SPETTACOLI, estate 2022. Francesca Reggiani al Castello di Santa Severa con “Gatta morta”

Domani, giovedì 18 agosto alle ore 21:00, uno «one-woman-show» di novanta minuti scritto da lei stessa insieme a Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, rappresenterà sulla scena attualità, costume, informazione e politica con la consueta verve comica e incandescente che è cifra distintiva dell’attrice romana

Sotto il Cielo del Castello di Santa Severa, rassegna promossa dalla Regione Lazio e organizzata dalla società regionale LazioCrea in collaborazione con ATCL (Circuito Multidisciplinare del Lazio), presenta, giovedì 18 agosto alle ore 21:00, Francesca Reggiani. “Gatta Morta” è il titolo dello spettacolo che la nota comica porterà sul palco del Castello di Santa Severa, dove si stagliano come protagoniste su tutte le pari opportunità, che spesso non sono né tanto pari e neppure opportune. L’ultimo lavoro di Reggiani, uno one-woman-show della durata di novanta minuti scritto da lei stessa insieme a Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, rappresenterà sulla scena attualità, costume, informazione e politica con la consueta verve comica e incandescente che è cifra distintiva dell’attrice romana.

UNO «ONE-WOMAN-SHOW» COMICO E INCANDESCENTE

Tra brucianti monologhi e ciniche riflessioni, sfilano sul palco nuovi personaggi come Ilaria Capua, «perché senza virologi oggi non c’è show», e interpretazioni ormai familiari come Concita De Gregorio in quota al giornalismo, Vittorino Andreoli, psichiatra che ci aiuterà a capire i tempi che viviamo. Accanto a loro, star del circo mediatico e seducenti ministri della provvidenza, tutti uniti e vaccinati per spiegare la vita al tempo della pandemia.

TEATRO COME TERAPIA ALLE SABBIE MOBILI DI QUESTI TEMPI

Francesca Reggiani prende come pretesto la caratteristica principale della gatta morta, ovvero la capacità di manipolare gli altri, per alzare il sipario su un diario di quotidiane follie e raccontare l’incerto confine tra vero e falso, sentimenti e risentimenti, buoni visi e cattivi giochi e vivere il teatro come terapia alle sabbie mobili del nostro tempo. Un’abile fotografia dell’oggi scattata per ritrovarsi con un sorriso, o meglio, una fragorosa risata.

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