ESTERI, controversie internazionali. Sahara Occidentale tra piano di autonomia e bombardamenti

Anche Albania e Kazakistan hanno deciso di sostenere la posizione marocchina sulla controversia relativa alla sovranità sul Sahara Occidentale. Essi hanno luogo contestualmente alla più recente presa di posizione dell’amministrazione statunitense riguardo all’annosa controversia, assunta dopo gli ultimi attacchi armati del Polisario contro l’esercito marocchino

Anche Albania e Kazakistan hanno deciso di sostenere la posizione marocchina sulla controversia relativa alla sovranità sul Sahara Occidentale. Tirana ha infatti riconosciuto l’importanza per Rabat della questione del territorio conteso, esprimendo il proprio appoggio all’iniziativa di autonomia perseguita dal Regno nordafricano, considerandola una base «seria e credibile» ai fini della risoluzione della disputa regionale. Una posizione che è stata ufficializzata nelle forme di una dichiarazione congiunta rilasciata a Rabat dal ministro degli Affari esteri albanese Igli Hasani e dal suo omologo marocchino Nasser Bourita.

L’ALBANIA SOSTIENE IL PIANO DI AUTONOMIA PER IL SAHARA OCCIDENTALE

Nel documento redatto da Tirana, lo Stato albanese ha sottolineato il valore degli sforzi profusi dal Marocco nel quadro delle attività condotte dalle Nazioni Unite allo scopo di rinvenire una soluzione negoziata e accettabile per tutte le parti. I due esponenti dei rispettivi governi hanno altresì confermato il loro pieno sostegno al processo politico guidato dall’Onu e all’azione dell’Inviato personale del Segretario generale per il Sahara, nel rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza (tra le quali figura anche la recente n.2756/2024). Il sostegno dell’Albania si inserisce nella crescente dinamica internazionale a favore della sovranità marocchina sul Sahara e del piano di autonomia proposto dal Regno nordafricano che, attualmente, riceve il sostegno di più di centoventi stati membri dell’Onu, con trenta di essi che hanno aperto propri uffici consolari nelle località di Laâyoune e Dakhla.

APPOGGIO DEL KAZAKISTAN AI NEGOZIATI

Sostanziale medesima posizione quella assunta dal Kazakistan, che ha anch’egli ribadito il proprio sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale marocchina con riferimento alla controversia internazionale sul Sahara Occidentale, considerando favorevolmente il Piano di autonomia proposto da Rabat nel 2007 quale soluzione concreta alla questione. L’annuncio, diffuso mediante un comunicato congiunto firmato dal vicepremier e ministro degli Esteri kazako Murat Nurtleu e dal suo omologo marocchino Nasser Bourita, è stato fatto al termine di un vertice bilaterale che ha avuto luogo a Rabat. Nel documento, il Kazakhstan ha espresso il proprio sostegno al processo politico guidato dalle Nazioni Unite, nel rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Tuttavia, questi ulteriori riconoscimenti a livello internazionale della politica del Regno nordafricano giungono contestualmente alla più recente presa di posizione dell’amministrazione statunitense riguardo all’annosa controversia.

ATTACCHI NEL DESERTO: LA CONDANNA DI WASHINGTON

La Casa Bianca si è espressa  a seguito dell’attacco armato condotto da distaccamenti avanzati dell’Esercito di Liberazione Saharawi (formazione sostenuta dall’Algeria) contro un posto di comando e una struttura logistica militare marocchina situate presso la località di El Guelta, lungo il lungo muro difensivo approntato dalla Difesa del Regno nordafricano. L’azione, concretizzatasi in una serie di intensi bombardamenti che hanno provocato vittime tra il personale dell’esercito di Rabat e la distruzione di  numerosi materiali ed equipaggiamenti, è stata poi rivendicata ufficialmente dalla Direzione centrale degli Affari politici dell’Esercito saharawi. Essa è stata compiuta in una data particolare, quella del 49° anniversario della costituzione della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), entità autoproclamata dal Fronte Polisario. Washington ha immediatamente espresso il proprio sostegno al Marocco e al suo piano di autonomia per il Sahara Occidentale, ribadendo il riconoscimento a Rabat della sovranità su questo territorio. Una posizione evidenziata dall’annuncio di una prossima inclusione del Polisario nell’elenco delle organizzazioni terroristiche.

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