato a quel Mediterraneo spesso decantato dallo scrittore. Consideriamo la condanna a cinque anni, invece dei dieci richiesti, come un’apertura nei confronti di un uomo anziano e malato: ora manca un atto di pietas, nel nome dei sempre migliori rapporti tra Algeria e Italia».