TERRORISMO, Istanbul. (Probabile) attentatrice suicida in una via del quartiere di Taksim, sulla sponda europea della città: almeno sei i morti e più di ottanta i feriti

L'esplosione ha avuto luogo alle ore 16:20 (le 14:20 in Italia) nella trafficata zona dello shopping di Beyoğlu Istiklal Street, una delle arterie principali della città, situata nel quartiere di Taksim, situato sulla sponda europea di Istanbul. In particolare, l’esplosione si è verificata nei pressi di una panchina della fermata del caratteristico tram che attraversa quel quartiere, a poche decine di metri dall’imboccatura della zona pedonale

L’esplosione ha avuto luogo alle ore 16:20 (le 14:20 in Italia) nella trafficata zona dello shopping di Beyoğlu Istiklal Street, una delle arterie principali della città, situata nel quartiere di Taksim, situato sulla sponda europea di Istanbul. In particolare, l’esplosione si è verificata nei pressi di una panchina della fermata del caratteristico tram che attraversa quel quartiere, a poche decine di metri dall’imboccatura della zona pedonale. Le autorità di Ankara ritengono che si sia trattato di un attentato suicida compiuto da una donna, questa ipotesi era stata ventilata dapprima anticipato dal presidente Recep Tayyip Erdoğan e, in seguito, esplorata anche dal vicepresidente Fuat Oktay.

IL BILANCIO DELL’ATTENTATO

L’esplosione è stata molto forte e ha provocato l’apertura di un cratere nel piano stradale, mentre il bilancio dell’attentato terroristico ammonta almeno a sei morte e a oltre ottanta feriti, tra di essi non risulterebbero cittadini italiani. Erdoğan ha definito l’azione terroristica «un vile attentato» e ha assicurato alla popolazione turca che «i responsabili di esso verranno puniti come meritano». Nel frattempo, però, il Consiglio supremo della radio e televisione di Turchia (Rtuk) ha reso noto che tutti i mezzi di comunicazione era stato imposto un divieto temporaneo di trasmissione di informazioni relative all’attentato, eccetto quelle diffuse o autorizzate ufficialmente dalle autorità, motivandolo con «ragioni di sicurezza».

LIMITAZIONI A MEDIA E SOCIAL NETWORK

Riscontrate inoltre nel paese limitazioni e rallentamenti nell’utilizzo di Internet e dei social network maggiormente frequentati dagli internauti, come Twitter, Facebook e Instagram e altri social media. L’attentato è stato compiuto grossomodo nel medesimo luogo nel quale nel 2016 un altro terrorista suicida si fece esplodere davanti all’ufficio del governatore distrettuale, provocando la morte di cinque persone il ferimento di trentasei, tra i quali dodici turisti stranieri. Allora il ministero dell’interno turco attribuì la responsabilità dell’azione criminale ai jihadisti dell’Isis. Per le organizzazione terroristiche colpire luoghi frequentati da turisti stranieri è parte della loro strategia, poiché, ovviamente, la morte e il ferimento di essi accende molti più riflettori e telecamere dei media sull’evento mortifero a livello internazionale.

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