CINEMA, giovani e futuro. Ritti: tutti… attenti! Nelle sale arriva N.E.E.T.

E se venisse reintrodotta la leva obbligatoria? Una commedia sfida le convenzioni e disegna uno spaccato della società puntando i riflettori sui «Not in Education, Employment or Training». Quattro ragazzi «asintomatici» si ritrovano coinvolti in un’inaspettata iniziativa del governo decisa da un ministro (donna) autoritario e conservatore: la reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Si ride dell’Italia, della sua classe politica e dei giovani prossimi al fankazzismo, tuttavia, tra i pregi di questo film non ci sono soltanto l’umorismo e la capacità di tratteggiare luoghi comuni e stereotipi, ma anche l’induzione a una riflessione profonda, quella sulle sfide e le (scarse) opportunità con le quali le nuove generazioni si trovano giocoforza ad avere a che fare, in un contesto che fatica a integrarli nel mondo del lavoro

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“N.E.E.T” è un film diretto da Andrea Biglione e realizzato da Blue Film Distribuzione, Cydia Film e Stemo Production, che, seppure ricorrendo alla formula leggera e godibile della commedia, accende i riflettori sul fenomeno dei N.E.E.T.

N.E.E.T.: NOT IN EDUCATION, EMPLOYMENT OR TRAINING

In un’epoca in cui la situazione dei giovani in Italia è diventata sempre più critica, il lavoro di Biglione si propone di fare luce su una tematica spesso trascurata, quella dei N.E.E.T., acronimo che sviluppato significa «Not in Education, Employment or Training», cioè persone (spesso di giovane età) che non studiano e non cercano lavoro. Il regista, nel portare all’attenzione del pubblico questo fenomeno sociale, intende sottolinea come dopo la pandemia il numero di giovani che versano in questa condizione sia aumentato e come molti di loro non siano neppure consapevoli di essa. Le percentuali sono allarmanti, poiché superano il 20%, raggiungendo addirittura picchi del 26%, un triste primato europeo in questo settore per il Paese.

IL FILM

Il film esplora le vite di quattro ragazzi, definiti dallo stesso regista «asintomatici», che si ritrovano coinvolti in un’inaspettata iniziativa governativa: la reintroduzione della leva obbligatoria per decisione di un ministro (donna) autoritario e conservatore (interpretato da Caterina Murino). La coscrizione viene presentata come una soluzione coercitiva a un problema che affonda le sue radici in profondità nella società italiana. Il nucleo della narrazione vete sul contrasto tra l’imposizione (appunto del servizio militare obbligatorio) e le reali necessità dei giovani. Se da un lato la misura viene utilizzata in modo punitivo, dall’altro alcuni di essi riescono a convertirla in un’opportunità, mentre altri ancora rimangono indifferenti al cambiamento. Questo dualismo diviene il motore creativo della storia, che si propone di affrontare le complessità delle scelte e delle opportunità nella vita dei giovani.

LA «COMMEDIACCIA» DI BIGLIONE

Il regista definisce la sua seconda opera una «commediaccia», termine che racchiude sia la singolarità che il tono audace del film, capace di trattare argomenti attuali e rilevanti con un linguaggio semplice e accessibile, tipico della commedia italiana. L’opera si preannuncia dunque come un’analisi profonda e ironica della realtà, inducendo il pubblico a riflettere sulle conseguenze delle politiche giovanili e sull’identità di una generazione costretta a confrontarsi con un futuro incerto. Attraverso il ricorso a un mix di satira sociale e umorismo, N.E.E.T. cerca di stimolare un dibattito (necessario) su una questione che non può più essere ignorata, facendo emergere la voce di chi vive ai margini della società.

TRAMA E CAST

N.E.E.T., una fascia di ragazzi e ragazze tra i diciotto e i trenta anni di età che non studiano, non lavorano e non cercano attivamente un impiego (nel 2025 sono ancora quattro milioni) si trovano di colpo catapultati in una dimensione per loro lunare, quella della leva obbligatoria. Infatti, nel tentativo di arginare il fenomeno, un governo dai tratti ultraconservatori e autoritari decide di reintrodurre la coscrizione militare per un milione di giovani sotto i trenta anni. Questi ultimi si troveranno ad avere concesso soltanto un mese di tempo per trovare un lavoro vero, occupazione che gli eviterebbe un intero anno di servizio militare. Il film vanta un cast di eccezione: Maurizio Bousso, Daniele Rocci, Daniele Trombetti, Chiara Vinci, e la partecipazione di Caterina Murino, Fabrizio Biggio, Pietro De Silva, Celeste Savino, Mietta, Marta Filippi, Alice Luvisoni e Giulia Vittoria Cavallo. La colonna sonora è stata composta da Giancane.

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