ENERGIA, reti elettriche. Tyrrenian Link, tratta Est: il MiTe autorizza Terna alla realizzazione dell’elettrodotto sottomarino

Il segmento porrà in collegamento Campania e Sicilia. Si tratta di un’opera che richiederà un investimento di 3,7 miliardi di euro. Consentirà una migliore integrazione delle fonti rinnovabili e un importante impulso alla transizione energetica. La tratta dovrebbe essere attiva a partire dal 2025

È stato emanato dal Ministero della Transizione ecologica (MiTe) il decreto autorizzativo alla realizzazione del Tyrrhenian Link – Ramo Est, la tratta dell’elettrodotto sottomarino di Terna che collega Campania e Sicilia.

IMPORTANTE OPERA INFRASTRUTTURALE

Considerata la rilevanza strategica dell’opera, che risulta essere uno dei principali interventi infrastrutturali nel Paese e fondamentale per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale, l’iter autorizzativo è stato completato in tempi record, sono infatti trascorsi undici mesi tra l’avvio del procedimento e l’approvazione del progetto definitivo da parte del MiTe; ciò è stato possibile grazie all’intenso lavoro di progettazione partecipata preventiva a esso, effettuata con tutti gli enti locali e con la cittadinanza. La sua realizzazione richiederà da parte di Terna un investimento nei prossimi anni di 3,7 miliardi di euro, mentre dai lavori verranno interessate 250 imprese. La nuova infrastruttura consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili, che sono in costante aumento. Inoltre, il Tyrrhenian Link avrà un ruolo decisivo nel miglioramento dell’affidabilità della rete e dell’intero sistema elettrico contribuendo alla sua sicurezza e adeguatezza.

INTERCONNESSIONE ALL’AVANGUARDIA

«L’autorizzazione da parte del Ministero della Transizione Ecologica è un passaggio fondamentale per la realizzazione di un’opera di primaria importanza per l’intero sistema elettrico italiano – ha al riguardo dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna –, poiché questa infrastruttura consentirà di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, oggi ancora più determinanti per l’indipendenza energetica del nostro Paese e per ridurre il costo dell’energia in bolletta. La rapidità con cui questa fase del procedimento si è conclusa conferma l’impegno messo in campo per il raggiungimento dell’obiettivo comune». La nuova interconnessione è un progetto all’avanguardia che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine, rispettivamente una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna, per un totale di 950 chilometri di collegamento a 1.000 MW in corrente continua.

DUE LINEE ELETTRICHE SOTTOMARINE

Lunga complessivamente 480 chilometri, la tratta Est unisce l’approdo siciliano di Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (in provincia di Palermo), a Torre Tuscia Magazzeno, situata nel Comune di Battipaglia, nel Salernitano. L’approdo dei cavi marini sarà realizzato con la tecnica dell’horizontal directional drilling, che consente di evitare scavi a cielo aperto sulle spiagge. Il progetto autorizzato prevede la realizzazione di una stazione di conversione a Eboli (nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo), collegata all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno da un elettrodotto in cavo interrato di 15 chilometri che percorrerà strade esistenti senza alterare ambiente e paesaggio. Anche la stazione di smistamento sorgerà ad Eboli: grazie a una mirata scelta tecnologica di Terna (la stazione sarà realizzata in GIS) sarà possibile utilizzare la metà della superficie inizialmente prevista dal progetto.

L’OPERA SARÀ ATTIVA ALLA FINE DEL 2025

Per quanto riguarda invece la Sicilia, la stazione di conversione sorgerà a Termini Imerese, in località Caracoli, e sarà collegata all’approdo di Fiumetorto con un percorso in cavo interrato di circa 10 chilometri. In aggiunta, sarà realizzata una nuova sezione a 380 kV all’interno dell’esistente stazione di Caracoli. L’opera sarà a regime nella sua interezza nel 2028, con il primo cavo (quello relativo al Ramo Est) che sarà attivo già a partire dalla fine del 2025.

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