«Per il progetto, ENEA applicherà un sistema modellistico in grado di valutare le concentrazioni dei principali inquinanti e dei parametri meteorologici nelle città selezionate nelle condizioni di vegetazione attuale e, in seguito, all’introduzione di aree riforestate in prossimità della città», spiega Alessandra De Marco, del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, responsabile del progetto per l’Agenzia, https://www.media.enea.it/comunicati-e-news/archivio-anni/anno-2023/ambiente-inquinamento-al-via-il-progetto-airfresh-per-la-riforestazione-urbana.html.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ISOLE DI CALORE
L’inquinamento atmosferico e le isole di calore sono due dei principali problemi che affliggono le nostre città, costituendo una grave minaccia per la salute pubblica, poiché si ritiene che in Europa siano la causa di mezzo milione di decessi prematuri e di un costo complessivo che ammonta a circa 644 miliardi di euro. E il futuro non ci riserva buone notizie, infatti le stime ufficiali indicano un raddoppio dei decessi a causa dell’aria inquinata entro il 2050. Saranno soprattutto le città del Mediterraneo a fare le spese dell’effetto combinato dell’aumento di temperatura (+2-5°C su scala regionale e fino a +7 °C nelle città entro il 2100) e dell’inquinamento dell’aria, come già confermato dalle due ondate di calore e dai picchi di inquinamento registrati nell’estate del 2019 e, in generale, dal 2000 in avanti in tutto il continente.
CONSEGUENZE DELLE CRITICITÀ AMBIENTALI
«Le criticità ambientali che si sono verificate quell’estate hanno fatto crescere la consapevolezza delle autorità pubbliche sull’urgenza di mettere in campo misure di mitigazione e adattamento e, soprattutto, hanno aperto le porte alla sperimentazione di nuovi modi di pianificazione e gestione delle foreste periurbane, come dimostrano Milano con tre milioni di alberi piantati entro il 2030, il sud della Francia con un milione di nuovi alberi e il nostro progetto di riforestazione urbana», afferma lo stesso De Marco. Nel 2019 il 95% della popolazione di Firenze e di Aix-en-Provence è stata esposta a livelli di PM10, biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) oltre i limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità per la protezione della salute umana, provocando 167 morti premature nel capoluogo toscano e 73 nella città francese.
I CASI DI FIRENZE E AIX-EN-PROVENCE
In entrambi i centri urbani, inoltre, sono stati registrati rispettivamente 700 e 309 ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie. Negli ultimi venti anni la temperatura del capoluogo toscano si è alzata di 0,3-1,0 °C e questo aumento potrebbe arrivare a +1,5-3,7°C entro il 2100. Aix-en-Provence, invece, è la terza città più inquinata della Francia ed entro il 2100 la temperatura media annuale aumenterà di 1,9-4,6°C e fino a 5,7°C in estate (nell’estate del 2019 la temperatura è stata di + 3,5°C rispetto alle città vicine) [https://www.life-airfresh.eu/test_areas#frontrunner_cities]. «Una volta conclusa la fase di piantumazione degli alberi – conclude la ricercatrice dell’ENEA – inizieremo con le campagne di misurazione delle concentrazioni di inquinanti atmosferici e dei valori di temperatura e umidità, sia nelle aree riforestate sia in quelle limitrofe, per valutare l’efficacia della creazione dell’area».
I BENEFICI DELLA RIFORESTAZIONE URBANA
I risultati ottenuti permetteranno una messa a punto delle linee guida al fine di massimizzare i benefici ambientali e in termini di salute pubblica ottenuti dalla riforestazione urbana. Gli amministratori locali (e non soltanto loro) potranno così disporre di indicazioni concrete su piantumazione e manutenzione del verde, oltre a un’adeguata selezione di specie arboree adatte al proprio contesto urbano, per evitare il verificarsi di altre problematiche, quali il rilascio di composti organici volatili biogenici (BVOC), che portano alla formazione di ozono, all’aumento dei pollini causa di allergie e a ulteriori costi di potatura degli alberi. Insieme alle due città pilota per la parte sperimentale, il progetto Airfresh modellerà le concentrazioni di inquinanti anche a Zagabria (Croazia) e Napoli, allo scopo di ricavare informazioni relative a contesti urbani aventi condizioni geografiche e orografiche differenti.