MONDO, vertici. Al via il G7 di Hiroshima

Si prevede che, nel suo comunicato finale, il G7, vertice che avrà luogo domani in Giappone a Hiroshima, stabilità ulteriori sanzioni a carico della Federazione russa, lo ha dichiarato il Consigliere statunitense per la Sicurezza Jack Sullivann. Nel frattempo, alla vigilia del vertice internazionale l’Ungheria di Viktor Orbán pone delle difficoltà all’azione di sostegno all’Ucraina da parte dell’Unione europea e sulla posizione da tenere nei confronti della Cina Popolare; Budapest permane contraria, e quindi blocca, l’erogazione dell’ottava tranche di finanziamenti rientranti nel programma European Peace Facilities (EPF)

Si prevede che, nel suo comunicato finale, il G7, vertice che avrà luogo domani in Giappone a Hiroshima, stabilità ulteriori sanzioni a carico della Federazione russa, lo ha dichiarato il Consigliere statunitense per la Sicurezza Jack Sullivann.

ULTERIORI SANZIONI ALLA RUSSIA

Nel frattempo, alla vigilia del vertice internazionale l’Ungheria di Viktor Orbán pone delle difficoltà all’azione di sostegno all’Ucraina da parte dell’Unione europea e sulla posizione da tenere nei confronti della Cina Popolare. Budapest permane contraria, e quindi blocca, l’erogazione dell’ottava tranche di finanziamenti rientranti nel programma European Peace Facilities (EPF), cioè di quei fondi destinati al rimborso di quei paesi membri dell’Unione che hanno inviato aiuti militari a Kiev. Contestualmente proseguono in sede europea i negoziati per il varo dell’undicesimo “pacchetto” di sanzioni alla Russia, una questione che verrà discussa al Consiglio degli Affari esteri in calendario per il prossimo 22 maggio.

IL «NIET» DI ORBÁN

L’Ungheria si è opposta al versamento dei cinquecento milioni di euro previsti nel piano, adducendo quale motivazione la richiesta che l’EPF non venga utilizzato esclusivamente per l’Ucraina, ma che mantenga il suo spirito originario globale, un principio sul quale numerosi altri Stati membri concordano. nei fatti, però, Budapest utilizza strumentalmente il veto sull’EPF a seguito dell’inclusione dell’istituto di credito ungherese OTP Bank nella lista nera di Kiev. Allo scopo, l’Alto rappresentante della Politica estera europea, Joseph Borrell, nei prossimi giorni avrà dei contatti con gli ucraini allo scopo di rinvenire una soluzione alla controversia, per riferire poi ai ventisette ministri dei Paesi del Consiglio europeo. Ad avviso di Budapest, tuttavia, viene ritenuto comunque difficile il rinvenimento di una soluzione di compromesso all’intricata questione delle sanzioni alla Russia, dell’EPF e sulle misure di sostegno finanziario all’Ucraina.

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