DIFESA, relazioni internazionali. Segredifesa al VII Comitato bilaterale italo-svizzero

La Commissione si inquadra nel complesso dei tradizionali rapporti tra i due Paesi, l’ultimo dei quali ha visto in ottobre scorso il ministro della Difesa elvetico, signora Viola Amherd, visitare il polo regionale trivalente F-35 FACO/MRO&U di Cameri

Ha avuto luogo il 25 novembre scorso nella base aerea di Emmen, nel cantone svizzero di Lucerna, il VII Comitato bilaterale Svizzera-Italia. Le delegazioni nazionali erano guidate, per l’Italia dal generale Luciano Portolano (segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti), per la Confederazione elvetica dal Martin Sonderegger (direttore degli armamenti) e da Toni Eder (segretario generale della Difesa e Protezione civile).

DIFESE MODERNE E ATTIVITÀ BILATERALI

I lavori sono iniziati con una visita degli ospiti nella nuovissima base aerea di Emmen, uno dei più importanti siti delle Forze armate svizzere che ospita diverse squadriglie di volo, le unità necessarie per il funzionamento e la manutenzione di un’ampia gamma di velivoli e sistemi, oltreché i velivoli della pattuglia acrobatica nazionale di Berna. In seguito, il dottor Sonderegger ha illustrato le caratteristiche organizzative di Armasuisse, che è il locale centro di competenza per gli acquisti, la tecnologia e gli immobili del Dipartimento federale della Difesa, della Protezione della popolazione e dello Sport (DDPS). Il generale Portolano ha ringraziato la delegazione del paese ospite, sottolineando come «le attività bilaterali portano a migliorare la comprensione reciproca tra i paesi, quindi, per delle forze armate moderne risulta essenziale essere in grado di interfacciarsi prontamente, scambiare o intercambiare informazioni, dati e materiali efficacemente e senza soluzione di continuità».

CONFRONTO NELLA TERZA DIMENSIONE

Il confronto è proseguito nella terza dimensione, con una prima presa di contatto concernente possibili sviluppi e collaborazione future nel settore dei velivoli ad ala rotante, da valutare eventualmente anche nella modalità Government-to-Government. La delegazione italiana ha prospettato una ipotesi che potrebbe rispondere alle esigenze proprie dell’aeronautica militare elvetica per quanto concerne la sostituzione degli elicotteri Super Puma attualmente in linea con quelli multiruolo AW101 o AW149 prodotti da Leonardo Spa. In particolare, l’AW149 è una macchina medio multi-ruolo estremamente versatile che è stata realizzata sulla base delle esperienze maturate nei vari teatri operativi e ottimizzata per gli scenari attuali e futuri. È già stato scelto dalla Polonia ed in valutazione nel Regno Unito per la sostituzione dei Puma britannici.

DINAMICHE E SCENARI

La delegazione svizzera ha espresso interesse riguardo allo specifico tema, rimandando a un prossimo tavolo tecnico gli eventuali approfondimenti sulle diverse opzioni. Nel pomeriggio, il dottor Eder ha tra l’altro auspicato che i rapporti tra i due Paesi confinanti possano essere approfonditi con mutua soddisfazione. Dal canto suo, il generale Portolano ha sottolineato alcuni effetti sulla Difesa e sull’industria nazionale derivanti dall’attuale contesto geostrategico internazionale e la derivante necessità di un lavoro di analisi continua per l’area tecnico-amministrativa, al fine di determinare gli effetti strategico-operativi sul sistema difesa, inteso come Difesa e relativo comparto industriale. Egli ha quindi definito compiutamente le azioni e le priorità sulle quali indirizzare l’operato nazionale. Le parti si sono trovate d’accordo sulle attuali dinamiche internazionali, che si inseriscono in un quadro generale già contraddistinto da sfide e minacce derivanti dallo sviluppo demografico e dai flussi migratori, oltreché dai mutamenti climatici, la fragilità degli Stati, le tensioni etnico-religiose e dal terrorismo. Hanno ricevuto particolare attenzione l’aggressione russa all’Ucraina, la crisi energetica e quella finanziaria, la situazione nei Balcani e la situazione in atto nel fianco sud dell’Europa e dell’Alleanza Atlantica.

CACCIA F-35A PER LA SVIZZERA

A seguire, le delegazioni si sono confrontate sul tema delle opportunità offerte dal polo piemontese di Cameri per soddisfare le esigenze della Svizzera di dotarsi di trentasei caccia di quinta generazione F-35A, allo scopo di rinnovare (possibilmente entro il 2030) la linea di F/A-18 Hornet ed F-5 Tiger oggi ancora in servizio. Portolano ha dunque rinnovato la disponibilità italiana a porre a disposizione la preziosa esperienza accumulata nel programma, onde facilitare il celere soddisfacimento delle specifiche esigenze di Berna, in aderenza agli standard internazionali e di protezione della tecnologia che il citato programma di sviluppo del caccia di quinta generazione regolano. L’alto ufficiale italiano ha altresì sottolineato l’importanza del polo regionale trivalente di Cameri per l’area euro-mediterranea, rammentando come lo stabilimento situato in provincia di Novara sia una delle due realtà al mondo al di fuori dagli Stati Uniti d’America (l’altra è in Giappone) e unica in Europa dove vengono assemblati i velivoli destinati alle aeronautiche militari di Italia e Olanda, luogo dove vengono per altro effettuate le ispezioni e gli aggiornamenti maggiormente significativi per gli alti Paesi europei.

IL POLO INDUSTRIALE AEROSPAZIALE DI CAMERI

Sempre a Cameri si producono inoltre un terzo degli assiemi alari per l’intera esigenza del Programma internazionale. In chiusura della VII Bilaterale sono state esaminate le possibili attività di cooperazione nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica per la Difesa. Entrambe le parti hanno convenuto sulla rilevanza strategica del settore attivato e sostenuto dalle esigenze e dal dinamismo del comparto aerospaziale, Difesa e sicurezza. Esso genera impieghi a larga diffusione anche nelle applicazioni civili, fungendo così da volano per il progresso economico e sociale della collettività. A tal fine, si è convenuto di avviare un preliminare scambio di informazioni, finalizzato alla possibile stipula di una specifica intesa tecnica. Nel salutarsi, le delegazioni si sono date appuntamento a Roma nel giugno 2023, per la VIII Commissione bilaterale Italia-Svizzera.

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