MODA, imprese. Confindustria: il settore può essere il traino dell’economia italiana, ma risulterà fondamentale il supporto del governo

L’eccezionale incremento dei costi di materie prime ed energia mette in ginocchio il settore riducendo in maniera drastica gli utili, questo nonostante si sia registrato un aumento del fatturato nel primo semestre dell’anno in corso

Milano, 12 ottobre 2022 – Confindustria Moda, federazione che riunisce le associazioni SMI (Sistema Moda Italia), Assocalzaturifici (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani), Assopellettieri (Associazione italiana pellettieri), AIP (Associazione Italiana Pellicceria), ANFAO (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici), Federorafi (Federazione Nazionale Orafi Argentieri Gioiellieri Fabbricanti) e UNIC – Concerie Italiane, esprime forte preoccupazione per la tenuta della filiera e delle imprese che rappresenta in questo contesto di crisi energetica. Per voce del suo presidente, Ercole Botto Poala, essa rappresenta quindi una serie di tematiche sulle quali richiede un intervento rapido e deciso delle Istituzioni governative.

UNA SFIDA COMPLESSA CHE RICHIEDE UN SOSTEGNO

«La sfida che abbiamo davanti è sicuramente fra le più complesse mai viste – afferma al riguardo Botto Poala -, il settore che Confindustria Moda rappresenta con tutte le associazioni confederate è una risorsa che deve essere valorizzata al fine di garantire una crescita economica di tutto il sistema-paese nei prossimi anni. Le richieste che facciamo al governo che si insedierà a breve vanno nell’ottica di concentrare la spesa su azioni in grado di garantire un ritorno economico strategico per tutta l’Italia. Da Nord a Sud, infatti, i nostri distretti ricoprono tutto il territorio nazionale e, se posti nelle condizioni di operare adeguatamente, costituiranno un motore per lo sviluppo inclusivo dell’intero Paese».

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