EVENTI, 8 marzo e riflessioni. Relazioni tra sviluppo sostenibile e parità di genere

In occasione della Giornata Internazionale della Donna la professoressa Barbara Malaisi, ricercatrice di Istituzioni di Diritto Pubblico e delegata alla comunicazione per il Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università degli Studi di Macerata, è intervenuta sul tema relativo al rapporto tra parità di genere e sviluppo sostenibile

a cura di Letizia Larici – Nel ricordare come la parità di genere rappresenti uno degli obiettivi chiave dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ella ha inteso sottolineare che il raggiungimento della piena uguaglianza rimane ancora un traguardo lontano, inoltre ha rimarcato l’urgenza di un cambiamento di paradigma sui piani istituzionale e culturale.

PARITÀ DI GENERE E SOSTENIBILITÀ

Si tratta di tematiche trattate anche nel volume “La sostenibilità. Percorsi tra ambiente, società e governance”, realizzato dall’ateneo marchigiano ed edito da EUM. In esso si sostiene come la sostenibilità non sia soltanto attenzione all’ambiente, ma anche un asset importante per lo sviluppo sociale ed economico. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la questione della parità di genere si fa sempre più urgente e rilevante. Al riguardo, la Malaisi sottolinea che parità di genere e sostenibilità sono intrinsecamente collegate e si influenzano reciprocamente in diversi modi. Una società che non garantisce a uomini e donne un accesso equo alle risorse non può essere considerata sostenibile. Solo un impegno collettivo per l’uguaglianza permetterà di affrontare efficacemente sfide globali come il cambiamento climatico e i divari sociali.

UNO DEGLI OBIETTIVI CHIAVE DELL’AGENDA 2030

«La parità di genere – ella afferma – rappresenta uno degli obiettivi chiave dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che punta ad individuare e promuovere azioni concrete mirate ad eliminare violenze e discriminazioni e a migliorare le condizioni di vita di tutte le donne e le ragazze. Tuttavia, nonostante i progressi significativi ottenuti nel riconoscimento dei diritti femminili, il raggiungimento della piena uguaglianza rimane un traguardo lontano». A confermare questa realtà i dati preoccupanti sulle discriminazioni al femminile che emergono da numerosi studi. Secondo l’edizione 2024 del Global Gender Gap Report del World Economic Forum (WEF), che esamina il divario di genere in 146 Paesi, l’Italia si colloca al 87° posto, con una perdita di otto posizioni rispetto all’anno precedente. Anche il Rendiconto di genere 2024 del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps evidenzia come il gender gap continui a rappresentare una delle principali sfide nel mercato del lavoro italiano. Tra le varie criticità, spicca la disparità salariale, con le donne che guadagnano oltre un quinto in meno rispetto agli uomini; nel caso delle pensioni di vecchiaia, poi, il divario raggiunge il 44%.

PREOCCUPA IL «GENDER GAP»

«Viviamo in una società ancora caratterizzata da discriminazioni e quindi non sostenibile – prosegue la Malaisi -, le donne sono spesso sottopagate, hanno difficoltà ad accedere al mercato del lavoro, sono scoraggiate dall’assumere ruoli pubblici e politici e si trovano a gestire oneri domestici e di cura senza il giusto supporto. Questi squilibri non solo limitano le opportunità individuali, ma ostacolano anche lo sviluppo di una società realmente sostenibile». La ricercatrice evidenzia quindi l’urgenza di un cambiamento di paradigma, sia a livello istituzionale che culturale: «Il sistema educativo deve promuovere valori di rispetto e inclusione fin dall’infanzia, affinché uomini e donne possano competere alla pari e contribuire al progresso collettivo. È fondamentale che le politiche di sostegno, come incentivi per l’occupazione femminile e aiuti economici per le famiglie, diventino una priorità. Non possiamo permettere che la parità di genere rimanga un obiettivo irraggiungibile: è tempo di trasformare le parole in azioni concrete».

TRASFORMARE LE ASPIRAZIONI IN REALTÀ

Ella infine conclude sottolineando come l’attuazione dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 debba diventare debba diventare un imperativo assoluto per tutti, poiché «soltanto attraverso un approccio integrato e un profondo cambiamento culturale sarà possibile plasmare un futuro nel quale la parità di genere si realizzi concretamente, assicurando benessere e sostenibilità per le generazioni a venire. È giunto il momento di dare vita a un movimento decisivo che trasformi le aspirazioni in realtà tangibili e durature».

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