SPETTACOLI, teatro. Roma: prende avvio la stagione 2022-23 del Teatro Arcobaleno

I trent’anni di attività di un palcoscenico dove sono stati rappresentati classici e intelligenti quanto ironiche rivisitazioni di essi

Il Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico), riconosciuto dal Ministero della Cultura e la Compagnia Castalia, considerata una delle compagnie teatrali più prestigiose nell’allestimento di opere classiche, insieme al loro direttore artistico, Vincenzo Zingaro, festeggiano tranta anni di attività. Un progetto unico, dedicato ai classici, che si è fortemente distinto in campo nazionale, ottenendo importanti riconoscimenti e riuscendo a coinvolgere centinaia di migliaia di giovani. Un progetto animato da una “meravigliosa visione”, che ha sempre creduto nel Teatro come un luogo magico, di consapevolezza e di rigenerazione, fondamentale per la società; un luogo speciale, dove ciascuno ha l’opportunità di affrancarsi dall’omologazione, di ritrovare la propria identità e, al tempo stesso, di sperimentare nuovi orizzonti. Ripartire dalle nostre radici, dall’eredità del mondo classico è stato illuminante. In quell’eredità abbiamo cercato stimoli e risposte per immaginare un mondo nuovo, liberi da mode e pregiudizi.

STAGIONE 2022-23

La stagione 2022-23 prenderà avvio il 21 ottobre 2022 e si concluderà il 7 maggio 2023, apre quindi con la consapevolezza che proprio in un momento storico difficile come questo, sia più che mai necessario continuare a seguire la visione attraverso una linea artistica consolidata nel corso della lunga attività. Gli spettacoli in cartellone affronteranno, come sempre, pagine straordinarie del teatro e della letteratura, portate in scena da grandi interpreti e da giovani artisti di comprovata qualità, in un’alternanza che, nella sua molteplicità di linguaggi e nella sua diversa sensibilità generazionale, offre una visione nuova ed originale dei classici, attraverso chiavi espressive particolarmente coinvolgenti ed emozionanti anche per i più giovani.

IL MULTIFORME UNIVERSO DI LUIGI PIRANDELLO

In programmazione dal 21 al 30 ottobre lo spettacolo, Centomila, uno, nessuno (La curiosa storia di Luigi Pirandello), scritto e diretto da Giuseppe Argirò, con Giuseppe Pambieri, straordinario attore, depositario di una prestigiosa tradizione teatrale, in un viaggio ironico e appassionato nel multiforme universo di Luigi Pirandello. Un ritratto inedito del grande scrittore, disegnato attraverso le figure più significative della sua vita, le sue opere, il suo pensiero. Una riflessione umoristica sull’uomo del Novecento, a cui solo la scena può dare voce. Lo spettacolo racconta gli aspetti meno visitati dell’esistenza di Pirandello: dai tumultuosi anni giovanili e dal rapporto conflittuale con il padre, al soggiorno tedesco e agli amori, specchio di una personalità complessa e tormentata. Una drammaturgia che rivela l’uomo Pirandello attraverso le parole dei suoi personaggi, facendoceli rivivere più attuali che mai: da Il fu Mattia Pascal ai Sei personaggi in cerca d’autore, dall’Enrico IV a Non si sa Come, fino a L’uomo dal fiore in bocca.

AGAMENNONE

Dall’11 al 27 novembre, Massimo Venturiello, grande interprete del Teatro italiano, dirige ed interpreta un nuovo allestimento della tragedia Agamennone, nella potente versione di Ghiannis Ritsos, considerato uno dei più grandi poeti greci del ventesimo secolo, in uno spettacolo di grande impatto emotivo. In scena con Venturiello, Carlotta Procino, Carolina Sisto, Carmine Cacciola, Davide Montalbano, Francesco Nuzzi, Giacomo Rasetti. Partendo da Eschilo, Ritsos, perseguitato per le sue idee progressiste, compie un lavoro di modernizzazione, evidenziando nuove prospettive nelle azioni dei protagonisti. Agamennone, nostro contemporaneo, la cui nota arroganza ha ora ceduto il passo a una dolente umanità, riflette sulle conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del destino, sul senso della Storia.

IFIGENIA IN AULIDE

Dal 9 al 18 dicembre, Ifigenia in Aulide di Euripide, nella versione italiana di Fabrizio Sinisi e la regia di Alessandro Machìa, con un interprete d’eccezione, Andrea Tidona (Nastro d’Argento come miglior attore nel film capolavoro La meglio gioventù) e con Alessandra Fallucchi, Carolina Vecchia, Roberto Turchetta. Un’opera in cui gli dèi di fatto non ci sono più e il tragico sembra sfarinarsi per assenza di eroi che in Euripide sono solo uomini lacerati, deboli, mutevoli, che agiscono in base ai loro desideri e alle loro paure, lontani dal modello omerico e da quello eschileo. Svetta su tutti Ifigenia, fanciulla fragile, che diviene eroina capace di sacrificarsi per la salvezza e la vittoria dei Greci, superando tutte le altre eroine di Euripide e, nella sua tenerezza, riuscendo a parlare meravigliosamente al nostro cuore.

