DIFESA, eventi. I 99 anni dell’Aeronautica militare italiana celebrati in una fase critica per la pace

La cerimonia per l’anniversario della costituzione della Forza armata ha avuto luogo alla presenza del ministro della Difesa presso il 31° Stormo di Ciampino. Secondo quest’ultimo: «Gli investimenti per la Difesa sono importanti e funzionali ai nostri beni più preziosi, la sicurezza, presupposto imprescindibile per la pace, giacché la capacità di deterrenza è fondamentale per preservare i valori fondamentali della nostra società e le conquiste delle nostre democrazie».

Sul sedime dell’aeroporto di Roma Ciampino, sede del 31° Stormo dell’Aeronautica militare italiana, alla presenza, tra gli altri, del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha avuto luogo la cerimonia di celebrazione del novantanovesimo anniversario della costituzione della Forza armata, nata ufficialmente come «autonoma e indipendente» il 28 marzo del 1923.

C’È UN GRANDE FUTURO NEL NOSTRO PASSATO

L’evento, che ha rivestito un elevato valore sul piano istituzionale, ha altresì segnato l’inizio del conto alla rovescia in attesa del centenario, che si celebrerà il 28 marzo del prossimo anno. Si tratterà di dodici mesi intensi, ricchi di appuntamenti che sono stati organizzati nell’itero Paese, manifestazioni aperte alla cittadinanza che racconteranno la storia e il presente dell’Arma azzurra ripercorrendone sia il passato che illustrandone gli obiettivi futuri. «Con quasi cento anni di storia sulle ali, la nostra è oggi una forza aerea apprezzata in Italia e all’estero, moderna ed in grado di esprimere tutte le forme del potere aero-spaziale a sostegno di uno strumento militare che opera al servizio del Paese, in piena sinergia ed unicità d’intenti con le componenti terrestri e navali», queste le parole pronunziate dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti.

ESSERE AL PASSO CON IL PROGRESSO TECNOLOGICO

Egli ha poi aggiunto: «Per essere pronti ed efficaci è necessario essere al passo con i tempi; è infatti indissolubile, quale elemento caratterizzante, il fortissimo legame tra l’Aeronautica ed il rapido progresso tecnologico che impone di effettuare alla stessa velocità scelte, a volte audaci ma necessariamente lungimiranti, per essere in grado domani, di affrontare tutto lo spettro della conflittualità moderna, anche all’interno di nuovi domini come lo spazio e il cyber».

«Lo slancio verso il progresso – ha sottolineato il ministro Guerini -, presidio della sovranità tecnologica nazionale e garanzia di sicurezza per i nostri concittadini di oggi e di domani, riguarda tutti i settori della Forza armata che si sviluppano, come è stato ricordato, sulla scia dei velivoli di quinta generazione e si proiettano lungo le linee future di nuovi programmi, come ad esempio il programma Tempest. Gli investimenti per la Difesa sono importanti e funzionali ai nostri beni più preziosi, la sicurezza, presupposto imprescindibile per la pace, giacché la capacità di deterrenza è fondamentale per preservare i valori fondamentali della nostra società e le conquiste delle nostre democrazie, recentemente drammaticamente messe a repentaglio dalla sanguinosa invasione dell’Ucraina».

GUERRA COGNITIVA E OPERAZIONI MULTIDOMINIO

Dal canto suo, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Cavo Dragone, ha inteso ribadire come l’attuale crisi russo ucraina abbia evidenziato «un ampliamento dell’orizzonte operativo, che ha visto aggiungersi ai tre domini tradizionali, terra mare e cielo, i domini spazio e cyber. È proprio il dominio cibernetico che sta avendo una grossa rilevanza durante questa crisi, sia nella preparazione del campo di battaglia sia nella gestione; lo spazio, oggi popolato da satelliti e sensori in grado di fornire informazioni, immagini, connessioni dati e comunicazioni, è destinato a trasformarsi nel prossimo futuro in vero e proprio teatro di scontro».

Egli ha infine rimarcato che dal conflitto in atto nell’Ucraina «è emerso un mondo di confronto particolarmente subdolo, rappresentato dalla guerra cognitiva, che ha caratterizzato l’avvio e ancora oggi altera il reale svolgimento della crisi. Una forma di conflitto che non prevede l’uso della violenza, bensì una manipolazione strutturata dell’informazione, quindi disinformazione e mass-media usati in maniera indiscriminata e strumentale. Maligna. Anche allo scopo di influenzare le decisioni e condizionare l’opinione pubblica. Si tratta di orizzonti con i quali noi dovremo confrontarci in futuro».

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