ASIA, militare. La Cina Popolare lancia la terza componente della sua stazione orbitante

Le crescenti capacità di Pechino in campo spaziale sono state evidenziate in una recente analisi strategica del Pentagono

A recare in orbita il modulo scientifico sino-popolare Mengtiang è stato un razzo Lunga Marcia 5B Y4, vettore lanciato il 31 ottobre scorso da una rampa del centro spaziale di Wenchang, situato nella provincia meridionale dello Hainan.

LA STAZIONE SPAZIALE PERMANENTE TIANGONG

Il modulo costituisce il terzo e ultimo elemento della stazione spaziale permanente Tiangong, coronamento di uno sforzo decennale profuso da Pechino al fine di disporre di una costante presenza in orbita nello spazio di un team di scienziati e tecnici, un ulteriore passo in avanti compiuto dalla Repubblica popolare cinese nella competizione strategica con gli Stati Uniti d’America. «Un programma che – come in seguito sottolineato da Ni Lexiong, docente presso l’Università di scienze politiche e giurisprudenza di Shanghai -, in ragione dei suoi stretti addentellati di natura militare, fornisce un importante impulso alla modernizzazione delle forze armate nazionali».

I TRE MODULI ORBITANTI CINESI

Mengtian (che significa «Sogno Celeste») assieme a Wentian, l’altro modulo spaziale messo precedentemente in orbita, dopo tredici ore di volo si dovrebbe essere collegato al modulo centrale Tianhe, quello in cui vivono e lavorano i cosmonauti cinesi (due maschi e una femmina), per formare il complesso denominato Tiangong (Palazzo celeste). Si tratta di Chen Dong, Cai Xuzhe e Liu Yang, inviati nello spazio ​​all’inizio di giugno per trascorrere a bordo della stazione spaziale un periodo di sei mesi, durante il quale dovranno occuparsi del completamento della fase di assemblaggio del complesso, effettuando uscite nello spazio e una serie di esperimenti scientifici.

IN ATTESA DEL PROSSIMO TEAM

Essi attendono l’arrivo di un’ulteriore navicella priva di equipaggio, la Tianzhou, che preparerà il terreno per l’arrivo di un altro team probabilmente in dicembre, quando dunque gli equipaggi si sovrapporrebbero per un breve periodo, poiché Tiangong offre uno spazio sufficiente a ospitare sei cosmonauti. Mengtian, che pesa circa venti tonnellate, è lunga quasi diciotto metri e ha un un diametro di 4,2 metri, è stata concepita per l’effettuazione di esperimenti scientifici a gravità zero. Essa è dotata di una camera stagna per l’esposizione al vuoto dello spazio e un piccolo braccio robotico in grado di sostenere carichi extraveicolari.

TRENTA ANNI DI PROGRAMMA SPAZIALE CINESE

All’interno di Wentian, struttura pesante ventitré tonnellate (quindi la più pesante rispetto a qualsiasi altra stazione spaziale a modulo singolo attualmente in orbita), hanno luogo esperimenti scientifici e biologici. Il prossimo anno la Cina Popolare prevede di lanciare il telescopio spaziale Xuntian, che sebbene non faccia parte di Tiangong, orbiterà in sequenza con quella stazione e potrà attraccare occasionalmente a essa a scopi manutentivi. Complessivamente, il volume interno pressurizzato della stazione ammonterà a circa 110 metri cubi. Nel 2023 il programma spaziale con equipaggio di Pechino compirà tre decenni, esso viene gestito dall’Esercito popolare di liberazione (le forze armate della Cina comunista). Al riguardo va ricordato che gli Usa hanno escluso la Cina Popolare dalla stazione spaziale internazionale a causa dei risvolti di natura militare ricavati da quest’ultimo dagli scienziati cinesi.

I PROGRESSI DI PECHINO ALLARMANO WASHINGTON

La Repubblica popolare cinese ha ottenuto dei successi anche dalle sue missioni spaziali senza equipaggio, come ad esempio il programma di esplorazione lunare che ha fatto ricorso del rover Yutu 2, che ha inviato sulla Terra le immagini del lato meno esplorato del satellite terrestre. Lo scorso anno la NASA ha accusato Pechino di non aver soddisfatto gli standard internazionali vigenti in materia di detriti spaziali, poiché parti di un razzo cinese sono precipitate nell’Oceano Indiano. Ovviamente, il Pentagono nell’elaborazione della propria strategia difensiva contempla accuratamente le attività svolte nel settore dai cinesi e i progressi da essi ottenuti.

SPAZIO E GUERRA MULTIDIMENSIONALE

Gli ambienti della Difesa statunitense ritengono che, oltre a incrementare il livello capacitivo del proprio strumento bellico convenzionale, Pechino stia contestualmente progredendo molto rapidamente nell’integrazione delle sue capacità di guerra spaziale, informatica, elettronica e informatica, allo scopo di efficientare l’approccio olistico alla guerra multidimensionale e distribuita.

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