ARTE, Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Tesori d’Italia: il Novecento delle Fondazioni

Le venticinque opere realizzate da ventidue artisti permarranno in esposizione a Villa Aurea alla Valle dei Templi fino al prossimo 2 luglio. Si tratta di illustri rappresentanti dell’arte italiana del XX secolo, da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana

Agrigento, 5 febbraio 2025 – Con la mostra I Tesori d’Italia: il ‘900 delle Fondazioni, Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana, il 18 gennaio scorso è stato inaugurato il ciclo di grandi eventi che vedranno la città siciliana nelle vesti di Capitale italiana della Cultura per l’intero 2025.

TESORI D’ITALIA: IL ‘900 DELLE FONDAZIONI

L’esposizione allestita a Villa Aurea (sita nell’area archeologica girgentina) costituisce la seconda sessione delle tre contemplate dal progetto dell’intera rassegna, evento promosso da Parco Valle dei Templi di Agrigento e realizzato dal Consorzio Progetto Museo. La mostra, curata da Pierluigi Carofano e Anna Ciccarelli, intende racchiudere in un unico, piccolo quanto prezioso, percorso la storia dell’arte italiana, attraverso venticinque opere (tutti dipinti e una scultura) realizzate da ventidue artisti provenienti da tutte le venti regioni della Repubblica. Si tratta di capolavori legati ai luoghi di riferimento di chi li ha fatti, opere che si riferiscono alle principali correnti artistiche che hanno caratterizzato il Paese nel corso dell’intero Novecento e anche prima, già negli ultimi anni del XIX secolo. Una esposizione resa possibile grazie all’immenso patrimonio posto a disposizione, dalle fondazioni bancarie e culturali nazionali.

IL PERCORSO ESPOSITIVO DI VILLA AUREA

Una storia dell’arte che è al contempo una storia dell’Italia. Un racconto che non vuole essere esaustivo, che tuttavia si sviluppa attraverso opere per lo più sconosciute al pubblico, che qui ad Agrigento assumono un loro forte simbolismo, questo in virtù della vastità del tesoro artistico e culturale italiano in qualche modo evocato, in parte ancora da scoprire o da riscoprire. Il percorso espositivo si articola attraverso tesori dai vari linguaggi espressivi dell’arte figurativa italiana: Naturalismo e Verismo di Francesco Michetti (Abruzzo), Antonio Mancini (Lazio), Vincenzo Gemito (Campania) e Giuseppe De Nittis (Puglia); Divisionismo di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Piemonte), Angelo Barabino (Liguria) e Umberto Boccioni (Calabria); Secondo Futurismo di Fortunato Depero (Trentino) e Ivo Pannaggi (Marche); visioni metafisiche di Giorgio Morandi (Emilia), Giorgio De Chirico (Italia), Mario Sironi (Sardegna) e Filippo de Pisis (Romagna); Neorealismo di Renato Guttuso (Sicilia); Cubismo di Gino Severini (Toscana).

UNA STORIA DELL’ARTE E DEL PAESE

E ancora: Arte informale di Emilio Vedova (Veneto), Afro Basaldella (Friuli Venezia Giulia) e di Alberto Burri (Umbria); Spazialismo di Lucio Fontana (Lombardia); New Dada di Gino Marotta (Molise), Francesco Nex (Valle D’Aosta); Astrattismo di Carla Accardi (Basilicata). La mostra, concepita allo scopo di fungere da architrave narrativo di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, di fatto contribuisce al racconto del sistema culturale italiano nella Capitale della Cultura più a sud di sempre. Lo sviluppo di questo progetto è stato reso possibile dal lavoro del comitato scientifico composto dai curatori, Beatrice Buscaroli, Daniela Alejandra Sbaraglia e Alessandro Tosi; esso beneficia del patrocinio concesso dal Ministero della Cultura (MiC), dalla Regione Siciliana (Assessorato ai Beni culturali e all’Identità siciliana) e della Città di Agrigento.

Fortunato Depero, Simultaneità metropolitane

Alberto Burri, Combustione

Giorgio Morandi, Natura morta

Giorgio De Chirico, Paesaggio di Napoli

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Paratoia nera

Condividi: