TRASPORTI, rinnovo dei contratti TPL. Si va verso un nuovo sciopero

Avviata la seconda fase delle procedure di raffreddamento da chiudersi entro dieci giorni: in caso di esito negativo si procederà con la proclamazione dell’agitazione sindacale. I sindacati del settore si sono espressi unitariamente ieri mattina nel corso di un incontro che ha avuto luogo nella sede nazionale della Filt a Roma

Roma, 5 marzo 2025 – «Se non verrà dato seguito alle intese assunte in sede ministeriale, di cui rivendichiamo la piena validità, andremo verso la proclamazione di un nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa».

TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO

Ad annunciarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nella mattinata di ieri presso la sede nazionale della Filt, in Via Giovanbattista Morgagni a Roma. nell’occasione sono state ripercorse tutte le fasi della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore, sottolineando che «oggi (ieri, n.d.r.) è stata avviata la seconda fase delle procedure di raffreddamento da chiudersi entro dieci giorni e, in caso di esito negativo, si potrà procedere con la proclamazione dello sciopero».

DOPO I TAGLI MANCANO LE RISORSE

«Due intese – sottolineano le organizzazioni sindacali – la prima dell’11 dicembre scorso con le controparti datoriali per il rinnovo del Ccnl autoferrotranvieri – Internavigatori (Mobilità TPL) scaduto il 31 dicembre 2023 e la seconda il 18 dicembre con il Governo che si era impegnato al reperimento delle risorse a sostegno del rinnovo, in un settore che, a causa dei tagli al Fondo nazionale trasporti, nel corso degli anni, allo stato attuale non è in grado di essere autosufficiente nel sostenere i costi dell’intesa. A oggi risulta che lo strumento normativo, contenente la disposizione economica delle risorse, che, secondo le intese, si sarebbe dovuto concretizzare entro la metà di gennaio, non è ancora arrivato in Consiglio dei ministri per ragioni assolutamente ignote, producendo per l’ennesima volta il rinvio tra le parti per la formalizzazione definitiva».

LA RICHIESTA È DI DARE SEGUITO ALLE INTESE

Contestualmente, le associazioni datoriali hanno comunicato con una circolare formale alle aziende loro associate e informalmente a noi di non garantire i contenuti delle intese in assenza delle risorse. «Quanto accaduto in questi mesi – affermano i sindacati del trasporto pubblico – configura una escalation di eventi lesivi della dignità di lavoratori e lavoratrici. Il ccnl in questione rappresenta infatti uno strumento di garanzia non solo per i circa 110.000 addetti del settore, ma anche per l’intero sistema del trasporto pubblico locale, da cui dipende l’esercizio del diritto alla mobilità della cittadinanza, nonché il benessere e le opportunità di sviluppo delle varie aree del Paese. Da parte nostra abbiamo richiesto alle associazioni datoriali di dare seguito a quanto definito nelle intese contrattuali di dicembre e ai soggetti istituzionali competenti, Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dell’economia e delle Finanze e Mit, di dare seguito con urgenza agli impegni assunti sul piano delle risorse».

RISCHIO SCIOPERO

«In assenza di ciò – conclude la nota unitaria delle organizzazioni sindacali – dopo aver assunto e mantenuto un atteggiamento di responsabilità, tale da non determinare ulteriori elementi di criticità rispetto a un iter di espletamento procedurale istituzionale, già di per sé estremamente delicato, manifestiamo una seria preoccupazione sulla tenuta della pace sociale nel settore e nel Paese e sulla mobilità dei cittadini, in un momento storico oltretutto caratterizzato da grandi eventi di portata internazionale».

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