FRANCIA, proiezione militare e Difesa. Ciad: istituita commissione speciale per cancellare gli accordi con Parigi

Attualmente un migliaio di militari francesi sono dislocati tre basi nel paese, che attualmente attraversa una fase di transizione politica a seguito del colpo di stato del 2020 che ha portato al potere il generale Deby, posto inoltre sotto pressione dagli attacchi terroristici compiuti nel nordovest degli jihadisti di Boko Haram, dal copioso afflusso di rifugiati sudanesi e dagli ingenti danni provocati dalle inondazioni, che hanno portato il numero delle persone sfollate a due milioni

Mercoledì scorso a N’Djamena è stata annunciata l’istituzione di una commissione speciale incaricata di vigilare sulla risoluzione dell’accordo militare tra Ciad e Francia. Essa verrà presieduta dal ministro degli Affari esteri e avrà il compito di notificare ufficialmente la denuncia dell’accordo di cooperazione militare tra i due paesi attraverso i canali diplomatici, così come stabilito firmato dal primo ministro del Paese africano. Inoltre, avrà competenze in ordine allo sviluppo di un piano di lavoro concepito allo scopo di porre fine agli impegni bilaterali, gestire gli aspetti legali, di sicurezza e logistici di questa rottura, coordinando al tempo stesso il ritiro ordinato delle unità militari francesi presenti in territorio ciadiano.

LA DECISIONE DELLA GIUNTA DEBY

Questa decisione fa seguito all’annuncio di N’Djamena del 28 novembre scorso di voler porre fine agli accordi di sicurezza e difesa firmati con Parigi fin dall’epoca coloniale, una scelta ufficialmente motivata da preoccupazioni nutrite riguardo alla propria sovranità nazionale, una decisione che venne comunicata a seguito della visita effettuata nel Paese africano dal ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Parigi ha preso atto di questa decisione, affermando tuttavia di voler avviare un dialogo con N’Djamena. Dal canto suo, il presidente ciadiano ha sottolineato che questa rottura non va interpretata nei termini di un rifiuto della cooperazione internazionale, né una messa in discussione delle relazioni diplomatiche con la Francia, egli ha altresì inteso chiarire che «non si tratta di sostituire un alleato con un altro».

DISIMPEGNO MILITARE FRANCESE DALL’AFRICA

La decisione è stata presa dopo il ritiro forzato delle truppe francesi da Mali, Burkina Faso e Niger e si è aggiunta alla recente richiesta del neopresidente senegalese Bassirou Diomaye Faye relativa alla chiusura delle basi militari francesi nel suo paese. Attualmente un migliaio di militari francesi sono dislocati tre basi nel Ciad, paese che attualmente attraversa una fase di transizione politica a seguito del colpo di stato del 2020 che ha portato al potere il generale Deby, posto inoltre sotto pressione dagli attacchi terroristici compiuti nel nordovest degli jihadisti di Boko Haram, dal copioso afflusso di rifugiati sudanesi e dagli ingenti danni provocati dalle inondazioni, che hanno portato il numero delle persone sfollate a due milioni.

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