DA CARUSO A BROADWAY

Dal 30 dicembre al 15 gennaio, con una serata Speciale Capodanno il 31 dicembre, lo spettacolo, Da Caruso a Broadway, di Francesca Capua, regia Mariella Guarnera con cast in via di definizione. Uno spettacolo musicale sulla vita del mito Enrico Caruso, il più grande tenore di tutti i tempi, precursore del belcanto, che spaziò dalla lirica, alla canzone napoletana, fino ad approdare “idealmente” al magico mondo di Broadway, la celebre strada di New York, nei cui teatri hanno preso vita musical di fama mondiale.

IL VANTONE, BRIOSA MESSINSCENA DEL MILES GLORIOSUS DI PLAUTO

Dal 20 al 29 gennaio, in occasione del centesimo anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini, dopo il debutto estivo nei teatri antichi, approda al Teatro Arcobaleno Il vantone, briosa messinscena della celebre rielaborazione del Miles Gloriosus di T. M. Plauto, scritta in versi da Pasolini, regia di Nicasio Anzelmo, con Domenico Pantano, Nicolò Giacalone, Monica Guazzini, Paolo Ricchi, Fatima Romina Ali, Giacomo Mattia, Anna Lisa Amodio, Claudia Salvatore. Pasolini dipinge uno stralcio di società degli anni ‘60, radicata in una periferia degradata, ai margini dei della città di Roma. Una rielaborazione che disegna una umanità “di confine” in ogni senso. In questo allestimento, il regista ha cercato di indagare quell’umanità colorata e variegata tanto cara sia a Plauto che a Pasolini, senza abbandonare la natura farsesca e ridanciana che si sviluppa attorno ai due protagonisti della commedia, Pirgopolinice e Palestrione (padrone e servo). I pilastri plautini sono ben radicati nella tessitura drammaturgica di Pasolini, in cui gli intrighi amorosi e le beffe dei servi fanno da perno a tutta l’azione, disegnando un’umanità bislacca, in cui ognuno agisce solo per il suo tornaconto.

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Dal 3 al 19 febbraio, Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare, regia Francesco Polizzi, con Francesco Polizzi, Talia Donato, Benedetta Nicoletti, Andrea Lami, Vincenzo Iantorno, Chiara Bocci. Una delle commedie più famose di Shakespeare, sicuramente la più affascinante ed onirica. Un vero miracolo teatrale, in cui le parole del grande drammaturgo ci deliziano con le baruffe amorose di tre coppie d’innamorati condotti in un vortice farsesco, iniziando gli spettatori ai misteri esoterici dell’amore, all’irrealtà del mondo e del senso comune e alla superiore verità del mondo dei sogni. Da una parte la città, luogo della legge e del conformismo; dall’altra il bosco, luogo simbolico del dionisiaco, dove governa la libera passione. Affinché i due mondi possano riconciliarsi e si possa giungere all’agognato lieto fine, si dovrà passare per il culmine del caos e della disarmonia.

LE BACCANTI

Dal 24 febbraio al 5 marzo, la straordinaria interprete Francesca Benedetti ritorna al Teatro Arcobaleno, accanto alle bravissime Micol Pambieri e Silvia Siravo, in una delle tragedie più controverse di Euripide, Le baccanti. Protagonista è il dio stesso del Teatro, Dioniso. Punto centrale della tragedia il contrasto tra il dio Dioniso e il re Penteo: da una parte il dio che rappresenta l’inconscio, che rende l’aspetto irrazionale il fulcro del suo culto; dall’altra, il sovrano che rifiuta di accettare l’esistenza dell’irrazionale, non riconoscendo la natura divina di Dioniso. La tragedia è il racconto di una società in declino che non ha più difese culturali per distinguere le tentazioni seducenti di un’irresponsabilità sociale da un vivere assennato. Il culto della personalità, incarnato dalla figura di Dioniso, rappresenta il corto circuito epocale che attraversa ogni tempo e declina ogni despotismo. Un allestimento attualissimo, dove la scena diviene “stanza della tortura” e il dio del massacro, agisce indisturbato.

IL CANTO DELL’USIGNOLO

Dal 10 al 12 marzo, uno dei più grandi maestri della scena italiana di tutti i tempi Glauco Mauri, insieme a Roberto Sturno, con Il canto dell’usignolo, poesia e teatro di William Shakespeare. Un omaggio al grande poeta inglese, genio della cultura europea, che da quattrocento anni ci parla dell’essere umano nella sua essenza. Un’occasione imperdibile di rivivere le pagine più belle di Shakespeare, dai Sonetti, a Enrico V, da Come vi piace a Macbeth, da Riccardo II a Timone d’Atene, da Giulio Cesare a Re Lear e alla magia di Prospero de La tempesta. Una serata magica che prende il titolo da una favola del Lessing, in cui un pastore invita un usignolo, sopraffatto dall’assordante gracidare delle rane, a non smettere di cantare. È la metafora di una necessità: quella di non permettere che il chiasso e la volgarità che ci circondano possano privarci della bellezza e della melodia. È l’invito a chiunque abbia il dono di “cantare”, di levare alto un canto di poesia e di umanità.

