GIUSTIZIA, antimafia. Rosario Livatino: la reliquia del giudice assassinato dalla mafia sarà in «Peregrinatio Beati Fidei et Justitiae Martyris»

Fino al prossimo 21 gennaio, presso il Comando Generale della Guardia di Finanza permarrà esposta la teca d’argento contenente la camicia impregnata di sangue che il magistrato indossava la mattina del 21 settembre 1990, giorno in cui venne ucciso dai sicari della stidda agrigentina mentre si recava al lavoro a bordo della propria auto, privo di scorta così da salvaguardare l'incolumità di altri innocenti.

La solenne Peregrinatio Beati Rosarii Livatino Fidei et Justitiae Martyris avrà dunque luogo ancora per alcuni giorni nella Capitale. Si tratta del pellegrinaggio dedicato alla memoria del magistrato Rosario Livatino, martire della lotta alla mafia e in seguito beatificato dalla Chiesa, una iniziativa assunta dall’Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani in Roma e dal Comitato Peregrinatio Beati Rosarii Livatino. Essa consiste nell’esposizione di una teca d’argento contenente la camicia impregnata di sangue, indumento che il magistrato indossava la mattina del 21 settembre 1990, giorno in cui venne ucciso dai sicari della stidda agrigentina mentre si recava al lavoro a bordo della propria autovettura, privo di scorta così da salvaguardare l’incolumità di altri innocenti.

LA RELIQUIA DEL «GIUDICE RAGAZZINO»

La reliquia del «giudice ragazzino» – così veniva chiamato Livatino -, che era originario di Canicattì, verrà accolta dalle sedi delle massime Istituzioni della Repubblica, dalla Camera dei Deputati alla Corte di Cassazione, dal Ministero della Giustizia al Comando Generale della Guardia di Finanza, oltreché da università, scuole superiori e parrocchie romane. L’evento è un’opportunità per la cittadinanza di onorare un modello di rettitudine, una persona che in vita seppe unire fede religiosa e legalità facendo del Codice penale e del Vangelo gli strumenti del proprio lavoro, divenendo dopo la sua prematura e drammatica scomparsa fonte di ispirazione per le giovani generazioni.

L’OSTENSIONE PRESSO IL COMANDO GENERALE

L’intenso programma del pellegrinaggio prevede che la reliquia, che ha lasciato la cattedrale di Agrigento la mattina dello scorso 13 gennaio ed è stata presa in custodia dalla Guardia di Finanza nella serata di ieri, venga esposta all’interno della chiesa di San Matteo Apostolo ed Evangelista nella caserma Generale Sante Laria in via Piave a Roma, sede del Comando Generale del Corpo, edificio di culto nel quale questa mattina è stata celebrata una messa in suffragio. In seguito, la sacra camicia riportante l’incisione cara al giudice «S.T.D.» (Sub tutela Dei), è stata esposta nel Salone d’Onore, dove, alla presenza del comandante generale Giuseppe Zafarana, delle superiori gerarchie e dell’arcivescovo Ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, ha avuto luogo il convegno “Livatino pellegrino di giustizia e di fede”, nel corso del quale è stato proiettato un video sul beato realizzato dal Centro studi Livatino. Al termine, la teca è stata riportata nella chiesa di San Matteo Apostolo ed Evangelista per l’ostensione, prima di lasciare definitivamente la caserma Sante Laria.

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