SCUOLA, formazione e sostegno. Carenze e istanze: tutor e percorsi personalizzati per studenti in difficoltà

L'Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna al ministro Valditara: «Gli insegnanti non possono sostituire gli psicologi, urge quindi una legge che preveda la presenza degli psicologi scolastici in tutti gli istituti»

Bologna, 30 marzo – «Per investire sul benessere psicologico di ragazze e ragazzi a scuola, e anche di docenti e genitori, è necessaria una legge che preveda la presenza strutturale degli psicologi scolastici negli istituti. È impensabile che un insegnante si possa sostituire a uno psicologo con un corso di venti ore».

SOSTITUIRE GLI PSICOLOGI?

Così Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, risponde al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. In un’intervista rilasciata oggi al quotidiano “Il Corriere della Sera”, il titolare del dicastero ha spiegato di voler istituire centomila tutor dal primo anno di scuola secondaria di primo grado fino all’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado, con il compito di coordinare i docenti nello sviluppo di un percorso personalizzato per gli studenti in difficoltà. «I tutor – afferma Valditara -, seguiranno un corso di formazione di venti ore con lezioni di psicologia e pedagogia e sosterranno un esame finale».

UNA RISORSA IMPRESCINDIBILE

«Non bastano poche ore di formazione per diventare un professionista – prosegue Raimondi -, benissimo sviluppare le conoscenze e le competenze psicologiche degli insegnanti, ma non senza investire contemporaneamente nella presenza a scuola di altri professionisti. Abbiamo bisogno di insegnanti preparati, di psicologi preparati, di educatori e pedagogisti preparati che interagiscano fra di loro al meglio». Riguardo agli psicologi scolastici ha altresì dichiarato che: «Ormai rappresentano una risorsa imprescindibile e mi auguro che il Governo investa in questa direzione. In Emilia-Romagna molti istituti si avvalgono della professionalità degli psicologi scolastici ma la loro presenza è spesso limitata a poche ore settimanali in cui sono tenuti a compiere una mole di interventi, spesso molto delicati e complessi, che richiederebbe una presenza di professionisti ben maggiore».

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