ENERGIA, ambiente. Limitazione emissioni climalteranti: introduzione al report IPCC

Secondo Environmental Defense Fund (EDF), la riduzione delle emissioni di metano costituirebbe il modo più veloce per rallentare il riscaldamento globale, dunque, sempre ad avviso di questa organizzazione, la proposta formulata dalla Commissione europea, che concerne la limitazione delle emissioni rappresenterebbe un'opportunità a livello globale. Nel suo VI Rapporto di valutazione, il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha sottolineato l'urgente necessità di «apportare riduzioni profonde» degli inquinanti di breve durata ma altamente potenti

Secondo Environmental Defense Fund (EDF), la riduzione delle emissioni di metano costituirebbe il modo più veloce per rallentare il riscaldamento globale, dunque, sempre ad avviso di questa organizzazione, la proposta formulata dalla Commissione europea, che concerne la limitazione delle emissioni rappresenterebbe un’opportunità a livello globale. Nell’ultimo secolo la quantità di metano nell’atmosfera è più che raddoppiata e, secondo la medesima fonte, è stata tra le cause determinanti il riscaldamento globale dall’epoca preindustriale. Nel suo VI Rapporto di valutazione, il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha sottolineato l’urgente necessità di «apportare riduzioni profonde» degli inquinanti di breve durata ma altamente potenti come il metano, questo al fine di cercare di perseguire l’obiettivo fissato nell’Accordo di Parigi.

LO STUDIO CONDOTTO DALL’ONU

Inoltre, lo studio dell’Onu evidenzia come uno sforzo rapido e su larga scala sulle emissioni di metano profuso ricorrendo alle tecnologie attualmente disponibili, potrebbe rallentare il tasso di riscaldamento mondiale del 30 per cento.  La crescente domanda di dati solidi e affidabili sulle emissioni di metano su scala globale ha dato vita a un’ondata di tecnologie di telerilevamento che sta rendendo più veloce, più facile e più economico il controllo del metano, compresi nuovi satelliti come MethaneSAT. Sempre secondo EDF, in qualità di più grande importatore di gas naturale del mondo, con quasi il 90% del suo consumo alimentato da fonti provenienti da fuori dei suoi confini, l’Unione Europea ha sia il potere che la responsabilità di addivenire a importanti riduzioni di metano. Ma per farlo – si suggerisce -, dovrebbe adottare un quadro normativo «robusto e completo», volto a mitigare le emissioni interne e, a monte, lungo la catena di approvvigionamento.

EMISSIONI OIL&GAS: MONITORAGGIO E RENDICONTAZIONE

Conseguentemente, EDF accoglie con favore la legislazione proposta, considerandola «un buon punto di partenza» per la riduzione del metano energetico nell’Unione Europea. Tuttavia, per fornire uno strumento maggiormente completo ed efficace, viene ritenuto che l’atto adottato dovrebbe riflettere alcuni particolari indirizzi, che di seguito vengono raccomandati dettagliatamente.

Monitoraggio e rendicontazione, migliore pratica. Per l’MRV si tratta del quadro OGMP 2.0 sviluppato dalla Oil and Gas Methane Partnership (OGMP). Il gold standard per l’MRV in questo quadro è il livello 5, che richiede misurazioni dirette delle emissioni di metano a livello di fonte, integrate da misurazioni delle emissioni di metano a livello di sito. Questo livello di comunicazione granulare è necessario, specialmente se si considera la cronica e significativa sottodichiarazione.

OBBLIGO GENERALE DI MITIGAZIONE

Questo articolo impone agli operatori l’obbligo generale di «adottare tutte le misure a loro disposizione per prevenire e ridurre al minimo le emissioni di metano nelle loro operazioni». Si tratta di una disposizione importante, ma la sua mancanza di dettagli renderà difficile per le autorità farla rispettare. Secondo l’AIE, approcci prescrittivi come LDAR e zero venting e flaring non di emergenza raggiungerebbero meno del 40% del 70% del potenziale totale di mitigazione del metano. Saranno quindi necessari robusti regimi di monitoraggio basati su misurazioni combinati con regolamenti aggiuntivi per realizzare tutta la riduzione tecnicamente fattibile.

INDIVIDUAZIONE E RIPARAZIONE DELLE PERDITE

L’individuazione e la riparazione delle perdite (LDAR) è la base per la prevenzione delle perdite. Le perdite sono imprevedibili e diffuse, con diverse cause tra cui punti di connessione non correttamente montati, guarnizioni e tenuta deteriorate, variazioni di pressione, sollecitazioni meccaniche, scarsa manutenzione o pratiche operative. Migliori pratiche: per LDAR ci aspettiamo di vedere – come minimo – un riflesso dei regolamenti esistenti in alcuni Stati americani come il Colorado e il New Mexico. Entrambi gli stati hanno adottato politiche forti e complete per richiedere frequenti ispezioni LDAR in quasi tutti gli impianti di produzione dei pozzi. Inoltre, l’US EPA ha proposto delle regole che richiedono un LDAR trimestrale come base per i pozzi di petrolio e gas nuovi ed esistenti in tutto il paese.

FREQUENZA DELLE ISPEZIONI E DISPOSITIVI CONSENTITI

Le ispezioni regolari e frequenti sono una strategia chiave per ridurre le emissioni di metano. La frequenza delle ispezioni è direttamente correlata alla riduzione delle perdite. Secondo i regolatori statunitensi, le potenziali riduzioni delle emissioni di metano dovute alla frequenza delle indagini LDAR sono le seguenti: 40% per le indagini annuali, 60% per quelle semestrali, 80% per quelle trimestrali e 90% per quelle mensili. Man mano che le capacità di monitoraggio avanzato migliorano e diventano più ampiamente disponibili, esse dovrebbero integrare il tradizionale LDAR a immagini ottiche dei gas.

OBBLIGO DI RIPARAZIONE

La legislazione del Colorado richiede il primo tentativo di riparazione entro 5 giorni. I rapporti annuali degli operatori all’amministrazione del Colorado mostrano che il 99% delle perdite viene riparato immediatamente. Tutti i componenti che si trovano a perdere metano durante un’indagine dovrebbero essere riparati o sostituiti il più presto possibile (a meno che non sia richiesto l’arresto dell’impianto), non solo le perdite sopra le cinquecento parti per milione come indicato nella legislazione proposta. Questo è importante perché le piccole perdite possono diventare rapidamente grandi perdite.

LIMITI AL VENTING E AL FLARING

La migliore pratica: Per i limiti al venting e al flaring (LVF) ci si aspetta di vedere, come minimo, un riflesso della legislazione esistente in alcuni Stati americani come il Colorado e il New Mexico, così come la legislazione dell’EPA statunitense. Questo articolo è ampiamente in linea con le regole adottate dalla New Mexico Oil Conservation Commission, 19.15.27.8. New Mexico Administrative Code e dalla Colorado Oil and Gas Conservation Commission, R.912. Indagini regolari e frequenti sono una strategia chiave per ridurre le emissioni di metano. La frequenza delle ispezioni è direttamente correlata alla riduzione delle perdite. Secondo i regolatori statunitensi, le potenziali riduzioni delle emissioni di metano dovute alla frequenza delle indagini LDAR sono le seguenti: 40% per le indagini annuali, 60% per quelle semestrali, 80% per quelle trimestrali e 90% per quelle mensili.

Condividi: