FINANZA, Vaticano. Palazzo di Londra: la Santa Sede ne finalizza la vendita

L’acquisizione dello stabile sito in Sloane Avenue è al centro di un controverso processo entro le Mura leonine

È stato venduto il palazzo sito in Sloane Avenue a Londra il cui acquisto è al centro dell’ultimo processo celebrato dalla Giustizia vaticana. La cessione è stata resa nota nella giornata di ieri mediante uno scarno comunicato diffuso dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica (APSA), cui nel frattempo era stata trasferita l’amministrazione della Segreteria di Stato. Il prezzo di vendita ammonta a 186 milioni di euro, questo a fronte dell’investimento iniziale pari a 200 milioni, che, tenuto conto della svalutazione recata anche dalla Brexit, operazione che dunque si configurerebbe vantaggiosa per le casse di oltre Tevere.

UNA CESSIONE ANNUNCIATA

Della vendita del palazzo ne aveva fatto cenno già a fine gennaio padre Antonio Guerrero Alves, prefetto della Segreteria per l’Economia, quando presentò la previsione del cosiddetto “bilancio di missione” della Santa Sede nel corso di una intervista resa a “Vatican News”. Egli aveva affermato che erano stati assunti un broker a Londra e uno studio legale, «entrambi con una gara ristretta, così come una persona di fiducia a Londra per accompagnare il processo e rappresentare i nostri interessi, che hanno lavorato con un team della Santa Sede e aiuti professionali esterne. Quindi, sono state ricevute sedici offerte, quattro sono state selezionate, dopo una seconda tornata di offerte, è stata scelta la migliore. Il contratto di vendita è stato firmato, abbiamo ricevuto il 10% del deposito e tutto sarà concluso nel giugno 2022».

EVENTUALI PERDITE A CARICO DELLA SEGRETERIA DI STATO

Inoltre, Guerrero aveva aggiunto che la perdita della presunta truffa della quale si era parlato molto e che ora è sottoposta al giudizio dei Tribunali vaticani, «era già stata presa in considerazione nel bilancio. L’edificio è stato venduto al di sopra della valutazione che avevamo in bilancio e della valutazione fatta dagli istituti specializzati». Il Palazzo è stato venduto a Bain Capital e le eventuali perdite sono a carico delle riserve della Segreteria di Stato, «senza che – viene specificato da oltre Tevere – in nessun modo in questa circostanza sia toccato l’Obolo di San Pietro, e con esso le donazioni dei fedeli». L’APSA ha anche inteso specificare che «al fine di garantire la trasparenza e l’indipendenza del processo di valutazione, la Santa Sede si è avvalsa dell’assistenza del broker immobiliare Savills, selezionato al termine di una procedura di gara avviata nel gennaio 2021 sotto la vigilanza di advisor immobiliari».

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