Alle ore 17:45 di domenica 8 maggio 1983, con una giornata di anticipo rispetto alla conclusione del Campionato di Calcio Divisione Serie A, come si chiamava allora, l’AS Roma allenata dal «Barone» vinceva il suo secondo scudetto, un evento che la Capitale attendeva da quarantuno anni.
UN CIELO PLUMBEO SU UNA GENOVA GIALLOROSSA
Quel giorno il cielo di Genova era plumbeo, ma la città della lanterna era stata illuminata fin dal primo mattino dai colori prugna e arancio delle migliaia di tifosi romanisti giunti per seguire la loro squadra del cuore in quella decisiva partita. Sarebbe bastato un punto, quindi un pareggio, che non avrebbe scontentato i Grifoni rossoblù. E così fu, infatti. All’arrivo nel capoluogo ligure, tra le prime cose che i tifosi romanisti notarono furono i numerosi manifesti che annunciavano il concerto di Joni Mitchell, in cartellone per quella sera stessa, ma pochi si sarebbero fermati ad ascoltarla cantare. Già, perché l’ingegner Dino Viola, nativo di Aulla in Lunigiana, dopo quattro stagioni era riuscito nell’impresa di portare la Roma al vertice del calcio italiano grazie a una squadra composta da uomini e campioni straordinari: da Falcao a Nela, da Ancelotti a Pruzzo, da Conti a Di Bartolomei, da Prohaska a Vierchowod, senza dimenticare gli altri calciatori che avevano militato in giallorosso nei due anni precedenti.
NON ASSISTETTERO AL CONCERTO DI JONI MITCHELL, MA INVASERO IL MARASSI
Purtroppo quelle migliaia di tifosi quella volta non ebbero il tempo di assistere al concerto di Joni Mitchell, essi dovevano infatti invadere pacificamente il terreno di gioco del Marassi. Lo invasero molto prima del fischio finale dell’arbitro, ma la partita si poté concludere lo stesso regolarmente, con i pochi carabinieri che riuscirono a trattenere a stento dietro la linea del fallo laterale la gente in festa che si era assiepata serrata dai tre lati del campo di calcio. Soltanto nel lato della curva genoana non c’erano romanisti, ma tifosi rossoblù. Tuttavia durò poco, poiché non pochi ragazzi della Fossa dei Grifoni iniziarono a mischiarsi ai romanisti e, non appena l’arbitro D’Elia di Salerno decretò la fine dell’incontro, tutti insieme invasero il campo.
UNA VITTORIA CHE SI CELEBRA ANCORA
Oggi a quarant’anni esatti di distanza questa vittoria si celebra ancora con la stessa emozione, viene rivissuta una stagione eccezionale, l’impresa di un collettivo che capovolgendo ogni pronostico scrisse una pagina indimenticabile nella storia sportiva della Capitale e del calcio italiano. Questo è il tema del volume presentato attraverso l’incontro e che ha avuto luogo questo pomeriggio al centro commerciale Euroma2 nel quadro degli appuntamenti del Caffè letterario. Al dibattito, che è stato moderato da Roberto Bernabai, giornalista dell’emittente televisiva La7, oltre agli autori del libro hanno preso parte numerosi professionisti dello sport che hanno gravitato intorno alla Roma di quegli anni. Sandro Tovalieri (già calciatore della Roma), Roberto Tedeschi (fotografo della Roma), Giorgio Perinetti (direttore sportivo dell’AS Roma nel 1982), Riccardo Proietti (in passato calciatore della Roma e oggi preparatore del Sassuolo calcio), Marco Vittiglio (esperto di calcio brasiliano e critico televisivo presso Mediaset) e Marco Bicchieri (giornalista co-conduttore di Meeting su Gold TV). Ogni capitolo dell’opera viene dedicato a un nome, un personaggio che ha contribuito a rendere grande la storia dell’AS Roma.
INFO
Titolo: L’anno magico. Il secondo scudetto della Roma nelle parole dei protagonisti,
editore: Lit Edizioni,
EAN: 9788892782242,
ISBN: 889278224X,
pagine: 272,
formato: brossura;
Euroma2, via Cristoforo Colombo, angolo viale dell’Oceano Pacifico – Roma,
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