MEDIA, giornalismo. La scomparsa di Eugenio Scalfari

Laico di orientamento socialista-liberale fondò il settimanale “l’Espresso” e il quotidiano “la Repubblica”. Era nato novantotto anni fa a Civitavecchia

Trascorse la propria giovinezza a Sanremo, dove al liceo classico ebbe come compagno di banco Italo Calvino – https://www.insidertrend.it/2021/12/23/cultura/cinema-documentari-lisola-di-calvino-proiettata-allo-spazio-scena-di-roma-lopera-del-regista-roberto-giannarelli-insidertrend-it-lo-ha-intervistato/ (A404). All’inizio della sua carriera scrisse su alcune riviste fasciste, dalle quali però in seguito ne venne espulso.

DAL MONDO DI PANNUNZIO ALL’EUROPEO DI BENEDETTI

Dopo la guerra, nei primi anni Cinquanta, passò a “Il Mondo” di Mario Pannunzio e  “l’Europeo” di Arrigo Benedetti, con il quale ultimo nel 1955 fondò “l’Espresso”, primo settimanale d’inchiesta pubblicato in Italia dove allo stesso tempo fu direttore amministrativo e collaboratore per l’economia, quindi, nel 1962 ne divenne direttore. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò principalmente alla scrittura, pubblicando tra l’latro un’autobiografia in occasione del compimento dei suoi novanta anni, che venne allegata al quotidiano la Repubblica.

INTERROGATIVI E RIFLESSIONI PROFONDE

Spesso al centro delle sue profonde riflessioni c’erano il rapporto tra sentimenti e ragione e il ruolo che il pensiero è in grado di esercitare nell’esistenza quotidiana dell’individuo, oltreché sulla religione e dio. Ateo, non mancò tuttavia di avere intense relazioni umane e intellettuali sia con  Papa Francesco che con il cardinale Carlo Maria Martini.

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