a cura di Vanessa Ciampa – Ermeneutica giuridica e neuroscienze sociali è l’ultima opera dell’epistemologo e neuroscienziato Alberto Contu, esperto di filosofia del diritto e antropologia interpretativa. Il libro verte soprattutto sulla necessità di mettere alla prova i paradigmi delle neuroscienze applicate agli ambiti del diritto e dell’antropologia, oltreché alla formazione generativa per lo sviluppo personale.
NEUROSCIENZE APPLICATE
L’autore pone in guardia contro i due bias più comuni: il dualismo cartesiano corpo e mente e il riduzionismo scientistico, che pretende di relegare le scienze sociali e i condizionamenti culturali a meri epifenomeni. Le neuroscienze sociali e comportamentali incrociano inevitabilmente complesse questioni epistemologiche e, ovviamente, la fisica quantistica. Sul punto il libro è chiarissimo: molte applicazioni della fisica quantistica al diritto scontano gravi aporie per via della superficialità degli approcci giuridici. In più, il diritto costituzionale appare ancora invalicabile in rapporto al mito del libero arbitrio e della responsabilità penale, i quali sono messi a dura prova da molte evidenze neuroscientifiche e quantistiche. Altro tema centrale riguarda l’epigenetica come costrutto storico-culturale di lunga durata in rapporto alle strutture invarianti della mente: l’autore mette in guardia dalle spiegazioni monocausali e invita a scendere nel campo multifattoriale delle correlazioni, come emerge tra l’altro dal saggio sulle cause che rendono la Sardegna la terra della longevità nel mondo.
IL CAMPO MULTIFATTORIALE DELLE CORRELAZIONI
Le neuroscienze hanno anche un ruolo rilevante nella spiegazione del fenomeno del decision making (sia in riferimento all’ambito giudiziario, sia all’ambito delle decisioni politiche e aziendali). L’autore studia in particolare il fenomeno della precomprensione, vale a dire dei complessi sistemi cognitivi e inconsci che presiedono alle decisioni, e di cui i decisori spesso non sono consapevoli. E studia il ruolo dei bias nella distorsione della percezione dei fenomeni e nella formazione delle valutazioni e dei giudizi, rivelando quante aporie sono evidenti nel comportamento sociale. Esperto di formazione generativa neuroscientifica per lo sviluppo personale e manageriale, Alberto Contu mette in guardia dalle semplificazioni della programmazione neuro-linguistica e orienta il discorso sulla necessità di disporre di una completa strumentazione neuroscientifica al fine di interpretare i bias comportamentali.
UN CONTESTO MULTIDISCIPLINARE
Si tratta di uno dei pochissimi lavori in campo internazionale che, fuori dai ripetitivi studi sui rapporti tra neuroscienze e diritto penale, estende lo sguardo critico verso il diritto civile, il diritto del lavoro, il diritto costituzionale, all’interno di un contesto multidisciplinare che non commette l’errore di ragionare solo in base a ciò che effettivamente accade nelle decisioni, ma estende lo sguardo sino ad ammettere che qualsiasi scoperta neuroscientifica mai potrà valicare il perimetro dei diritti fondamentali e dei miti giuridici della modernità (libero arbitrio in primis). Il volume è arricchito da una prefazione del professor Adolfo Panfili, che mette in evidenza il senso complessivo che il lavoro di Alberto Contu riveste nel campo della spiritualità e del corretto uso della scienza e dei suoi limiti valoriali ed etici.
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