Prosegue la doppia personale “Flemish Flair” dei fotografi Camilla Di Bella Vecchi e Marco Gualdoni, ospitata dalla Galleria Leòn di Bologna, diretta da Leonardo Iuffrida. A seguito del grande successo ottenuto, la mostra è stata accolta nel programma di ART City Bologna 2025 e ART City White Night 2025 in occasione di Artefiera.
GALLERIA LEÒN BOLOGNA
Situata in pieno centro, la galleria si distingue per offrire ampia varietà nei generi e nei temi trattati, prestando particolare attenzione alla fotografia e alle espressioni artistiche che usano il corpo come principale strumento di comunicazione. Essa è a carattere commerciale ed è caratterizzata da due anime: una sezione che comprende un archivio fotografico composto da un’accurata selezione di scatti vernacolari (fotografie trouvè di autori anonimi) dall’Ottocento a oggi, insieme a foto vintage di grandi autori americani di nudo maschile e cultura queer, tra cui Bob Mizer (1922-1992) e Bruce of Los Angeles (1909-1974); e una seconda sezione dedicata a mostre temporanee, con esposizioni di opere e artisti emergenti.
FLEMISH FLAIR
Flemish Flair offre al pubblico l’opportunità di immergersi in un tempo e uno spazio lontani, in cui riecheggiano le atmosfere nordiche dei grandi pittori fiamminghi del Quattrocento e del Cinquecento, quando una nuova luce apriva lo sguardo a orizzonti di speranza e progresso. Tra porzioni di corpi umani che emergono da sfondi notturni, oggetti scintillanti e visioni arcane e sospese, nelle opere di entrambi i fotografi la luce scivola sulla superficie di persone, oggetti e tessuti, offrendone una resa quasi tattile. È una luce potente che apre le porte ad un mondo ideale, utopico e immaginifico, che solo la fotografia può rendere credibile. Grazie a giochi di riflessi, bagliori e accostamenti enigmatici, l’osservatore, con la mente e lo sguardo, ha il potere di plasmare un mondo fatto di bellezza e mistero.
FIGURE E GESTUALITÀ
Camilla Di Bella Vecchi si concentra sulla figura femminile e sulla grazia della gestualità delle mani. Realizza i suoi scatti quasi sempre attraverso l’utilizzo del suo stesso corpo, richiamando frammenti, momenti e scene che si ispirano a grandi capolavori della storia dell’arte. Marco Gualdoni si focalizza sulla figura maschile e sulla costruzione di dimensioni enigmatiche. Il corpo dell’uomo, celebrato nel rispetto della visione classicista della bellezza, si fonde con elementi floreali e scultorei, venendo destrutturato fino a diventare un tutt’uno con l’architettura degli oggetti. Il finissage della mostra si terrà il 15 febbraio 2025.
IMMAGINI VERNACOLARI
Il pubblico avrà inoltre l’opportunità di ammirare un’ampia selezione di fotografie vernacolari: ritratti, scatti di viaggi e di vita quotidiana, realizzate da persone comuni. Fotografie originariamente destinate a un uso personale o familiare, spesso dimenticate in album, archivi e collezioni private. Immagini che non nascevano come opere d’arte ma che, grazie alla loro bellezza, meritano di essere celebrate come autentici capolavori. Questi scatti possiedono anche un elevato valore storico-documentale, trasformandosi in veri e propri portali verso il passato, attraverso i quali è possibile osservare mode, stili, usi e costumi di epoche lontane e recenti. L’osservatore ha la possibilità di ridare loro nuova vita attraverso la propria immaginazione, conferendo nuova essenza a momenti che altrimenti sarebbero stati sommersi nell’oblio del tempo. E il collezionista diventa il nuovo custode di quel personale immaginario di cui la foto si fa finestra.
BOB MIZER E BRUCE OF LOS ANGELES
Completano il contesto espositivo le fotografie dei Maestri Bob Mizer e Bruce of Los Angeles, due tra i più importanti rappresentanti della Physique Photography, genere che si affermò tra l’inizio del XX secolo e gli anni Sessanta del Novecento, concentrandosi sull’esaltazione della muscolarità di corpi maschili atletici. Bob Mizer è considerato uno dei pionieri di questa forma d’arte per aver unito esplicitamente nudità, attività fisica ed erotismo, e per aver proposto i suoi scatti ad un pubblico di massa costituito da solo uomini, in tempi in cui l’omosessualità era osteggiata e la censura imperversava. É grazie a Physique Pictorial (1951-1990), considerata una delle prime riviste gay, che il nudo maschile uscì da accademie e circoli ristretti, per diventare oggetto non solo da studiare ed emulare, ma anche da desiderare.
PHYSIQUE PHOTOGRAPHY
Le sue fotografie con ragazzi della porta accanto, dotati di una prorompente sensualità, hanno guadagnato riconoscimenti internazionali, passando nel 2013 anche per le prestigiose sale del Museo d’Orsay e del MOCA di Los Angeles. Bruce of Los Angeles diede un tocco patinato al genere della Physique Photography, combinando sapientemente maestria tecnica con tocchi di glamour hollywoodiano. Sotto la sua lente, cowboy e uomini nudi fotografati all’aperto sono diventati divinità dall’eterna bellezza. Le sue opere sono state esibite presso Wessel + O’Connor Fine Art nel New Jersey nel 2008 e alla Stephen Cohen Gallery di Los Angeles nel 2012. Un corner della Galleria sarà dedicato alla vendita di riviste indipendenti e pubblicazioni d’epoca da collezione.
CAMILLA DI BELLA VECCHI
Camilla Di Bella Vecchi (Bologna): fotografa. Laureata in illustrazione all’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino, si specializza in grafica e illustrazione. Tra il 2023 e il 2024, le sue opere fotografiche sono state esposte in musei e spazi privati, tra i quali il Castello Medievale di Montecchio Emilia, il Museo degli Angeli di Messina e un antico mulino a Castel Bolognese.
MARCO GUALDONI
Marco Gualdoni (Milano): fotografo. Dopo essersi dedicato alla fotografia di paesaggio e di architettura, rivolge il suo sguardo alla figura maschile, cercando di trarne l’essenza e gli aspetti più vulnerabili. Le sue opere della serie Still Lifes Memories in mostra alla Galleria Leòn sono state pubblicate su BOYS! BOYS BOYS! – The Magazine, vol. 7 gennaio 2024.
LEONARDO IUFFRIDA
Leonardo Iuffrida: storico dell’arte e autore de “Il nudo maschile nella fotografia e nella moda”, edito da Odoya. Laureato al DAMS di Bologna, ha studiato curatela presso la Fondazione Fotografia Modena (oggi Fondazione Modena Arti Visive) e Art & Business presso il Sotheby’s Institute of Art di Londra. I suoi saggi su arte e moda sono stati pubblicati da Skira, Bononia University Press, Silvana Editoriale e Brill Academic Publishers. Ha collaborato con GQ, Exibart, Artribune e Fondazione Pitti Discovery. Presso Senape Vivaio Urbano ha curato le mostre: “Matteo Piacenti – Nel giardino dei corpi svelati”, “Roberto Dapoto – Pittura da Fotografia” e “Tom of Finland and the Golden of Physique Photography”.
INFO E CONTATTI
Galleria Leòn: Via Galliera, 42/A Bologna
apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 16:00 alle ore 19:30;
orari Artefiera: sabato 8 febbraio dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e delle ore 16:00 alle ore 24:00; domenica 9 febbraio dalle ore 16:00 alle ore 19:30;
finissage: 15 febbraio 2025;
ingresso gratuito;
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