LIBANO, stabilizzazione e missioni di pace. Unifil e Mibil: il generale Portolano a Beirut dal suo omologo libanese

Il capo di stato maggiore della Difesa italiano ha incontrato il generale Hassan Audi, al quale ha assicurato il costante impegno dell’Italia nel quadro della missione multinazionale delle Nazioni Unite, nel Comitato tecnico militare per il Libano e nella missione per la stabilità del Libano e il mantenimento della pace

Il generale Luciano Portolano, capo di stato maggiore della Difesa è intervenuto nel corso della cerimonia di passaggio delle consegne al comando del Settore Ovest della missione Unifil, che ha avuto luogo presso la base Andrea Millevoi nella località libanese di Shama, dove la Brigata meccanizzata Sassari è stata avvicendata da quella di cavalleria Pozzuolo del Friuli.

I MILITARI ITALIANI DI UNIFIL

Sono all’incirca un migliaio i caschi blu italiani inviati in missione nel Paese dei cedri, dove al momento vige una fragile tregua, seguita a oltre un anno di scontri tra le forze armate di Israele e i miliziani del partito sciita libanese filo-iraniano Hezbollah. Attualmente nell’area di competenza dei militari di Unifil si assiste al ritorno degli sfollati, sfuggiti dall’intero settore a ridosso della cosiddetta Linea Blu che separa il territorio del Libano meridionale da quello dello Stato ebraico.

PORTOLANO A SHAMA

«Nell’ultimo periodo ha dichiarato nell’occasione il generale Portolano -, i nostri militari si sono trovati a operare in un contesto caratterizzato dall’escalation delle tensioni tra Israele e Hezbollah e dal conseguente deterioramento delle condizioni di sicurezza, sfociate poi in un conflitto aperto. Non sono mancate situazioni critiche nelle quali il nostro contingente si è trovato spesso esposto al rischio concreto di un coinvolgimento negli scontri. Tuttavia, gli italiani hanno continuato a presidiare le aree assegnate, anche quelle maggiormente esposte lungo la Blue Line».

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