LE NUVOLE DI ARISTOFANE

Dal 17 marzo al 2 aprile, in occasione del trentesimo anniversario della sua nascita, la compagnia Castalia, riconosciuta come una delle Compagnie Teatrali più prestigiose nella messinscena di opere classiche, riporta in scena il capolavoro della commedia classica Le nuvole di Aristofane, in una storica edizione con la regia di Vincenzo Zingaro, considerata da insigni studiosi come una delle più significative rappresentazioni del testo di Aristofane. In scena Fabrizio Passerini, Ugo Cardinali, Rocco Militano, Piero Sarpa, Annalena Lombardi, Laura De Angelis, Carmen Landolfi. Lo spettacolo inaugurò, nel 1992, la nascita dell’importante percorso di rivisitazione del Teatro Classico che Vincenzo Zingaro, alla guida della Compagnia Castalia, porta avanti da 30 anni, riscuotendo uno straordinario successo di pubblico e di critica, al Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico) e nell’ambito di rinomati Festival (Ostia Antica, Taormina, Paestum, Pompei, Segesta, Ferento, Teatri di Pietra, Leuciana, Venosa, Avella, Pietrabbondante, Formia e tanti altri). Questa messinscena, inserita dall’Università di Roma “La Sapienza” nel progetto internazionale “Il Teatro Classico Oggi”, offre un’occasione unica per immergersi nel meraviglioso mondo della Commedia attica antica (la prima forma di commedia del teatro occidentale), di cui il regista ha recuperato lo spirito più autentico, grazie all’uso delle maschere, create dal celebre Rino Carboni Studio (di ricordiamo il magnifico sodalizio con Fellini). Lo spettacolo, di grande impatto, divertente e suggestivo, avvolge gli spettatori in un’atmosfera magica, proiettandoli nell’animato fermento culturale dell’Atene del V secolo a. C., tra satira graffiante e l’incantesimo di un mondo fantastico e stravagante, in cui al divertimento si accompagna l’occasione per riflettere su importanti temi sociali.

EPIDICUS

Dal 14 al 23 aprile Epidicus (La commedia del doppio imbroglio) di T. M. Plauto, regia Cinzia Maccagnano, con Marco Simeoli, Cesare Biondolillo, Luna Marongiu, Salvatore Riggi, Mariano Viggiano, Ginevra Di Marco, Gaia Bevilacqua. Marco Simeoli è il brillante protagonista di Epidicus, una delle ultime commedie scritte da Plauto, che racchiude tutti gli ingredienti del suo Teatro. A guidare l’azione è Epidico, abile servitore, che ordisce trame continue per favorire gli incontri amorosi del suo giovane padrone. Un susseguirsi d’inganni e situazioni paradossali, in una trama fatta di innamoramenti e ripensamenti, di raggiri e macchinazioni a danno del padrone e spiritose invenzioni a beneficio del servo. Una carrellata di personaggi tipici (il soldato, la suonatrice, l’adolescente, il vecchio, l’amante, ecc.), resa attraverso la rotazione di attori per più personaggi; una giostra esilarante, paradigma del mondo plautino, con le sue maschere vivaci e popolari, che trascinano lo spettatore in un vortice di situazioni, fino alla conclusione, anche questa tipicamente plautina, in cui il servo riuscirà a farla franca e a conquistare la libertà.

OMERO E VIRGILIO

A chiudere la stagione, dal 28 aprile al 7 maggio, sarà Èpos da Iliade, Odissea ed Eneide di Omero e Virgilio, diretto e interpretato da Vincenzo Zingaro e con Anna Lisa Amodio, Sina Sebastiani, Piero Sarpa, Giovanni Zappalorto, tastiere, Debora Guerrini, tastiere, Francesca Salandri, flauti e Rodolfo Demontis, percussioni. Dopo lo straordinario successo ottenuto ai Fori Imperiali, Vincenzo Zingaro riporta in scena Èpos, un suo cavallo di battaglia che fa parte dell’avvincente ed originale percorso di spettacoli-concerto sui grandi classici della letteratura, che porta avanti da anni. Coadiuvato da un ensemble di attori e musicisti, egli condurrà il pubblico in un viaggio nell’appassionante mondo dell’EPICA, facendoci rivivere, come in un film, le gesta di celebri eroi che hanno animato da sempre la fantasia di tutti: Ettore, Achille, Ulisse, Enea, uomini in bilico fra ideale e reale, fra sentimento e ragione, fra bene e male, che incarnano aspetti universali delle nostre esistenze, passioni e tormenti che ognuno di noi non può non riconoscere come propri. Uno spettacolo travolgente, immersivo, in cui la parola e la musica si fondono, dando vita a un grande viaggio dell’anima.

INFO

Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico)

Via Francesco Redi, 1/A Roma

064402719

0644248154

info@teatroarcobaleno.it

www.teatroarcobaleno.it

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