intervista a cura di Shors Surme, pubblicata su “Panorama Kurdo” il 17 dicembre 2024 https://www.panoramakurdo.it/2024/12/17/siria-curdi-mahbad-seleman-il-futuro-e-nellautonomia/ – La crisi siriana presenta molte incognite al futuro, principalmente a causa della frammentazione della società in etnie, confessioni e gruppi di ogni genere, che tuttavia nel corso dei secoli avevano imparato a convivere nella cornice di un equilibrio complesso ma funzionale. La fine del regime di Bashar al-Assad e la presa del potere da parte dei jihadisti guidati da al-Jolani è certamente il frutto del supporto di potenze straniere, come pure lo sarebbe un accordo con la Russia, i termini eventuali del quale ancora non si conoscono.
I CURDI NELL’ATTUALE SCENARIO SIRIANO
In questo scenario va tenuta in debita considerazione la realtà dei curdo-siriani del Rojava, aspetto tutt’altro che secondario, oltreché il destino dell’ala militare del Partito Democratico, le Ypg, che a suo tempo cooperarono con le Sdf ai fini della sconfitta di Islamic State e del mantenimento dello status quo. Argomenti che “Panorama Kurdo” ha affrontato con Mahbad Seleman, responsabile del Partito Democratico del Kurdistan siriano (Sezione Shamo), ad avviso del quale «la situazione siriana non è un segreto per nessuno, poiché da quando il partito Baath ha preso il potere e lo ha mantenuto per più di sessantuno anni, la famiglia al-Assad è stata al potere a damasco per cinquantaquattro anni, un periodo durante il quale la Siria è stata trasformata in una fattoria privata per il clan regnante, con il potere che è stato monopolizzato allo scopo di servire la famiglia stessa».
L’OPINIONE DI MAHBAD SELEMAN
«A ciò si aggiunge la confisca delle libertà e la soppressione delle minoranze – prosegue al riguardo Seleman -, in particolare del nostro popolo curdo in Siria, che vive sulla sua terra storica e che rappresenta la prima minoranza di nel paese. Questo ha cancellato l’identità curda e a condannato l’intero popolo curdo a una prigionia sociale e geografica, con la popolazione che avverte ora una mancanza di appartenenza nazionale all’interno del proprio paese, la Siria. Il nostro popolo ha lottato per rimuovere l’ingiustizia. Il nostro partito, il Partito Democratico del Kurdistan siriano, è stato fondato nel 1957 e da allora ha sempre lottato per ottenere la libertà e sostenere l’identità curda».
LA SITUAZIONE NEL ROJAVA
SHORS SURME – Qual è la situazione del Rojava?
MAHBAD SELEMAN – «Dopo lo scoppio della rivoluzione siriana il movimento curdo del Rojava si è diviso in due componenti: la prima formata dal Partito Democratico del Kurdistan siriano e dal Consiglio nazionale curdo, realtà che adottavano l’approccio di Barzani; la seconda che ha visto l’intervento del Pkk e la creazione del Partito dell’Unione Democratica (Pyd) quale ala militare nel Rojava. Questo ha assunto il potere attraverso un accordo raggiunto con il regime di al-Assad per rimuovere l’intero popolo curdo dal contesto siriano e ne è diventato il portavoce. Dopo il crollo del regime di Damasco esso ha cercato di aggirare gli eventi che si verificavano sul terreno, avvicinandosi al Consiglio nazionale curdo allo scopo di formare una delegazione congiunta ai negoziati con la nuova autorità al potere a Damasco e trattare il futuro dei curdi in Siria. Alla luce di questa situazione, oltreché del mancato smantellamento del Pkk in modo aperto e dell’incapacità di rimuovere i quadri di quest’ultima organizzazione dal Rojava, al momento ciò non è stato però possibile, poiché la nuova autorità insediatasi a nella capitale siriana non intende accettare tale presenza».
– Le organizzazioni terroristiche Isis e al-Qaeda stanno attualmente attaccando nel Rojava?
“Dopo la caduta di Islamic State e la fine della sua presenza militare sui territori siriano e iracheno, il dossier dell’attacco vero e proprio, inteso in senso militare, è stato quindi chiuso, e di questa organizzazione sono rimasti soltanto resti e piccole sacche nel deserto. I suoi attacchi sono semplici scaramucce e niente più».
– Cosa chiedono i curdi del Rojava all’Occidente?
«Il popolo curdo ha un’esistenza storica e vive nella sua terra: la nostra richiesta è che la futura Siria sia uno stato civile, democratico e decentralizzato; inoltre che definisca il diritto all’autodeterminazione nella propria costituzione. La Siria dovrà essere uno stato federale nel quale le autonomie verranno tutelate».