BENESSERE, sonno e sleep crisis. Sono poche le persone che dormono bene alla notte

I dati relativi a questo problema sono stati evidenziati in occasione della Giornata mondiale del sonno, evento che ha avuto luogo lo scorso 14 marzo. Sulla base di una serie di rilevamenti demoscopici è stato possibile approfondire ulteriormente la materia. Ebbene, nel mondo sarebbe in atto una vera e propria crisi del sonno, poiché una persona su tre afferma di dormire in maniera regolare meno di quattro notti alla settimana. Le cause alla base di questo malessere vengono rinvenute prevalentemente nello stress, nell’ansia e nell’afflizione derivante dai problemi di natura economica, mentre le conseguenze di esso possono essere anche gravi. Di seguito il parere della dottoressa Simonetta Marucci, medico chirurgo specializzato in endocrinologia, unitamente ai consigli degli esperti di Guna, azienda farmaceutica specializzata in farmaci «low dose» e integratori alimentari

a cura di Espresso Communication – La ricerca pone in luce una vera e propria crisi globale del sonno, dovuta al marcato disallineamento tra la velocità della società e le esigenze dell’organismo umano. Squilibri  che alterano il ritmo circadiano.

IL SONNO? UN LUSSO PER POCHI

Il sonno? Rischia di diventare un lusso per pochi. Soprattutto in base ai dati raccolti nel Global Sleep Survey 2025, riportati dal magazine GlobeNewsWire, secondo il quale una persona su tre afferma di dormire in maniera regolare meno di quattro notti a settimana. Dal sondaggio, effettuato su un campione di più di trentamila persone in dodici paesi, emerge come tali comportamenti comportino delle conseguenze dirette sul benessere e sulla salute. Infatti, oltre la metà degli intervistati (51%) ha riferito di provare un’eccessiva sonnolenza diurna, mentre sentimenti negativi al mattino sono avvertiti dal 48% e una maggiore irritabilità dal 36 per cento.

UN CATTIVO RISVEGLIO

Seguono poi mal di testa mattutini (32%) e difficoltà di concentrazione (31%). Oltre sette su dieci, inoltre, sono i lavoratori che hanno preso almeno un giorno di malattia nel corso della propria carriera a causa dell’insonnia. Sembra, insomma, che si stia verificando una vera e propria “crisi mondiale del sonno”. Basti pensare che, tra la popolazione intervistata nell’edizione immediatamente precedente del sondaggio (quella del 2024, con trentaseimila persone interpellate), poco più di uno su dieci aveva riferito di dormire bene tutte le notti. Proprio per sottolineare l’importanza del riposo notturno per il benessere psicofisico il 14 marzo ricorre la Giornata mondiale del sonno, il momento ideale per analizzare questi disturbi sempre più comuni.

QUALITÀ INSODDISFACENTE

«Il problema fondamentale può essere legato, a volte, a difficoltà di addormentamento, altre volte a frequenti risvegli con una qualità del sonno globalmente insoddisfacente. La perdita del ritmo dei regolari cicli del sonno, che devono ripetersi regolarmente ogni notte, è responsabile del malessere, della ridotta performance cerebrale e fisica, conseguenza di un vero e proprio impoverimento dei neuroni di zone del cervello connesse soprattutto con la memoria e l’apprendimento. La mancanza di un sonno soddisfacente nei ragazzi in età scolare è responsabile di buona parte dei problemi di apprendimento», afferma la dottoressa Simonetta Marucci, specialista in endocrinologia.

CAUSE DELL’INSONNIA

Dalla survey emerge inoltre come le principali cause dell’insonnia siano lo stress (57%), l’ansia (46%) e i problemi finanziari ed economici (31%). Nel 2024, inoltre, oltre la metà degli intervistati aveva riferito di utilizzare un dispositivo digitale prima di andare a letto, con lo scopo di “scrollare” i social media, guardare la televisione o aggiornarsi sulle notizie. I disturbi, comunque, continuano anche dopo essere riusciti ad addormentarsi: tre intervistati su dieci hanno infatti riferito di risvegliarsi costantemente nel corso della notte. Un ulteriore fattore di disturbo sembra essere, per le donne, la menopausa o la perimenopausa: il 44% di chi si trova in questa condizione soffre di disturbi del sonno.

SCONSIGLIATE LE TERAPIE A BASE DI PSICOFARMACI

«Il ricorso a terapie con psicofarmaci è sconsigliabile, poiché non ripristina la regolare fisiologia del sonno. Sul mercato sono disponibili diversi integratori alimentari, come ad esempio Exocomplex Riposo, e rimedi naturali che agiscono sul sonno in modo fisiologico. Tra questi i fiori di Bach o, ancora, la Melatonina omeopatica (da preferire a quella in dose farmacologica, poiché rispettosa dei meccanismi fisiologici) utile per ridare un input al ritmo sonno-veglia», sottolinea la Marucci. Ma, proprio a proposito di un buon ritmo sonno-veglia, la ricerca ha evidenziato anche gli aspetti positivi di un riposo di qualità: in particolare i tre principali benefici riscontrati dopo una notte di buon sonno sono stati il ​​miglioramento dell’umore (42%), l’aumento della concentrazione (41%) e una migliore salute mentale e fisica (37%).

COME OTTENERE BENEFICI PSICOFISICI

Non è tutto, poiché nove intervistati su dieci riconoscono che un buon sonno apporta loro benefici psicofisici di vario genere, mentre quattro su dieci concordano sul fatto che consenta di essere più produttivi anche sul lavoro. Se questi sono i dati e se è vero che la società odierna impone dei ritmi spesso lontani da un equilibrio ideale, come si può riuscire a dormire meglio vista l’impossibilità di agire su fattori esterni? Ecco i dieci consigli forniti dagli esperti di Guna, azienda farmaceutica specializzata in farmaci low dose e integratori alimentari: in primo luogo è necessrio cercare di mantenere regolarità ed equilibrio, poiché si sviluppa una routine regolare coricandosi a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno;

DIECI CONSIGLI

in secondo luogo esporsi il più possibile alla luce solare, perché essa aiuta a sincronizzare il ritmo circadiano, favorendo un sonno più profondo e ristoratore; crearsi un ambiente ideale mantenendo la propria stanza buia e silenziosa. L’uso di tende oscuranti e tappi per le orecchie può essere di ausilio in contesti particolarmente luminosi o rumorosi; limitare l’uso dei dispositivi digitali: è bene rinunciare all’uso di device tech almeno un’ora prima di coricarsi; curare l’alimentazione evitando cene eccessivamente pesanti e limitando il consumo di caffè; praticare attività fisica, evitando tuttavia allenamenti intensi nelle ore serali; astenersi dal dormire eccessivamente durante il giorno, un breve riposo di venti minuti è sufficiente;

GESTIRE LO STRESS

gestire lo stress: ridurre ansia e preoccupazioni attraverso la meditazione può migliorare la qualità del sonno; ricorrere eventualmente agli integratori, poiché ne esistono di specifici per il riposo, anche a base di esosomi vegetali; infine, sviluppa una routine serale rilassante aiuta: adottare rituali di relax prima di andare a dormire, come ad esempio leggere un libro, fare un bagno caldo o praticare tecniche di respirazione in grado di favorire il rilassamento e preparare il corpo al sonno.

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