POLITICA, iniziative parlamentari. Nasce alla camera l’Intergruppo per la Pace e il Dialogo

Esso si porrà in connessione con le analoghe aggregazioni costituite al Senato e al Parlamento europeo, aderendo altresì alle varie iniziative promosse dalla società civile impegnata nel medesimo spirito. Organizzerà incontri pubblici per presentare i risultati di analisi, contestualizzazioni storiche, riflessioni, conoscenze geopolitiche, condivisione di buone pratiche e politiche di pace e dialogo nei comuni e nei territori. Al medesimo tempo cercherà di farsi a sua volta promotore di iniziative che vadano nella direzione della crescita del dialogo tra i popoli e del ristabilimento (o rafforzamento) della pace e della costruzione di una cultura di pace

Roma, 19 febbraio 2025 – «Nell’attuale situazione geopolitica internazionale particolarmente grave nasce alla Camera dei Deputati l’intergruppo pace e dialogo tra i popoli».

L’INTERGRUPPO PARLAMENTARE PER LA PACE E IL DIALOGO TRA I POPOLI

Ad aderire all’iniziativa finora sono stati i parlamentari Ascari (M5s), Braga (PD-Idp), Colosimo (Fdi), Cuperlo (PD-Idp), De Monte (FI), Lai (PD-Idp), Marino (PD-Idp), Roggiani (PD-Idp), Scotto (PD-Idp), Vaccari (PD-Idp), Zanella (Avs) e Paolo Ciani (PD-Idp), parlamentare della Repubblica ed esponente della Comunità di Sant’Egidio che l’intergruppo ha promosso e che ne sarà il coordinatore. «Non siamo neutrali – si afferma in una nota da essi diffusa in mattinata -, ma schierati per la pace, anche attraverso lo strumento dell’intergruppo vorremmo provare a dare un  nostro contributo per diffonderla».

INIZIATIVE E CONDIVISIONE DI BUONE PRATICHE

L’intergruppo – viene inoltre reso noto -, si porrà in connessione con le analoghe aggregazioni costituite al Senato e al Parlamento europeo, aderendo altresì alle varie iniziative promosse dalla società civile impegnata nel medesimo spirito. Organizzerà poi incontri pubblici per presentare i risultati di analisi, contestualizzazioni storiche, riflessioni, conoscenze geopolitiche, condivisione di buone pratiche e politiche di pace e dialogo nei comuni e nei territori. Al medesimo tempo cercherà di farsi a sua volta promotore di iniziative che vadano nella direzione della crescita del dialogo tra i popoli e del ristabilimento (o rafforzamento) della pace e della costruzione di una cultura di pace.

NON SI FERMANO I CONFLITTI

«Con l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 – prosegue il comunica del neocostituito interguppo parlamentare -, la guerra è tornata nel cuore dell’Europa. Nei tre anni successivi centinaia di  migliaia di persone sono morte in quel conflitto, oltre ai feriti, ai mutilati, ai milioni di profughi e alle distruzioni massicce. Il pogrom barbaro del 7 ottobre 2023 operato da Hamas contro civili israeliani ha scatenato una reazione violentissima dello Stato ebraico, che ha portato alla morte di decine di migliaia di civili. Dopo Gaza il conflitto si è allargato ad altri paesi della regione, coinvolgendo Libano, Yemen, Siria e Iran. Peraltro continuano e si amplificano le guerre dimenticate e i paesi e le regioni dove la violenza è diffusa, come il Sudan, il Sud Sudan, Kivu (RDC), Myanmar e Haiti».

RINVENIRE «VIE CREATIVE» ALLA PACE

«In tanti discorsi pubblici – concludono i parlamentari dell’intergruppo per la pace e il dialogo tra i popoli – si prova a giustificare o a “spiegare” le ragioni della guerra, normalizzando l’utilizzo e la diffusione di armi  sempre più potenti. Così si dimentica o si svaluta il desiderio profondo e diffuso di esseri umani e popoli per la pace. Ognuno di noi  si è interrogato in questi anni su cosa fosse meglio fare: lo ha fatto personalmente e collettivamente dentro i propri partiti di appartenenza. Abbiamo espresso le nostre scelte attraverso alcuni voti in Parlamento; c’è chi fra noi si è impegnato su tale delicato tema con interviste e pubblici dibattiti, partecipando attivamente ad associazioni e movimenti per la pace, come amministratori pubblici. Ognuno di noi è legato a un senso di responsabilità che deriva dal far parte di partiti e coalizioni che esprimono responsabilità di governo o di opposizione, ma questo non deve fermare la volontà di ciascuno e ciascuna di fare il possibile, anche in termini personali, per tentare di ristabilire la pace e il corretto dialogo tra popoli  e Paesi. Vorremmo anche noi provare a contribuire a trovare vie creative alla pace, come auspicato dal Pontefice, in situazioni che appaiono spesso drammaticamente bloccate e senza alternative».

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