UCRAINA, vertice di Parigi. I leader al summit di Macron mentre sull’Europa aleggiano i venti di guerra

Nella capitale francese dalle ore 16:00 è in atto il vertice dei leader dell’Unione europea sul futuro dell'Ucraina, si tratta di una riunione informale convocata dal Presidente Emmanuel Macron. Ai lavori partecipa anche la Presidente del Consiglio dei ministri italiana Giorgia Meloni

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che per impegni derivanti dalla campagna elettorale nel suo paese ha lasciato Parigi in anticipo rispetto agli altri leader europei e della NATO, ha dichiarato che all’Ucraina non può venire imposta una pace, dunque «nessun diktat a Kiev».

NESSUN «DIKTAT» A KIEV

Egli ha quindi aggiunto che «il Paese deve percorrere la sua strada nell’Unione europea, deve poter difendere la sua democrazia e la propria sovranità ed essere nella condizione di mantenere un esercito forte, ma tutto questo non è negoziabile». Quindi, rispondendo a una domanda postagli riguardo alla possibilità di inviare truppe di peacekeeping in Ucraina, egli ha affermato che «è del tutto prematuro parlarne ora», dicendosi addirittura «un po’ irritato» per questo dibattito, poiché «si discute sulla testa degli ucraini di trattative di pace che ancora non hanno avuto luogo, alla quale gli ucraini non hanno detto di sì e non si sono nemmeno seduti al tavolo», conseguentemente «è del tutto irragionevole, è un dibattito sbagliato al momento sbagliato su questioni sbagliate: non siamo ancora alla pace, ma nel mezzo di una guerra che la Russia sta ancora combattendo».

UN RAPPRESENTANTE EUROPEO AI NEGOZIATI

E da Kiev all’Europa giunge la richiesta della nomina di un rappresentante per i negoziati. A perorare la richiesta è stato Ihor Zhovkva, vice capo dell’ufficio di Volodymyr Zelensky, che ha chiarito come l’Ucraina voglia che l’Unione europea nomini rapidamente un rappresentante agli eventuali negoziati di pace con gli Stati Uniti d’America e la Federazione russa. «Dovrebbe essere una decisione presa rapidamente – ha egli sottolineato -, subito dopo l’incontro di Parigi: dovremmo agire e  non riflettere». I polacchi insistono per una incremento immediato della spesa per la difesa.

CHIESTO UN INCREMENTO DEGLI STANZIAMENTI PER LA DIFESA

Il primo ministro Donald Tusk in giornata aveva anticipato che al summit di Parigi avrebbe chiesto «immediatamente» il rafforzamento delle capacità di difesa europee: «Non saremo in grado di aiutare efficacemente l’Ucraina se non prenderemo immediatamente misure concrete per le nostre capacità di difesa. Se l’Europa, come oggi, non è in grado di contrastare il potenziale militare della Russia, allora dobbiamo immediatamente recuperare il nostro ritardo. Se l’Europa non spenderà per la difesa ora, si vedrà costretta a spendere dieci volte di più qualora non verrà impedita una guerra più ampia».

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