ACQUA, rischio idrogeologico. Maltempo, Mazzetti (FI): «Occorre testo unico sulla materia che sia basato su principi di indirizzo alle Regioni»

Ad avviso della parlamentare di Forza Italia Erica Mazzetti tutto parte «da una seria e appropriata manutenzione ordinaria del territorio, alla quale si associa una pianificazione razionale, tenendo conto della necessità di fare opere di contrasto e contenimento, spesso non fatte». La responsabile nazionale del Dipartimento lavori pubblici del suo partito politico suggerisce quindi di «partire da una nuova regolamentazione sul taglio e sulla manutenzione del bosco», dove ella rinviene la radice del problema, «per poi giungere a valle, a una diversa amministrazione dei consorzi di bonifica»

Prato, 23 marzo 2025 – «Anche la gestione delle allerta maltempo, talvolta tardive talvolta eccessive, disposte spesso più per burocrazia e per mancanza di responsabilità, solleva più di un dubbio, ma è solo la punta dell’iceberg di una gestione che non funziona, vetusta e ideologica, a partire dalle Regioni per giungere fino ai Comuni. È dunque più che mai necessario un cambio di passo sulla gestione del rischio idraulico e idrogeologico, con un cambio di mentalità, per passare dell’incompetenza e dalla demagogia ai risultati». Questo è quanto dichiarato al riguardo ieri da Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia responsabile nazionale del Dipartimento lavori pubblici del suo partito politico.

CHIESTA UNA NUOVA REGOLAMENTAZIONE

«Sicuramente tutto parte da una seria e appropriata manutenzione ordinaria del territorio – ella ha quindi proseguito -, alla quale si associa una pianificazione razionale, tenendo conto della necessità di fare opere di contrasto e contenimento, spesso non fatte. Occorre partire da una nuova regolamentazione sul taglio e sulla manutenzione del bosco, dove inizia il problema, per poi arrivare a valle, a una diversa amministrazione dei consorzi di bonifica, che devono tornare a fare ciò per cui sono nati, oltre a fare gli esattori delle tariffe senza dare risultati tangibili come succede in Toscana da troppi anni, tanto che tutto si trasforma in uno scaricabarile tra enti senza dare precisi e ben delineati e misurabili compiti e obiettivi, come da norma nazionale; senza dimenticare la manutenzione dei fiumi, che vanno dragati, anziché alzare argini che poi nessuno mantiene».

DIVERSA GESTIONE DEL TERRITORIO

Per la parlamantare sarebbe necessario «arrivare a una gestione del territorio più effettiva e operosa, con un piano triennale delle opere da eseguire e di uno per le manutenzioni ordinarie, nella cornice normativa di un codice unico del rischio idrogeologico in grado di indicare gli atti autorizzativi, la classificazione delle allerte, le tipologie di chiusura delle attività o annullamento di manifestazioni in programma, partendo dal monitoraggio del territorio con la tecnologia che va messa in campo».

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