DIRITTI UMANI, Patrick Zaki. Roma concede la cittadinanza onoraria allo studente egiziano

Il giovane, che fino al momento dell’arresto al Cairo era studente presso l’università di Bologna, si trova ancora sotto processo nel suo paese di orgine. L’importante significato (e la funzione) di un gesto simbolico come questo

L’Assemblea capitolina con voto unanime ha conferito la cittadinanza onoraria di Roma a Patrick Zaki, il giovane egiziano studente all’università di Bologna fino al momento del suo arresto, avvenuto al momento dell’arrivo all’aeroporto del Cairo. Da allora è rimasto detenuto per quasi due anni sulla base dell’accusa di “diffusione di notizie false” e liberato dopo una lunga serie manifestazioni di solidarietà svoltesi in Italia.

ZAKI AL TELEFONO CON L’ASSEMBLEA CAPITOLINA

La presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, che oggi in Aula ha parlato al telefono col giovane italo-egiziano, ha sottolineato come la storia di Patrick Zaki sia «simbolo e stimolo per difendere ogni giorno la libertà, un diritto che è fondamento di democrazia e uguaglianza». Ella ha quindi aggiunto che «è stata una grande emozione poterlo avere collegato con noi telefonicamente e sentire la sua voce nel corso della seduta dell’Assemblea capitolina. Patrick purtroppo è ancora oppresso dalle accuse di un processo che tutti ci auguriamo possa presto concludersi con la definitiva assoluzione. Speriamo possa tornare quanto prima a studiare in Italia e a portare avanti il suo impegno per un mondo migliore. Roma, città aperta e capitale d’Italia, lo aspetta. Ringrazio il sindaco Roberto Gualtieri e tutti i colleghi consiglieri per aver condiviso questa importante iniziativa».

MANCANZA DI LIBERTÀ IN IRAN

Ad avviso del capogruppo in Campidoglio di Demos, Paolo Ciani, «abbiamo approvato all’unanimità la cittadinanza onoraria di Roma Capitale a Patrick Zaki, un atto profondamente importante oggi per la nostra città. Riconoscendo la cittadinanza a Patrick, un ragazzo ormai trentenne che per il suo impegno e per le sue scelte, anche politiche, ha subito ventidue mesi di prigionia, 699 giorni privato della libertà. È un atto che non vuole essere solo di memoria ma soprattutto di impegno per i diritti umani nel mondo perché in tanti paesi ancora non si può affermare liberamente il proprio pensiero: è la realtà di tanti e troppi giovani, pensiamo alle vicende dolorose delle ragazze iraniane, delle tante persone incarcerate ingiustamente nel mondo in maniera punitiva».

A «CHE SERVE» CONFERIRE LA CITTADINANZA ONORARIA

Siamo da tempo impegnati nella mobilitazione delle coscienze per la salvaguardia dei diritti umani: a Villa Ada, su iniziativa dei giovani di Demos, dal maggio 2021 è affisso uno striscione aggiornato di giorno in giorno che ricorda l’ingiusta detenzione e le torture subite da Zaki, da un ragazzo punito per aver espresso il proprio pensiero e per aver goduto della libertà di informazione. Abbiamo conferito la cittadinanza onoraria di Roma Capitale a Patrick Zaki. La concessione della cittadinanza onoraria è un atto fondamentale, poiché fondamentale è il ruolo da essa svolto, che non è un dono, bensì qualcosa che dà i diritti, che permette di avere libertà fondamentali, come dimostra questa vicenda. Quindi è un grande atto per la città nella tutela dei diritti umani e nell’universalità che le appartiene».

ROMA IN PRIMA FILA NELLA LOTTA PER LA LIBERTÀ

Della medesima opinione anche Giorgio Trabucco, capogruppo della Lista Civica Gualtieri sindaco, che ha sottolineato come «l’aver conferito a Zaki la cittadinanza onoraria è un grande valore del quale possiamo essere orgogliosi. Si tratta certamente di un gesto simbolico, che però testimonia la nostra vicinanza, sia come amministratori che come cittadini di Roma, cioè quella di una città che deve dare l’esempio ed essere in prima fila nelle lotte per le libertà e la difesa dei diritti».

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