16 gennaio 2025 – «In generale, l’allevamento di insetti consente un risparmio di acqua rispetto agli allevamenti tradizionali e una minore emissione di gas serra, a parità di quantità di proteine prodotte. Ma i risultati ottenuti si sono rivelati ancora più interessanti per la riduzione dei consumi di elettricità, grazie all’impiego delle pale di fico d’India (cladodi) al posto di carote, patate e mele come nuova fonte idrica della tarma della farina». Ad affermarlo è Simona Errico, ricercatrice presso il Laboratorio ENEA di Bioeconomia circolare rigenerativa al Centro Ricerche Trisaia (Matera).
UNA NUOVA MATRICE VEGETALE
«La nuova matrice vegetale, infatti, deperisce più lentamente, non ammuffisce e, soprattutto, può essere conservata per lunghi periodi a temperatura ambiente, abbattendo così il dispendio di energia legato all’utilizzo del frigorifero, che invece risulta necessario per carote, patate e mele», aggiunge la Errico. Ma i vantaggi non finiscono qui, poiché le pale di fico d’India (sottoprodotto non destinato all’alimentazione umana) sono largamente diffuse nell’area del Mediterraneo e le larve del Tenebrio molitor sembrano preferirle ad altre fonti idriche già in uso. Da quando nel 2021 la Commissione europea ha iniziato ad approvare l’utilizzo di quattro tipologie di insetti per il consumo umano, si sono accesi i riflettori sulle condizioni di allevamento e sulle potenzialità di altre specie ancora in attesa di approvazione. (³)
INSETTI PER IL CONSUMO UMANO
Prosegue al riguardo la ricercatrice ENEA: «Presso il Centro Ricerche Trisaia alleviamo da diverso tempo il Tenebrio molitor, che rappresenta un modello di studio molto interessante per produzioni sempre più innovative e sostenibili. Nel nostro caso, ad esempio, cerchiamo di utilizzare, tutto quello che è possibile ottenere dal suo allevamento, come polveri proteiche, frass, cioè gli escrementi prodotti dagli insetti, larve essiccate ed esuvie, cioè i resti dell’esoscheletro, ovviamente ciascuno nel settore più affine». Grazie all’esperienza maturata in questo ambito, la dottoressa Errico ha firmato anche l’editoriale di un numero speciale della rivista “Agriculture”, intitolato Sustainability and Perspectives of Edible Insect Rearing and Utilization of Their Products and Byproducts, che raccoglie otto contributi scientifici provenienti da diversi paesi nel mondo che suggeriscono nuove prospettive sull’uso di prodotti e sottoprodotti dell’allevamento di insetti commestibili.
E PER L’IMPIEGO NELL’ALLEVAMENTO
Tra questi figurano il Bombyx mori, un lepidottero chiamato anche “bombice del gelso” che in Europa non è stato proposto per l’alimentazione umana ma che in Asia viene normalmente utilizzato a questo scopo; l’Hermetia illucens, chiamata anche “mosca soldato”, perché la testa dell’adulto somiglia all’elmetto di un militare, che in Europa è stato proposto per l’alimentazione umana, ma non approvato dall’Unione europea, inoltre il citato Tenebrio molitor. «L’interesse riscosso dal numero speciale della rivista evidenzia l’importanza e l’attualità del tema – conclude Simona Errico di ENEA -, offrendo spunti per nuove ricerche e risposte concrete alle sfide poste dal mondo produttivo e dai consumatori. L’obiettivo? Rendere l’allevamento di insetti non solo una realtà sostenibile, ma anche una possibilità per utilizzare i derivati della trasformazione di questi insetti nel feed, cioè nell’alimentazione animale, come sempre più allevatori richiedono».
info: simona.errico@enea.it
NOTE
(¹) Regolamento di esecuzione (UE) 2021/882 che autorizza l’immissione sul mercato della larva di Tenebrio molitor essiccata quale nuovo alimento a norma del regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio.
(²) In media, le larve di Tenebrio molitor essiccate contengono circa 45-50% di proteine sul totale del peso secco. Tuttavia, il contenuto proteico può variare a seconda del metodo di allevamento e di preparazione. Inoltre, è anche ricco di grassi salutari (circa 30%) e fornisce una buona quantità di vitamine e minerali come ferro e zinco. In Italia, come negli altri Paesi membri, può essere commercializzato in diverse forme: polveri proteiche, snack (barrette, biscotti, cracker) e ingredienti per pasta o prodotti da forno. Nei preparati alimentari, per legge la polvere di Tenebrio molitor non può superare il 10% del peso dell’alimento. Tuttavia, il consumo umano è ancora di nicchia, principalmente promosso da aziende innovative e apprezzato da chi cerca alimenti sostenibili e ad alto valore nutrizionale. Sul fronte del consumo animale, il Tenebrio molitor è più comunemente utilizzato come mangime per animali, specialmente pesci (acquacoltura), uccelli, rettili, animali terricoli monogastrici (per esempio i suini) e animali domestici come cani e gatti (in mangimi premium).
(³) In ordine di approvazione: Tenebrio molitor, Acheta domesticus, Locusta migratoria e Alphitobius diaperinus.